Palazzo Valmarana Braga: tra le mura di un sito Unesco

Sogni d'oroPalazzo Valmarana Braga: tra le mura di un sito Unesco
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Otto dogfriendlyPalazzo Valmarana Braga, sin dalla sua edificazione su progetto di Andrea Palladio, ha una posizione privilegiata nel cuore di Vicenza. Nelle sue stanze ricche di fascino sono passati aristocratici come l’imperatrice Maria d’Austria mentre, nella sua seconda vita, consente agli ospiti della struttura al secondo piano dell’edificio di realizzare il sogno di vivere all’interno di un palazzo nobile che rientra tra i siti dichiarati Patrimonio dell’Unesco, da scoprire durante il viaggio in questa città senza tempo.

Progettato dal Palladio nel cuore di Vicenza

Il palazzo è considerato una delle opere più significative del Palladio e gli venne commissionato nel 1565 da Isabella Nogarola, vedova di Giovanni Alvise Valmarana, per il rinnovo in stile monumentale della residenza della famiglia.

Palazzo Valmarana Braga

Oggi Palazzo Valmarana Braga è anche la sede operativa della Palladian Routes, Destination Management Company e Tour operator nata come spin-off della Rete Itinerari Palladiani, la rete d’impresa fondata dai proprietari delle ville palladiane private che costituiscono il patrimonio Unesco del Veneto.

Palazzo Valmarana Braga

Nella visita ci ha accompagnato Luca, collaboratore dell’architetto Manuel Gazzola, Direttore di Palladian Routes, conducendoci all’esterno della dimora per ammirarne la facciata, una delle realizzazioni più straordinarie dell’architetto veneto. Palladio, infatti, trovò come soluzione al problema dell’area stretta fra due edifici esistenti e quindi dell’impossibilità di espandersi in larghezza, quella di creare un grandioso portico, che si affaccia sul patio che rappresenta l’atrio del Palazzo sul quale si appoggia il salone del piano Nobile, non più posto al centro dello stabile come nello schema classico dell’architettura veneta.

Lo sguardo, dunque, non può che alzarsi vero l’alto per ammirare la facciata che fu definita come un immenso altorilievo, particolarmente apprezzabile visto di scorcio giungendo a Palazzo Valmarana Braga da Piazza dei Signori, la più importante della città. Il fronte del palazzo mostra sei giganti lesene che si innalzano per due piani reggendo un attico fortemente sporgente, ai lati sono poste due gigantesche statue che sorreggono gli stemmi di famiglia mentre ad arricchire il tutto vi sono quattro elaborati altorilievi.

Prima di varcare la soglia dell’immenso portone e inoltrarsi nell’atrio con le maestose colonne, Luca ci fa notare una targa apposta sull’altro lato della strada sulle mura della casa natale di Gian Giorgio Trissino, esponente di una delle famiglie più in vista della città di Vicenza e protagonista di spicco della cultura rinascimentale nonché mentore e protettore del Palladio.

Fu lui a credere subito nelle capacità di questo scalpellino geniale e a cambiargli il nome da Andrea della Gondola in Andrea Palladio. E sempre lui lo portò a Roma a contatto con quel mondo classico che divenne ispirazione per tutte le future opere del genio dell’architettura.

Entrando, attraverso l’ingresso dall’alta volta a botte, si notano sulla sinistra una piccola sala chiamata lo studiolo del Conte dal soffitto affrescato dallo Zelotti su stucchi di Lorenzo Rubini e una stanza dalle pareti ricoperte di scaffalature in legno dove venivano esposte le sete, che oggi sono gli ambienti che ospitano la sede della Palladian Routes.

Palazzo Valmarana Braga

Guardando oltre il portico ci si accorge immediatamente che l’edificio rimase costruito a metà. Rispetto al progetto iniziale il palazzo, sorto sulle fondamenta di un preesistente edificio quattrocentesco, risulta incompiuto in quanto Leonardo Valmarana, figlio di Isabella Nogarola, non ne volle proseguire la costruzione che fu terminata solo nel 1680, cento anni dopo la morte dell’architetto.

Palazzo Valmarana Braga è stato poi parzialmente ricostruito dopo i bombardamenti del 1945 e acquistato nel 1960 da Vittor Luigi Braga Rosa che iniziò il restauro e il rinnovo delle parti demolite durante la guerra.
Dal 1994 rientra tra i 23 monumenti palladiani del centro storico di Vicenza iscritti nella World Heritage List. Ed è in uno dei sette appartamenti di questa dimora palladiana arredati con cura e dotati di ogni comfort, che abbiamo potuto vivere l’atmosfera del palazzo, tra mura che per secoli hanno assistito a eventi e ospitato persone che hanno fatto la storia.

Per il nostro soggiorno davvero esclusivo siamo stati ospitati nell’appartamento dedicato a Maria d’Austria in ricordo dell’imperatrice venuta in visita a palazzo come racconta l’iscrizione sul portale di ingresso.

Palazzo Valmarana Braga

Ampio e ideale per cinque persone, si affaccia su Corso Fogazzaro e si sviluppa su due livelli: al piano inferiore è dotato di un’ampia zona giorno, cucinino attrezzato, sala da pranzo e bagnetto, mentre salendo la bella scala con la balaustra in legno si giunge sul soppalco con la camera da letto matrimoniale, il bagno e una camera con tre letti singoli.

E voi avete mai pensato di potervi regalare qualche giorno in un monumento Unesco, tra mobili antichi, stucchi, affreschi, sete e marmi, accolti come lo erano un tempo i nobili? A Palazzo Valmarana Braga si può e dormire in queste stanze concede a chiunque di vivere e conoscere storie ed esperienze che altrimenti sarebbero inaccessibili o solo visitabili come musei.

Palazzo Valmarana Braga
Corso Antonio Fogazzaro, 16 – Vicenza
www.palazzovalmaranabraga.it info@palazzovalmaranabraga.it

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Comments

  1. Qui si è fatta la storia! Un’esperienza rara quella di poter dormire in appartamenti che hanno ospitato persone ed eventi che hanno segnato la storia.

  2. Mi piacerebbe eccome, ma per questione di affinità personali credo che sceglierei l’Appartamento Palladio, catturata dall’idea museale… Volendo non è poi troppo caro, considerato il carattere di totale unicità dell’esperienza, Vicenza al 100%.
    Le lesene della facciata sono quelle colonne rettangolari?

  3. Il plus è proprio quello Patrizia: rendere accessibili in tutti i sensi luoghi che si è abituati ad ammirare spesso solo come sedi museali.
    “Viverli” è tutta un’altra cosa!
    Le lesene gigantesche caratterizzano la magnifica facciata del Palazzo e sono le sei colonne che dal basso arrivano fino al tetto.

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