Il primo luogo in cui siamo stati ospiti di nuovo in tre insieme a Otto, dopo che Arturo ci ha lasciato, è stato un meraviglioso palazzo in Molise, in cui più che dormire con la formula famo strano, abbiamo avvolto il nostro sonno e i nostri sogni tra mura intrise di storia.
Il respiro della storia
Premessa. Come già si può notare nei precedenti racconti raccolti in “Dormire: lo famo strano?”, siamo sempre stati attratti dall’atmosfera che si respira tra gli arredi d’epoca e le architetture preziose delle dimore storiche. Palazzi, castelli e ville nobiliari sono tra le nostre mete preferite per poter vivere l’emozione di uno stile di vita in cui le memorie del passato rappresentano la linfa del presente.
E spesso le scegliamo come nostre destinazioni preferite. Tra queste Dimora del Prete di Belmonte in cui siamo stati ospiti della marchesa Dorothy Volpe. Le antiche mura della dimora, ristrutturata in stile neoclassico nel 1860 ma risalente a epoche precedenti, celano sale affrescate e saloni, illuminati da grandi finestre e rivestiti di preziose sete.
Sette le stanze riservate agli ospiti, con mobili d’epoca e tutti i comfort, aria condizionata e riscaldamento, collocate ai piani alti e collegate da uno scenografico scalone in marmo al piano terra, dove l’antica sala delle carrozze è stata trasformata in un raccolto ambiente per conferenze e convegni. Ma nonostante l’eleganza e la sontuosità degli ambienti di questo palazzo che si allinea a uno dei cardi dell’antica città romana, si vive “in famiglia”: ovunque luci soffuse rischiarano fotografie, suppellettili, tappeti, tendaggi, ceramiche, stampe e tele d’epoca.
“Speciale” anche Villa Gallici Deciani che non solo ha una posizione privilegiata sulla principale via romana di collegamento del Friuli Venezia Giulia con i valichi del nord, tra alberi maestosi e secolari che occhieggiano attraverso l’elegante cancello in ferro battuto, ma vanta anche un glorioso passato. Dopo aver vissuto moltissme vicende nel tempo, oggi l’elegante villa offre una proposta di soggiorno esclusiva e unica, che accetta la sfida di un’accoglienza raffinata, fatta di suite e appartamenti dove si respira il senso di un grande passato amorevolmente salvaguardato dagli attuali proprietari.
Dodici le stanze per gli ospiti, ciascuna contraddistinta da un suo stile e una tinta, nella villa che è tuttora residenza dei Conti Deciani e al contempo sede di prestigiosi eventi quali concerti, convegni, ricevimenti e mostre. A disposizione di chi soggiorna, oltre al bellissimo parco per tranquille passeggiate e momenti di relax, la piscina privata e lontana da occhi indiscreti, e l’ampia area a verde agricolo.
Anche nel maestoso Palazzo Ducale Venturi a Minervino di Lecce in Salento, tutto riconduce al glorioso passato dell’edificio che fu insediamento dei Templari e fortezza nel Medioevo prima di divenire la sontuosa residenza dei Duchi Venturi.
Bello andare senza fretta alla scoperta dei “tesori” del palazzo: dal salotto a cielo aperto immerso nell’agrumeto secolare in cui troneggia un pozzo del XIII secolo e in cui il profumo delle zagare stordisce, alla piscina interna sotterranea e riscaldata ricavata nell’antico frantoio ipogeo, fino alla corte, in cui è incastonata la grande piscina esterna con acqua salata che si raggiunge passeggiando sotto il pergolato “vestito” di bellissime rose bianche. Tredici le camere, divise tra i due piani del palazzo collegati da un ascensore che non è l’unico tocco di modernità. In ogni camera è presente uno smartphone multifunzione e a disposizione degli ospiti la Crioterapia, un trattamento hi-tech che opera a -190 gradi per un’efficacia total body in 3 minuti.
Il cielo in una stanza
E in tema di lo famo strano, avete mai dormito in una stanza che per tetto ha un cielo trapunto di stelle? E non è l’unica emozione che si può provare soggiornando nel favoloso mondo di Martine Greslon nel suo The Orangery Retreat a Tursi in Basilicata.
Varcando una porta color turchino si entra in una stanza perfettamente arredata con allegri mobili colorati, tavolo e sedie, poltroncine, un lettone in ferro battuto e perfino un caminetto ma… senza tetto! Fuori, muri imperfetti e un po’ scrostati dal fascino bohémien e un porticato con archi in mattoni rossi. Dentro, atmosfere ovattate e senza tempo dove l’impronta della padrona di casa, che ha girato il mondo tra California, Sudafrica e Francia, partendo da Northampton, cittadina nel cuore dell’Inghilterra, è ovunque.
Notti a bordo
E sempre per la serie lo famo strano avete mai provato l’esperienza del boatandbreakfast? Cioè quella di trascorrere una notte su un’imbarcazione attraccata in un porto e al mattino fare colazione vista mare? Noi per la nostra prima volta ci siamo fatti cullare dalle onde a bordo del caicco Freedom, ancorato presso il Consorzio della Cantieristica Minore di Venezia alle spalle della Chiesa del Redentore sull’isola della Giudecca.
Una scelta ideale per assaporare anche senza navigare il piacere del mare, con il lieve rollio di una barca all’ormeggio, svegliandosi al mattino con le grida dei gabbiani che volteggiano in cielo e una base di partenza ottimale per per scoprire le piccole perle della Giudecca e di Venezia.
Doppio sogno tra Glamping e mulino
Rimanendo in terra veneta, più che dormire: lo famo strano come nel titolo, qui abbiamo vissuto il nostro doppio sogno tra una luxury tent e un mulino. Il primo che abbiamo realizzato è stato quello di dormire in una tenda, ma non una qualsiasi bensì nella versione extralusso, godendo della bella campagna veneta e con tutte le comodità a portata di mano, nonché specchiere, cuscini e lampadari in cristallo inclusi, nel Glamping Canonici di San Marco a Mirano, a 13 chilometri da Venezia.
Le quattro Luxury Tents riprendono i nomi di alberi per rinsaldare il legame con la natura circostante: dalle suite Bagolaro e Bamboo che possono ospitare fino a sei persone alle tende Gelso e Kaki con ampio letto matrimoniale e due letti singoli. Noi siamo stati ospiti della Kaki, perfetta testimone delle scelte eclettiche delle padrone di casa, dallo stile un po’ hippy, un po’ gipsy, con un pizzico di etnico e anche di vintage, e della Gelso, dove protagonista è un albero alla base del letto e al centro della tensostruttura.
L’altro sogno da “famo strano”? In un luogo unico, l’antico mulino della Locanda Rosa Rosae che incanta sin dal nome, che esprime al contenpo musicalità e poesia. Siamo nella campagna trevigiana nel comune di Breda di Piave: qui spunta fiabesco il vecchio mulino del 1570 che, funzionante fino agli anni Settanta e trasformato in locanda dieci anni fa, accoglie i suoi ospiti con grandi vasi pieni di profumatissimi fiori, ceste cariche di frutta e le luci tremolanti delle candele, sparse ovunque, in un clima familiare e caldo. Ognuna delle quattro stanze riservate agli ospiti è caratterizzata da colori e atmosfere che la rendono unica. Così come è unica l’esperienza di essere ospiti di Silvio ed Elisabetta.