Il Castello di Tagliolo, circondato dal suo borgo medievale, domina una vasta area dell’Alto Monferrato ed è stata la nostra sosta in Italia sulla via del ritorno dopo il tour in Francia.
La sua lunga storia l’abbiamo ascoltata dal proprietario, il Marchese Luca Pinelli Gentile che insieme ai genitori vi risiede abitualmente seguendo i lavori in vigna e in cantina e facendo la spola con Milano dove vivono moglie e figlie.
A Tagliolo nell’Alto Monferrato
Così, grazie alla sua squisita disponibilità, dopo i castelli in terra francese, abbiamo avuto la straordinaria occasione di soggiornare in una delle fortezze più interessanti della zona più castellata d’Italia. Siamo in provincia di Alessandria, in quel lembo di terra piemontese che risente fortemente della influenza genovese, territorio di castelli e torri antiche, tanto da essere definito il primo d’Europa per densità di edifici storici: solo intorno alla torre del Castello di Tagliolo sono ben dieci i castelli fatti costruire da storiche famiglie della Repubblica di Genova.
Perché si chiami Alto Monferrato, nonostante geograficamente si trovi più sotto rispetto al Basso Monferrato, ce lo ha spiegato lo stesso Marchese durante la nostra piacevolissima chiacchierata seguita all’invito a fare colazione nel suo appartamento privato nel castello. Il nome lo deve al fatto che qui sono concentrate le più alte colline della zona, ideali per torri di vedetta e castelli ora custodi di una terra ricca di tradizioni e rimasta immutata nei secoli.
Proprio questa sua caratteristica ha collocato dal 2014 questo paesaggio unico, bello da sempre, tra i Patrimoni Unesco. Certo il tempo non ci ha consentito di godercelo al meglio: passato il Frejus abbiamo lasciato il sole in Francia e siamo stati accolti da una pioggia battente. Ci siamo consolati presto con visita della cantina e degustazione dei vini ottenuti dalle viti coltivate qui che risalgono a una antichissima tradizione di famiglia di cui ci ha lungamente narrato Luca Pinelli Gentile che ancora la porta avanti innestando l’innovazione alla storia: ve ne parliamo in #ViaggidiVini.
Il Castello divide la sua attività tra azienda agricola, struttura ricettiva e dal 1999 sede di eventi, soprattutto matrimoni, che si svolgono tra il meraviglioso giardino e le ricercate sale interne impreziosite da tappeti e grandi quadri alle pareti.
I banchetti sono allestiti sulla terrazza affacciata sulle colline intorno oppure nella Bigattiera, uno spazio soppalcato che prende il nome dai bachi da seta chiamati “bigat” anticamente usato come essiccatoio, che può accogliere fino a 150 persone con ricevimenti curati dai migliori caterings del Nord Italia.
Dopo esserci sistemati nell’appartamento riservatoci all’interno del piccolo borgo medievale, abitato tutto l’anno da sei famiglie e in cui sono state ricavate le cinque eleganti Guest House, abbiamo seguito Luca nella visita al Castello appartenente alla sua famiglia sin dal 1750.
Nella corte bassa ci sono gli edifici di servizio, le scuderie, la cappella e l’ala nuova risalente al XVII secolo con il balconcino realizzato alla fine dell’Ottocento su disegno del celebre architetto portoghese Alfredo d’Andrade che fra il 1890 e il 1910 fece realizzare anche il coronamento dei merli in mattoni e lo scalone che porta al piano nobile.
La parte più antica è quella alla base della torre e risale all’Alto Medioevo mentre la parte superiore fu costruita nel XV secolo. Le prime notizie storiche su Tagliolo risalgono al 976 quando l’imperatore Ottone I concesse il Monferrato in feudo al marchese Aleramo I.
Nel corso dei secoli si sono succeduti diversi proprietari: dai Marchesi del Bosco ai Malaspina, alla Repubblica di Genova, ai Visconti e agli Sforza, fino ai Doria Gentile e agli attuali Marchesi Pinelli Gentile. Nel 1750 Anna Teresa Gentile venne data in sposa al ricco genovese Costantino Pinelli Salvago e da allora, uniti gli stemmi e i cognomi, gli eredi ne abitano una parte.
Il nobile palazzo fu anche sede di Corte d’appello e coloro che erano condannati a morte venivano giustiziati nella piazza mediante taglio della testa che veniva appesa davanti alla Casa del Boia, la più antica di tutto il paese risalendo al 1100.
Proprio in questa dimora abbiamo pernottato con il nostro Otto. La Guest House, a cui è stato modificato il nome in un più gentile Casa del Gelsomino, si sviluppa su due piani. Al pianoterra l’entrata è di fronte alla scala che conduce al piano superiore dove ci sono cucina, soggiorno, due camere da letto e il bagno. A disposizione di chi vi soggiorna un ampio giardino da dove ammirare i vigneti del Castello a cui si accede da una “porta segreta” celata nei muri degli edifici.
Dopo la visita alla torre e alle parti private riservate alla famiglia che in via eccezionale Luca ci ha mostrato, siamo scesi nelle Cantine al pianterreno del Castello. Tra le perle il tipico infernot alessandrino, piccolo vano ipogeo scolpito nell’arenaria che rappresenta un’appendice della cantina, privo di luce e areazione naturale, le antiche botti in rovere di Slavonia utilizzate solo per i vini rossi, le barriques in rovere francese usate per l’affinamento dei vini più pregiati e il torchio del XIX secolo.
Poi è stato molto piacevole rifugiarsi nel tepore della nostra casetta nel ricetto del Castello di Tagliolo che ospita anche La Castagnola, una elegante casa del ‘500 al primo piano con una collezione di quadri e disegni di cani che sono molto amati dalla famiglia: uno dei motivi per cui ci hanno ospitato con il nostro Otto finendo nei nostri #sognidoro. Le altre Guest House riservate agli ospiti sono Casa Gentile che ha l’accesso diretto dal giardino, Casa Nobile e La Foresteria.
In conclusione perché fermarsi al Castello di Tagliolo? Perché Tagliolo Monferrato è uno splendido borgo medievale e soggiornare nelle casette sotto le mura del castello regala tante emozioni e una vista mozzafiato sull’Alto Monferrato.
La posizione è strategica a un passo dal casello di Ovada e da Acqui Terme dove da La Bollente, fontana di acqua termale posta al centro del paese, l’acqua sgorga a 75 gradi.
In più qui si viene presi per la gola: nei ristorantini e nelle trattorie si assaggiano sia la tipica cucina piemontese che i piatti tradizionali liguri. Perché questa è terra di confine che fino al 1814, tranne pochi anni sotto il dominio dei Duchi di Milano, è stata parte della Repubblica di Genova. E per chi non ha voglia né di cucinare né di uscire per andare a cena c’è la possibilità della consegna a domicilio dei piatti cucinati a regola d’arte da una signora che abita nel borgo.
Castello di Tagliolo
Via Castello, 1 – Tagliolo Monferrato (Alessandria)
Info: +39 0143 89195 – castelloditagliolo@libero.it
www.castelloditagliolo.com