Il nostro Tour de France

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Il tour de France è stata la scelta del nostro primo viaggio all’estero con Otto. In Francia ci eravamo già stati in viaggio di nozze e poi quattro volte con Arturo tra il sud di Costa Azzurra e Provenza e le montagne e i laghi dell’Alta Savoia. La sua vocazione pet friendly ci ha indotto a tornare anche con Otto, preferendola a Paesi meno accoglienti con gli amici a quattro zampe.

Dal sud al nord della Francia con Otto

Questa volta il nostro tour de France ci ha portato dall’assolata Carcassonne al cuore del paese tra i castelli della Valle della Loira fino alla natura che lascia senza fiato di Normandia e Bretagna.

Ve lo racconteremo tappa dopo tappa il nostro tour de France, ma sicuramente non riusciremo a farvi partecipi di tutte le nostre emozioni come la commozione provata alla vista dell’Abbazia di Mont Saint-Michel. Da tempo c’era in noi il desiderio di intraprendere un viaggio così, senza costrizioni dovute al tempo e scegliendo percorsi alternativi per andare alla scoperta di un paese autentico pronto a mettere in vetrina le sue gemme ma anche i tesori più nascosti. Il momento di partire per questo tour de France non è arrivato né presto né tardi ma al momento giusto, al tempo opportuno per poter trascorrere momenti che non si possono spiegare ma solo provare a vivere con noi perdendosi tra borghi, castelli, tramonti sulla Manica, piccole case dai tetti di paglia e di ardesia e squisite bontà.

tour de france

Da dove è partito? Da Carcassonne, città gioiello della Francia meridionale, che finora era sempre “sfuggita” ai nostri giri che ci avevano portato in Occitania tra Nimes e Pont du Gard.
Il borgo fortificato riporta prepotentemente indietro nel tempo a quel Medioevo che ne decretò il massimo splendore durante i regni di San Luigi IX e di Filippo l’Ardito. La Citè ha una doppia cerchia di mura munita di ben 52 torri. L’accesso principale è la Porte Narbonnaise che potevamo scorgere dalla terrazza del nostro albergo, l’Hotel du Château, strategico non solo per la posizione ma anche perché fa calare gli ospiti in una magica atmosfera in cui si respira la storia e allo stesso tempo si gode di moderni comfort.

Il must? Sorseggiare un calice di vino al tramonto quando le mura tingendosi d’oro fanno da magnifica quinta scenografica e sembra che da un momento all’altro possa sbucare tra le torri un soldato a cavallo con tanto di elmo e spada.

Lasciata Carcassonne abbiamo raggiunto un altro dei luoghi nella nostra wish list francese: il Canal-du-Midi, che si estende per 241 chilometri tra Tolosa e Sète, meta di una magnifica cena a base di ostriche durante il nostro viaggio di nozze. Costruito nel XVII secolo durante il regno di Luigi XIV su progetto dell’ingegnere Pierre-Paul Riquet, questo canale artificiale rimane ancora oggi un’opera di ingegneria tra le più importanti d’Europa, dichiarata nel 1996 patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.

Tra ponti, chiuse, acquedotti e tunnel, si congiunge al canale della Garonna e arriva a Bordeaux, attraversando così la Francia dal Mediterraneo all’Atlantico. Tra i borghi più suggestivi lungo il canale c’è Castelnaudary, la capitale del cassoulet, famosa specialità culinaria di origine medievale del sud-ovest della Francia, a base di cosce d’anatra e fagioli bianchi, che naturalmente abbiamo assaggiato.

Qui il 19 maggio 1681 fu inaugurato il Canal-du-Midi tramite una sontuosa cerimonia nel Gran Bacino, il più grande specchio d’acqua su tutto il percorso che si estende verso le 4 chiuse di Saint-Roch, un capolavoro di ingegneria costruito intorno al 1678 che permette di superare un dislivello di quasi 10 metri. A Castelnaudary siamo stati ospiti in un palazzo costruito nel 1774, Maison Riquet, dedicato proprio all’ingegnere che ha realizzato il progetto del canale navigabile.

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Il nostro tour de France dal sud è proseguito verso la Valle della Loira, uno di quei posti in cui bisogna andare almeno una volta nella vita. E anche di più: perché visitare tanti castelli in un colpo solo è praticamente impossibile!

Trascorrere una notte nella torre di Domaine de la Tortinière, uno dei più bei manieri della zona, gustare una cena squisita nel rinomato ristorante e risvegliarsi in un paradiso con una sontuosa colazione è stato vivere un sogno a occhi aperti!

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Ma andiamo per ordine. La prima tappa in Loira è stata in un monastero! E non solo… Nella stessa stanza in cui si narra che soggiornò il cardinale Richelieu che per fuggire dalle turbolenze di Parigi si rifugiò allo Château-monastère de la Corroirie ospite di suo fratello. Immerso nella campagna verde della Loira, chiamata anche il giardino di Francia, è la base di partenza ideale per scoprire borghi e castelli, dai più celebri e conosciuti, come Blois, Chambord, Amboise, Chenonceau, ai piccoli gioielli figli di una Loira minore come Montresor, Bonneval e Châteaudun.
Sarà dura condensare in pochi post ciò che abbiamo ammirato: la cosa certa è che tutto rimarrà nei nostri occhi per sempre… Francia stupefacente!

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Terra di meraviglie sospese tra cielo e terra è la Normandia con 600 chilometri di coste con le spiagge del D-day e oltre 350mila ettari di foreste e boschi.
Fortissima l’emozione di camminare su quella stessa sabbia su cui gli Alleati sbarcarono per liberare l’Europa dal giogo nazista e tra le croci nei campi in cui riposano i soldati.
E poi c’è Mont Saint-Michel: sito Unesco ed eterna meraviglia della spiritualità.

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E la magia delle maree che salgono “al ritmo di un cavallo al galoppo”, la bellezza delle cattedrali dallo stile gotico normanno e quella dei castelli come quello di Carrouges, non lontano dalla nostra casetta allo Hameau de la Fouquiere dove siamo stati ospiti della meravigliosa famiglia di Pierre Caleja.

Come non parlare poi di cidro, Calvados e Camembert? Il cibo è un’ottima ragione per proseguire per la Bretagna, tra palettes, galettes, crêpes, e le magnifiche ostriche di Cancale, ma non certo l’unica.

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Imperdibile il mercato di Rennes, uno dei più ricchi e vivaci di Francia, nella città che vanta un centro storico medievale da fiaba con circa 286 case a graticcio e un parco con un magnifico roseto. Per i nostri primi Sognidoro in Bretagna abbiamo raggiunto Ploumanac’h dove abbiamo soggiornato accolti dalla dolcissima Cécile all’Hotel de l’Europe affacciato sulla Plage de Saint-Guirec: la bellezza di questi luoghi disseminati di enormi rocce di granito rosa lascia senza parole.

Gli occhi si riempiono di meraviglia durante la crociera della Armor Navigation che porta alla scoperta delle Sept-Îles, sito protetto dal 1912 e Riserva Naturale dal 1976 dove vivono 27 specie di uccelli tra cui le buffe Pulcinelle di mare.

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Fronte mare anche il secondo albergo che ha cullato i nostri sonni bretoni: l’Hotel Kyriad St Malo Plage che ci ha consentito di assistere al fenomeno delle maree e a uno dei più bei tramonti della nostra vita. Memorabili la cena vista mare a base di coquillages e fruits de mer sulla spiaggia del Sillon e la passeggiata al tramonto con il sole che si tuffa nell’acqua dopo le dieci di sera insieme a Otto che si è divertito a correre fino al limite in cui il mare, che qualche ora prima infrangeva le sue onde sotto la nostra finestra, si ritira anche per qualche chilometro.

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Al rientro il nostro tour de France ha fatto tappa a Bonnac-la-Cote, villaggio immerso tra boschi e laghi nella regione della Nuova Aquitania, tra cavalli e galline sul prato del grande parco dello Château de Saint-Antoine in cui Madame Raimbault accoglie in modo caloroso i suoi ospiti raccontando storia e storie della zona.

Abbiamo così scoperto di essere a pochi chilometri dal villaggio di Oradour-sur-Glane, tristemente famoso per il massacro del 10 giugno 1944 in cui vennero trucidate dai nazisti 642 persone tra uomini, donne e bambini. Vi sembrerà strano che abbiamo voluto terminare il nostro meraviglioso tour de France con la visita a questo paese fantasma e la tristezza nel cuore. Ma secondo noi in ogni viaggio ci deve essere la consapevolezza di sapere dove si è tramandandone la memoria. E questo vale per fiabeschi castelli dalla magica atmosfera, ma anche per borghi che raccontano episodi drammatici che non devono essere dimenticati. Il nostro tour de France finisce qui. Per ora.

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This travel blog with the dog is a personal selection of our best experiences, our favorite spots and secrets places around the world curated by Rosalia e Michele.

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Comments

  1. Molto interessante! Noi pur essendo vicini alla Francia, ne conosciamo davvero pochi angoli della Provenza e dell’Alta Savoia. Sicuramente, quando ci torneremo, prenderemo spunto dal vostro tour!😀

  2. Eh sì voi siete vicini e un tour così prevederebbe meno chilometri: noi ne abbiamo percorsi 6400 di cui più di 2000 solo in Italia per arrivare al confine e al rientro per tornare a casa!

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