Cosa ci si aspetta dalla visita alla Villa Romana del Casale, luogo per cui Piazza Armerina è famosa nel mondo? Una magnifica villa imperiale con una incredibile galleria di figure umane e animali, richiami mitologici, ma anche scene di vita quotidiana, feste in onore degli dei e giochi circensi, alternati a decorazioni geometriche, medaglioni, stelle, greche in un vivido arcobaleno di colori. Questa è una sintesi molto parziale degli straordinari mosaici che troverete sui pavimenti di tutti gli ambienti della Villa Romana.

I più bei mosaici di età romana

Sono circa una sessantina le stanze rivestite da oltre 30 milioni di tessere che danno vita a un tappeto di mosaici policromi che rappresentano una delle testimonianze archeologiche più preziose in Sicilia. Tanto che questa dimora patrizia, di cui non si conosce il nome del proprietario, nel 1997 è stata inserita a pieno titolo nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Villa del Casale

Il segreto della quasi perfetta conservazione di tali capolavori è invece noto. Furono due eventi naturali catastrofici, il terremoto del 364 d.C. e la frana che la seppellì nel 1161 a preservare tutta l’area della villa che, costruita tra la fine del III secolo e l’inizio del IV secolo d.C., fu abitata fino al XII secolo.

I primi scavi che la portarono alla luce furono effettuati nel 1929 e sin da subito ci si rese conto di trovarsi di fronte a un grandioso complesso formato da grandi sale, gallerie, cortili, terme e ambienti riservati alla vita domestica, tutti pavimentati con mosaici di gran pregio, tra i più belli dell’epoca romana, probabilmente opera di maestranze africane.

Tra le ultime aree scoperte ci sono gli spazi termali e la grandiosa basilica nella quale il proprietario di questa sontuosa residenza riceveva i suoi ospiti.

Villa del Casale

Le terme sono caratterizzate da pavimenti con scene marine e attinenti al mondo dell’acqua, ma ciò che stupisce è la modernità degli impianti destinati a questi locali muniti persino di riscaldamento sotto il pavimento.

Villa del Casale

Villa del Casale

Alla villa vera e propria si accede attraverso un grande peristilio formato da un quadriportico rettangolare dotato di belle colonne marmoree e con una elegante fontana centrale. Ma l’ambiente che sorprende di più è il Corridoio della Grande Caccia, sia per l’immensità che per la complessità dei mosaici nei quali sono raffigurate con meticolosità e fedeltà al vero scene ispirate al commercio di fiere e animali esotici destinati ai combattimenti e alle parate negli anfiteatri.

Villa del Casale

Questo spazio fa da raccordo tra le stanze più interne e la grande aula basilicale. Da questo corridoio si accede alla Sala delle 10 ragazze famose per indossare i primi bikini della storia. In realtà non si tratta di bagnanti bensì di ginnaste che indossano biancheria intima: il pezzo di sopra chiamato fascia pectoralis e la parte inferiore, il subligatur. Le giovani donne, intente a fare esercizi ginnici dai pesi al lancio del disco, dalla corsa ai giochi con la palla, per grazia e beltà continuano a incantare a distanza di secoli.

In quella che era la parte della dimora riservata al padrone di casa c’è poi il cubiculo della scena erotica, insieme alle ragazze in bikini simbolo della villa. Circondato dalle immagini delle quattro stagioni inserite nei medaglioni esagonali, c’è un medaglione poligonale che racchiude all’interno di una corona d’alloro, l’abbraccio tra un giovane e una fanciulla discinta. Il valore di questa stanza è però un altro: infatti è uno dei pochi ambienti che ancora conserva resti delle pitture parietali che nel resto della villa sono andati quasi completamente persi.

A una decina di chilometri da Piazza Armerina merita una visita il sito archeologico di Morgantina, che rientra nel biglietto cumulativo che dà diritto, entro i successivi tre giorni, all’ingresso alla Villa del Casale, all’area archeologica e al Museo Regionale di Aidone. Purtroppo per un errore nella comunicazione degli orari di apertura noi il sito lo abbiamo trovato chiuso, per cui ci siamo consolati andando ad ammirare l’eccezionale esposizione permanente del Museo Archeologico di Aidone.

Il museo, inaugurato nel 1984, è ospitato presso l’ex Convento dei Cappuccini che comprende anche la chiesa dedicata a San Francesco dalla cui navata si accede alle esposizioni arricchite dall’arrivo nel 2011 della Venere di Morgantina.

La statua, alta più di due metri, è stata per 30 anni fra i pezzi più prestigiosi del Getty Museum di Los Angeles. Insieme alla Demetra, come è stata poi più correttamente interpretata, sono tornati a casa dal Met di New York anche 13 preziosi pezzi in argento del IV secolo a.C. sempre rinvenuti in zona e poi venduti sul mercato clandestino e finiti negli Stati Uniti. Non abbiamo potuto vederli perché in trasferta a Palermo per restauro. Insomma abbiamo dei buoni motivi per tornare anche qui!

Villa Romana del Casale
Contrada Casale – Piazza Armerina – Enna
Contatti: +39 0935 680036

Area Archeologia di Morgantina
contrada Morgantina
Contatti: +39 0935 87955 – +39 0935 87307

Museo Archeologico di Aidone
Largo Torres Trupia – Aidone – Enna
Contatti: +39 0935 87307

Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale
Palazzo Trigona – Piazza Cattedrale 20 – Piazza Armerina
Contatti: +39 0935 687667
parco.archeo.villaromanacasale@regione.sicilia.it

4 COMMENTS

  1. Occorre tornare! Magari stavolta insieme Rosalia. Vorrei vedere la Venere di Morgantina e i pezzi recuperati. Magari ci fermiamo alla vicina casa del the per uno stop. Che ne dici?

  2. Ma certo Benedetta! Sarebbe meraviglioso, magari in primavera quando le giornate si allungano e si ha più tempo per “condensare” tutte queste meraviglie in una sola giornata e poi metabolizzarle con una tazza di the fumante in mano 😊

  3. Davvero unico! E senza timori di essere smentita la reputo una delle meraviglie del mondo antico 🙂

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