Château de Saint Antoine è una meraviglia celata nel complice abbraccio della natura, un’elegia di colori, suoni e aromi agresti intorno a un castello dello scorso secolo dalle linee vezzose.
Si trova a Bonnac-la-Côte, un piccolo borgo nel cuore dell’Haute-Vienne, dipartimento della Nuova Aquitania, la più grande regione francese, istituita nel 2016 accorpando Aquitania, Limosino e Poitou-Charentes.
Avvolti dalle foreste della Haute-Vienne
Il verde delle sue foreste, tra pittoresche colline, specchi d’acqua e i tortuosi corsi dei fiumi, lo si percepisce ancor prima di metterci piede, scrutando il paesaggio dal finestrino dell’auto durante il viaggio da Saint-Malo, ultima tappa del giro in Bretagna, fino all’ultimo dei nostri #sognidoro in Francia, ospiti di Madame Raimbault.
Provati dal viaggio abbiamo subito deciso di goderci la tranquillità di questo luogo immerso in un parco di dieci ettari, popolato da galline che razzolano sul prato e cavalli che pascolano all’ombra di alberi secolari, rimandando a una prossima volta la visita alla vicina città di Limoges.
L’Haute-Vienne è una destinazione ideale per gli amanti della natura che possono esplorare le vaste aree della regione, come il Lac de Vassivière e il Lac de Saint-Pardoux, oltre ai parchi regionali Périgord-Limosino e Millevaches. Per noi dunque, dopo tanto peregrinare, il posto perfetto per ricaricare le pile prima del lungo viaggio di rientro in Italia.
La storia di Château de Saint Antoine ce l’ha raccontata, nel suo ottimo inglese, Madame Raimbault mentre ci accompagnava nel tour tra le sale e il salone delle feste tutto rivestito in legno e dedicato agli eventi, soprattutto matrimoni. Molte coppie scelgono lo Château per coronare il loro sogno d’amore perché, con il suo parco, il suo bosco, il laghetto e il prato, è davvero un luogo magico.
Il castello attuale è stato edificato alla fine del XIX secolo, ma le sue radici affondano in un passato ancor più remoto. All’inizio qui c’era un monastero, tappa obbligata per i pellegrini diretti a Santiago di Compostela. Fu poi costruita nel 1720 da un facoltoso proprietario una casa agricola nella tenuta che contava allora 700 ettari che, successivamente, nel 1901 assunse l’aspetto di un castello.
Affascinante la sua architettura barocca: gli spazi dell’edificio, per quanto rimodernato per rendere più comodo il soggiorno agli ospiti delle camere a loro riservate collocate al primo piano e servite da ascensore, sono rimasti come un tempo.
Ciò che più incanta chi decide di soggiornare in una delle cinque camere, tutte diverse, è la bellezza del posto, lo straordinario mélange tra armonie e contrasti paesaggistici. La stanza che Madame Nathalie Raimbault ci ha assegnato è quella che la nobildonna Emilie Bocca aveva creato per sé. A lei intitolata è arredata con mobili del XVIII secolo e si affaccia sul parco e sulla grande fontana.
Passeggiare nel parco è molto rilassante e prepara a gustare l’ottima cena da Le Clos des cedres, ristorante ricavato in un antico casale, con una raffinatezza nella sala elegante riscaldata dal camino acceso e in tavola, che non ti aspetti in un contesto rurale come quello di Bonnac-la-Côte.
Grazie al consiglio di Madame Raimbault abbiamo chiuso in bellezza e in squisitezza il nostro tour de France, in un ambiente molto piacevole e assaggiando piatti ricercati a base di prodotti locali e di stagione. Dulcis in fundo un piattino di squisite “mignardise”, che in italiano si potrebbe tradurre con carinerie, piccoli dolci che hanno chiuso questa deliziosa cena che si era aperta con gli amuse bouche di benvenuto dello chef.
Si nutrono anche gli occhi in questa verdissima zona di Francia dove lo sguardo sfuma in mondi diversi e remoti, come abbiamo scoperto il mattino dopo durante la colazione condivisa con una famiglia canadese.
A 25 chilometri da Château de Saint Antoine, nell’idillio della campagna perfetta per piacevoli passeggiate nella natura tra paesaggi che sembrano dipinti, emerge l’orrore del borgo distrutto di Oradour-Sur-Glane, che ha subito un terribile massacro durante la guerra nel 1944 di cui non rimangono che rovine, mute testimoni di una brutta pagina di storia.
Una storia che non conoscevamo e di cui ci ha parlato Madame Nathalie: non potevamo non fare visita a questo luogo della memoria. Certo a qualcuno potrà sembrare strano che abbiamo voluto finire questo nostro bel tour in Francia in questo modo triste, ma noi siamo convinti che il viaggio debba testimoniare luoghi e vicende umane per poter essere completo e trasmettere al meglio le emozioni, anche quelle dolorose che si provano tra le macerie del paese in cui furono trucidate dalle SS 642 persone fra uomini, donne e bambini.
Dopo soli quattro giorni dallo Sbarco in Normandia i partigiani francesi della zona uccisero un ufficiale tedesco. Alle due del pomeriggio del 10 giugno 1944 i nazisti per rappresaglia fucilarono gli uomini del paese, mentre donne e bambini vennero stipati nella chiesa e morirono asfissiati sotto le macerie dell’edificio riempito di esplosivo e poi dato alle fiamme. Tra loro anche una donna italiana, Lucia Zoccarato, con sette dei suoi nove figli. Infine l’intero paese venne bruciato nel tentativo di cancellare le tracce del massacro e due giorni dopo le SS tornarono per scavare fosse comuni dove nascondere i resti dei cadaveri. Ci furono 6 sopravvissuti: una ragazza e cinque uomini e fu grazie alle loro testimonianze che nel 1953 il Tribunale Militare di Bordeaux condannò una ventina fra ufficiali e soldati semplici: 2 alla pena di morte, 12 ai lavori forzati e gli altri a pene detentive. Ma il finale non è dolce perché un’amnistia rimise tutti in libertà.
Château de Saint Antoine
Avenue de Maison Rouge, 22 – Bonnac-la-Côte- Francia
Info: +33 06 15762883 – contact@salle-de-location-limoges.fr
www.salle-de-location-limoges.fr