La Sicilia in una settimana? Impresa titanica! Impossibile condensare in soli sette giorni tutto ciò che ci sarebbe da scoprire, da vedere, da visitare, da gustare, da vivere in ques’isola al centro del Mediterraneo. Quindi ciò che vogliamo suggerire, secondo la nostra esperienza e così come abbiamo fatto per il primo post della rubrica #Itinerari dedicato al Cilento, è uno degli itinerari che si possono compiere lungo i sentieri dell’arte e della memoria di questo immenso territorio, non solo per estensione ma anche e soprattutto per la sua storia, da sempre crocevia di popoli e culture.
Giro dell’isola da Siracusa a Palermo
Il nostro giro parte da SIRACUSA e tralascia realtà imponenti come l’area dell’Etna, Taormina e Catania. Città di antico fasto, a Siracusa si visita l’isola di Ortigia passeggiando senza fretta tra i monumenti e le strade godendo delle luci e delle ombre sulla facciata barocca della cattedrale e tra le possenti colonne del Tempio di Apollo, il più antico della Sicilia, fino alla Fonte Aretusa in cui crescono rigogliosi i papiri tra i quali si aggirano anatre e pesci.
Fermandosi poi in piazza Duomo, una delle più belle d’Italia, che prende il suo nome dalla cattedrale che all’interno conserva le colonne doriche del tempio dedicato ad Atena, dopo aver girovagato tra gli stretti carruggi che conducono al Quartiere Ebraico, fino a giungere alla punta occupata dal Castello Maniace, magnifico esempio dell’architettura militare di Federico II.
Lasciata Siracusa la tappa è il colorato e incantevole borgo di MARZAMEMI, con la sua intensa e setosa luce che già rimanda alle atmosfere di un’Africa molto vicina.
La strada che costeggia la costa lascia colpevolmente esclusa la Val di Noto che sicuramente inseriremo nel nostro prossimo tour in Sicilia, sperando di poterlo organizzare presto: sarà per la suddetta vicinanza al continente africano ma anche la Sicilia provoca il mal d’Africa e il desiderio di tornare costantemente!
Dall’estrema punta dove si incrociano i due mari, lo Ionio e il Mediterraneo, percorrendo la statale 115 si arriva alla Scala dei Turchi, spettacolare scenario costituito da candidi scalini che si aprono ad arco verso il mare, dove si giunge costeggiando Agrigento e gli splendidi monumenti archeologici della Valle dei Templi, che ci ripromettiamo di inserire nella prossima visita a questa straordinaria terra.
Il terzo giorno è tutto dedicato a PIAZZA ARMERINA e al suo gioiello: i meravigliosi mosaici policromi della Villa Romana del Casale.
Consigliata anche la visita alla cittadina salendo per le strade irte verso la sommità su cui si trovano il Duomo, l’elegante Palazzo Trigona e il Castello Aragonese.
I restanti 4 giorni della settimana li abbiamo riservati alla parte occidentale, tra Marsala e Palermo. Imperdibile ERICE, cittadina che conserva intatta la sua atmosfera medievale ma che consigliamo di visitare al mattino perché nel pomeriggio spesso sale una nebbia umida e fredda che tutto avvolge. Stop obbligatorio alla pasticceria Maria Grammatico per i suoi dolci che vi assicuriamo non dimenticherete mai!
Da inserire due tra i più suggestivi luoghi della Sicilia occidentale: SEGESTA e SELINUNTE. La prima, area archeologica arroccata sul monte Barbaro vanta un tempio dorico incompleto risalente alla metà del III secolo a.C. che si erge solitario e imponente su una collina e un teatro con una bellissima vista sul golfo di Castellammare.
La seconda, città in perenne lotta con la prima, si estende su una superficie di 270 ettari. Ma non allarmatevi perché ci sono comodi trenini elettrici che conducono ai resti dei templi che guardano il mare. E in entrambi i siti archeologici è possibile effettuare la visita accompagnati dal proprio cane.
Proseguendo verso MAZARA DEL VALLO è piacevole passeggiare sul lungomare, ben tenuto e con giardini curati, tagliato in due dal fiume Mazaro, e nel centro della città vecchia dove nell’ex chiesa di Sant’Egidio è custodita la splendida statua bronzea del Satiro danzante ritrovata da un peschereccio nel Canale di Sicilia.
Prima di raggiungere Palermo una tappa la merita MARSALA, la città in cui sbarcò Garibaldi con i suoi Mille: visitate il Museo Archeologico Regionale “Baglio Anselmi”, ospitato in un baglio, ex struttura agricola eretta alla fine dell’800 per la produzione del vino Marsala, per vedere l’unico esemplare al mondo di nave da guerra punica.
Indimenticabili i tramonti, tra i più belli del mondo, sulla laguna dello Stagnone al centro della quale si erge l’isola di San Pantaleo, più nota come Mothia o Mozia, che custodisce gli scavi dell’insediamento punico-fenicio più antico di Sicilia e il museo fondato da Joseph Whitaker. Intorno spiccano i mulini a vento impiegati per pompare l’acqua e macinare il sale prodotto dalle Saline Ettore e Infersa ed è d’obbligo visitare il mulino Infersa, che risale al XVI secolo e ospita il Museo del Sale.
Poi prendete l’aliscafo per FAVIGNANA per godervi un mare da favola tra le cale della più grande delle isole Egadi.
Gli ultimi due giorni a PALERMO. Troppo pochi ma anche qui contiamo di tornare per approfondire la conoscenza con una città che ti ruba il cuore con le sue mille facce, fenicia, greca, latina, bizantina, moresca, normanna, angioina, aragonese e regno della famiglia Florio tra Ottocento e Novecento.
La vera anima della città sono i mercati: affollati, rumorosi, illuminati di giorno come di notte, mediterranei negli odori e nell’arte della esposizione delle merci.
Nel giro non possono mancare le chiese con gli stucchi barocchi del Serpotta, l’oro dei mosaici della Martotana, la Cattedrale dedicata a Santa Rosalia, la Cappella Palatina ma anche il quartiere della Kalsa, dove emerge la città più vera insieme a quella delle eleganze Liberty di via Ruggero Settimo, dell’imponente Teatro Massimo e dei Quattro Canti.
Sulla strada del ritorno fermatevi a CEFALU’: c’è un comodo parcheggio custodito e al coperto a breve distanza sia dalla spiaggia che dal centro storico ideale per poter lasciare l’auto e passeggiare per questa splendida cittadina che, insieme a Palermo e a Monreale è centro delle regali architetture volute dai sovrani normanni, dichiarate Patrimoni dell’Umanità UNESCO.
Ultimo consiglio: mangiate e bevete di tutto perché in Sicilia è tutto magnifico. Dagli arancini o arancine, a seconda che li ordinate nella parte orientale o in quella a ovest, al pane ca’ meusa, dallo sfincione con acciughe, pomodoro, formaggio primosale e olive, al pesce di tutti i tipi, dal cuscus trapanese al timballo di anellini palermitano, fino ai dolci: frutta Martorana, cannoli, cassata e le granite al caffè, al limone e al gelso. Grande scelta anche tra i vini con i bianchi come il Grillo, il Corvo, l’Alcamo e il Regaleali, i rossi come l’Etna, il Nero d’Avola e il Cerasuolo di Vittoria, i moscati di Noto e Pantelleria e la Malvasia delle Lipari.
DOVE DORMIRE
Villa dei Papiri – Siracusa
Villa Trigona – Piazza Armerina
Momentum Wellness Bio Resort – Castelvetrano
Villa Carlo Resort – Marsala
B&B Carella – Palermo
Ho conosciuto siciliani che mi hanno detto che per loro è difficile lasciare l’isola, e se si devono trasferire, aspettano ogni occasione per ritornarci, e lo capisco. A me cattura il fascino dell’antico, quello dei papiri e dei templi (e persino un nave punica!!), sarà quello l’itinerario da cui comincerò.
Anche io cara Patrizia sono affascinata dal passato e dall’antico. In Sicilia hai l’imbarazzo della scelta ma sono ben rappresentate tutte le epoche anche quella dell’arte moderna: nel nostro ultimo giro non è mancata la visita al Grande Cretto di Burri (nell’itinerario non inserito per limiti di tempo ma trovi il post sul blog).
Grazie! Prendo nota!