Di villa in villa è bello farlo strano! Cosa? Dormire, in un viaggio dal sud della Sicilia al nord est del Veneto.
Dormire in villa da sud a nord
Partiamo da Siracusa dove, insieme al nostro Otto, abbiamo soggiornato nel verde rigoglioso di Villa dei Papiri. Come già si intuisce dal nome la tenuta dell’Azienda Agrituristica Biologica Villa dei Papiri è immersa in una suggestiva area naturalistica, la Riserva Naturale del fiume Ciane e Saline, l’unico luogo in Europa dove crescono spontaneamente i papiri, pianta originaria dell’Egitto che può raggiungere più di tre metri di altezza.
Tra i loro fusti si cela la mitologica Fonte Ciane, la sorgente del mito di Proserpina decantata nelle Metamorfosi di Ovidio, che si raggiunge con una breve passeggiata nei pressi dell’ingresso della masseria del XIX secolo che ha mantenuto intatte le atmosfere siciliane. Che si ritrovano nelle otto ampie suite famigliari ospitate nel corpo centrale della struttura e nelle tre “Dependances” con 16 confortevoli camere matrimoniali.
La nostra suite? Un grande locale su due piani dedicato ad Athena, arredato in stile classico con note evocatrici di memorie rurali d’altri tempi e affacciato sul cortile esterno che si apre sul rigoglioso giardino dall’aria esotica donata dalle alte palme.
Sempre in Sicilia ma nei pressi di Piazza Armerina, località famosa per gli splendidi mosaici di Villa Romana del Casale ma di cui vale la pena visitare il bel centro storico ricco di notevoli chiese e palazzi, c’è Villa Trigona.
L’antica dimora di cui siamo stati ospiti appartiene a un ramo di una illustre famiglia, tra le più influenti dell’isola, le cui origini si perdono nel tempo e la cui storia si intreccia con quella della Sicilia. L’ospitalità è curata direttamente dai padroni di casa e tra le pareti della villa si vive in famiglia, come ci spiega Emanuel Maltese Trigona che ci ha raccontato che a Piazza Armerina c’erano circa sedici palazzi della famiglia e in quello che si affaccia sulla piazza ha trascorso la sua infanzia fino a metà degli anni ’60 quando suo nonno lo ha venduto e si è trasferito in campagna.
L’aristocratica residenza di campagna della fine del ‘700 è immersa in un ampio parco che ha mantenuto intatto il fascino e la bellezza delle campagne di questa zona dell’entroterra siciliano, con gli alberi di olivi e da frutto e un lungo viale di bossi secolari tra cui Otto si è divertito a scorrazzare.
A disposizione degli ospiti ampie stanze arredate con mobili d’epoca, ma anche una piccola libreria, eleganti salotti in cui godere di un po’ di relax ascoltando musica, una invitante e grande piscina, mountain bikes per girare nei dintorni, campi di bocce e di calcio, tavolo da ping-pong, un’area per i bambini e anche la possibilità di divertirsi tirando con l’arco.
Spostandoci a nord, di villa in villa e di notti magiche in notti magiche, approdiamo in Valpolicella a Villa Betteloni, una magnifica villa veneta che si trova a Castelrotto, nel comune di San Pietro in Cariano in provincia di Verona.
Tra le più antiche residenze di campagna veronesi, Villa Betteloni è stata allo stesso tempo il rifugio ideale per persone di cultura e tenuta agricola, dove ancora oggi sono coltivati 30.000 mq di vigneti Valpolicella DOCG Classico certificati biologici e viene raccolta l’uva che diventa il vino della Villa dei Poeti sulle cui etichette rivivono le poesie di Gianfranco Betteloni, nipote di Cesare amico di Aleardo Aleardi e figlio di Vittorio amico del Carducci. Il padrone di casa che ci ha accolto si chiama Vittorio e discende da quella famiglia Betteloni che nel 1665 acquistò la villa, il cui nucleo più antico è datato alla seconda metà del 1300.
Noi insieme a Otto siamo stati ospiti della Suite Autista dove abbiamo respirato il fascino di una storia senza tempo ma con i comfort di un lusso contemporaneo.
Intorno il grande parco che circonda la raffinata villa immersa nel verde disseminato di moderne sculture in ferro, opere dell’artista Igino Legnaghi.
Da Verona a Padova per un soggiorno in un’altra villa ricca di storia. Villa Selvatico da Porto si trova nelle campagne tra Padova e Vigonza, in un paesaggio da cartolina in una zona pressoché ancora sconosciuta al turismo di massa. È una delle dimore prepalladiane costruite nel periodo compreso tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, in cui le famiglie patrizie usavano soggiornare per la “villeggiatura” estiva e per il controllo dei possedimenti agricoli.
Dal 1951 appartiene alla famiglia da Porto che ne ha curato la ristrutturazione creando cinque appartamenti indipendenti e una camera matrimoniale perfettamente attrezzati e arredati, circondati da un ampio giardino di tre ettari, nel quale è presente anche una bella piscina all’aperto a disposizione degli ospiti durante la stagione estiva. Soggiornare in questa villa nella pace di questa piacevole campagna veneta non solo riporta lontano nel tempo ma consente di ripercorrere la storia di personaggi famosi che qui vissero come la ricca e potente Speronella Dalesmanin e il suo spregiudicato figlio Jacopo da Sant’Andrea, citato da Dante nel XIII Canto dell’Inferno nella Divina Commedia.
I nostri sonni e i nostri sogni sono stati cullati all’interno de “La Serra”, un tempo adibita a ospitare le piante ornamentali per difenderle dal rigido clima invernale, con la parete vetrata sull’ordinata campagna in cui l’azienda agricola della famiglia da Porto coltiva grano, granturco, colza e girasole.
Se siete interessati agli altri luoghi particolari raccontati in “lo famo strano” date un’occhiata alla nostra selezione: Dormire: lo famo strano? – prima parte; Dormire: lo famo strano – seconda parte; Dormire: lo famo strano? – terza parte; Dormire: lo famo strano? – quarta parte; Dormire: lo famo strano? – quinta parte; I posti dove “lo famo strano” – sesta parte; Torna lo famo strano – settima parte.