Desideri per “lo famo strano”: ne abbiamo esauditi diversi in quasi dieci anni di giri a quattro gambe e a quattro zampe prima con Arturo e poi con Otto. E sono tante le strutture fra le 150 che finora ci hanno messo a disposizione le loro stanze per le nostre notti e i nostri sogni rientrate in questa nostra personale e divertente classifica.
Lo “famo strano” nei nostri Sognidoro
Con “lo famo strano” abbiamo voluto inserire nel web magazine Città Meridiane una sotto rubrica nei nostri “Sognidoro” con l’intento di suggerire per ogni meta un “luogo particolare” dove dormire: strutture ricettive un po’ fuori dal comune, nella convinzione che i posti in cui si decide di trascorrere la notte siano fondamentali per l’esperienza stessa del viaggiare.
E dall’aprile del 2015, data in cui il blog ha cominciato la sua attività online, ne abbiamo viste di cose che voi umani…
Tra i desideri realizzati ben 6 i castelli dove abbiamo trascorso la notte come re e regina insieme al loro paggetto a quattro zampe: dal primo, nonché prima struttura in assoluto che ci ha accolto, il Castello De Viti De Marco a Casamassella in Salento, all’incantato Castello di Proceno nella zona della Tuscia Viterbese, dove abbiamo goduto della squisita ospitalità della signora Cecilia Bisoni Cecchini. Abbiamo trascorso la nostra vacanza sulla meravigliosa Isola del Giglio nel piccolo Castello di Monticello e l’anno scorso siamo stati in una delle zone più castellate del mondo, la Valle della Loira in Francia dove ci ha accolto il Domaine de la Tortiniere, mentre in Aquitania abbiamo pernottato presso lo Chateau de Saint Antoine. In Piemonte, all’ombra delle alte e severe mura del Castello di Tagliolo, abbiamo passato le nostre notti nelle stanze in cui una volta viveva il boia del villaggio!
E che dire dei luoghi Unesco? Il nostro “lo famo strano” ha compreso finora diverse aree dichiarate Patrimoni dell’Umanità: dai trulli di Alberobello nella nostra Puglia alle grotte nei Sassi di Matera, dagli Horti della Fasanara tra le mura della magnifica Ferrara al Palazzo Valmarana Braga, l’unico palazzo progettato dal Palladio tra le tante ville e che dal 1994 rientra tra i 23 monumenti del centro storico di Vicenza iscritti nella World Heritage List.
A Venezia abbiamo unito il fascino di dormire nella laguna, Patrimonio Unesco insieme alla città, con i desideri di farlo strano in uno chalet trasformato in uno dei magnifici hotel del Lido, l’Albergo Quattro Fontane e nel caicco Akos attraccato in Giudecca alle spalle della Chiesa del Redentore, a bordo del quale abbiamo goduto dei più bei tramonti veneziani.
Lo abbiamo fatto strano anche in case sull’albero, stalle, masserie, mulini, chalet nei boschi e sul lago. Siamo stati ospiti in autentiche abbazie, dal Chianti all’Umbria, e anche nel monastero che ospitò Giovanna d’Arco e il cardinale Richelieu in fuga da Parigi, lo Château Monastère de la Corroirie nel cuore della Loira.
Non sono mancati luoghi davvero speciali come filande in cui fino all’800 si allevava il baco da seta e nel ‘900 si tessevano tessuti e addirittura in un antico forno di paese, quelli che una volta raccoglievano gli impasti per essere cotti dopo aver concordato il turno dell’infornata.
Abbiamo avuto anche la fortuna di soggiornare, e per ben due volte dato che siamo stati omaggiati di un voucher per il lavoro svolto durante la nostra prima esperienza, in una strepitosa Safari Tent nel primo Glamping d’Italia, il Canonici di San Marco alle porte di Venezia; in una “bolla” immersi nella campagna umbra al The Bubble Retreat, in un maso in Alto Adige grazie alla partnership con Gallo Rosso e addirittura in un ex pastificio a Stigliano in Basilicata.
Emozionante essere ospiti di un intero villaggio come al Castello di Postignano e al Borgo della Marmotta in Umbria, al Sextantio di Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo e tra i cavalli e il verde dell’Hameau de la Fouquiere in Normandia.
Tra i nostri ultimi desideri quello di soggiornare in un ostello insieme al nostro Otto e lo abbiamo fatto a Bari presso HaBari We Dorm.
Ancora nella lista dei desideri, invece, quello di dormire in un faro, in un igloo tra i ghiacci, in una yurta, in una botte, in una casa galleggiante e in una pigna! Sappiamo di quest’ultima possibilità sin dal 2018 quando avevamo pensato di far rientrare le Pigne di Malga Priu nelle Alpi Friulane nel nostro tour della regione ma, a causa del divieto di accesso ai cani, dovemmo dirottare su Casa Oberrichter, un mondo magico per grandi e piccini con la sua aria da casetta di marzapane, che ci accoglieva insieme al nostro Otto. Ma le Pigne sospese a 10 metri di altezza progettate dall’architetto Claudio Beltrame sono rimaste nei nostri desideri e chissà se riusciremo a passarci una notte prima o poi!
(In copertina Capofaro – Locanda & Malvasia, foto dal web)