Al Monastère de la Corroirie si arriva seguendo il viottolo che conduce al complesso che nel tempo ha avuto la duplice funzione di castello fortificato e di monastero appartenente all’ordine dei Certosini. All’ultima curva solitaria, fra la fitta vegetazione e gli specchi d’acqua che fanno capolino tra i rami e le foglie degli alberi, appare questa oasi di pace sulla strada tra Loches, la cittadella reale gioiello dell’architettura militare rinascimentale, e Montresor, uno dei villaggi più belli di Francia.
Allo Château Monastère de la Corroirie
Avvicinandosi e lasciandosi alle spalle la strada asfaltata, si viene avvolti da un silenzio surreale che consente di fare un tuffo nel passato, in un mondo ormai dimenticato di quiete e di serenità.
La campagna intorno allo Château Monastère de la Corroirie è un sogno, tra la quiete dove i monaci conducevano la loro vita spartana tra preghiera e lavori agricoli.
Il termine Corroirie infatti sembra derivare da Conredium o Conredia, che indica un luogo di vita per i frati certosini. Lo Château Monastère è un luogo di memoria antica nel cuore della Loira tra Tours e Blois.
La tenuta comprendeva 1500 ettari di cui 900 di terreno, 550 di bosco, 50 di stagni, 15 di vigneto e 13 di prati, in cui si trovavano una ventina di piccole aziende agricole. La chiesa fu costruita all’inizio del XIII secolo ma con i rifacimenti del XV secolo fu modificato l’ingresso che è quello da cui si entra attualmente.
Oggi è visitabile, così come l’intero complesso del Monastère che emerge in un parco di 150 ettari. Gli attuali proprietari, la contessa Guy de Mareüil e suo figlio Jeff, lo hanno riconvertito in hôtel de charme con cinque camere, ognuna diversa dall’altra, aperte all’ospitalità: dove una volta alloggiavano i pellegrini oggi si fermano i viaggiatori alla scoperta della Loira.
Le mura, dal caldo colore della terra, emanano ancora una meravigliosa sensazione di energia e di protezione, mentre gli ambienti interni, in cui gli arredi uniscono pezzi di famiglia ad altri più contemporanei, si accendono dei cromatismi profondi del rosso cardinalizio, del blu, del viola e del giallo ocra, a scolpire la volumetria della severa architettura in cui emergono, qua e là, le tracce più antiche.
Tutto contribuisce a creare una magia di pace di cui noi abbiamo goduto insieme al nostro Otto nella Cardinale, camera ampia e luminosa che si racconta abbia ospitato Richelieu venuto in visita al Monastère per incontrare il fratello monaco certosino e anche per sfuggire le turbolenze parigine.
Le altre quattro stanze prendono il nome dalla loro atmosfera: quella medievale per la Seigneuriale, sobria ed elegante per la Monacale, contemporanea per la Moniale e romantica per la Pastorale.
Avremmo voluto ascoltare la storia e le storie dello Château Monastère de la Corroirie direttamente da Jeff de Mareüil, ma la lingua ha rappresentato un ostacolo insormontabile per cui ci siamo affidati a ciò che abbiamo letto nel libro che abbiamo trovato in camera e alle nostre ricerche su internet.
La lunga vita di questo castello-monastero, che fu anche mulino nell’XI secolo, è davvero affascinante e sono molti i personaggi che probabilmente sono passati da qui. Oltre al già citato Richelieu si narra che anche Giovanna d’Arco si sia fermata durante il suo viaggio tra Vaucouleurs e Chinon. I documenti attestano che la vicina Certosa di Liget fu fondata nel 1178 da Enrico II Plantageneto, mentre la chiesa de la Corroirie fu consacrata alla presenza del re d’Inghilterra Giovanni senza terra nel 1223.
Successivamente nel XV secolo i Certosini, protetti dal Papa e dai Reali, ottennero da Carlo VII una guarnigione per difendere il Monastère da attacchi esterni e fu perfino costruito un passaggio sotterraneo per consentire l’evacuazione della Corroirie e per rendere più accessibile l’intera area in caso di attacco alla Certosa. Allo Château Monastère de la Corroirie ebbe sede anche una corte di giustizia reale e si hanno notizie dell’esecuzione di ben due streghe nel XV secolo.
Durante le guerre di religione i monaci subirono molti attacchi e la Corroirie fu pesantemente danneggiata, ma il definitivo abbandono giunse con la Rivoluzione Francese quando vennero espropriati dei loro beni.
La tenuta fu trasformata dapprima in fabbricato agricolo e poi acquistata nel 1899 da René de Marsay figlio del proprietario della Certosa Arthur de Marsay. Nel 1919 passò a suo nipote Henry de Marsay che la lasciò in eredità nel 1972 a sua figlia, la contessa Guy de Mareüil, che è ancora oggi la proprietaria.
Essere ospiti della contessa e di Jeff de Mareüil ci ha consentito di godere di questo rifugio senza tempo per rigenerarci e affrontare il resto del nostro lungo on the road in terra francese nonché di scoprire, accanto ai magnifici e più famosi castelli, anche borghi e chateaux “minori” che ci hanno regalato immense emozioni.
Château Monastère de la Corroirie
Route de Loches (RD 760), Chemillé-sur- Indrois – Francia
Info: +33 06 80 433875 – contact@corroirie.com
www.corroirie.com