A Villa Selvatico da Porto capita di svegliarsi la mattina e pensare: wow, qui si vive fuori dal tempo! La villa si trova nelle campagne tra Padova e Vigonza, in un paesaggio da cartolina in una zona pressoché ancora sconosciuta al turismo di massa.
Nella campagna veneta
Pensate a una nobile dimora di campagna risalente a un periodo compreso tra la fine del 1400 e l’inizio del 1500, in cui le famiglie patrizie usavano soggiornare per la “villeggiatura” estiva e per il controllo dei possedimenti agricoli. Non vi sono notizie certe su chi commissionò la villa, mentre è possibile individuare nel 1792 la data in cui fu acquistata dalla casata dei nobili veneziani Selvatico, attraverso la lapide posta sulla facciata a nord.
Alessandra da Porto, proprietaria della villa e titolare dell’azienda agricola che ha sede accanto alla raffinata dimora, ci ha raccontato che furono loro che ne promossero un primo restauro che non solo abbellì Villa Selvatico donandole le forme attuali ma al contempo aggiunse altri edifici a destinazione agricola, come la “barchessa”, il “barco” e la “limonaia”.
L’architettura dell’edificio è quella pre-palladiana tipica di molte Ville Venete, con una grande casa padronale impostata su due piani e una doppia simmetria, con due facciate identiche, ingentilite da portali ad arco sovrastati da originali mascheroni.
La famiglia vicentina da Porto l’ha acquistata nel 1951, ristrutturandola accuratamente e creando cinque appartamenti indipendenti e una camera matrimoniale perfettamente attrezzati e arredati, circondati da un ampio giardino di tre ettari, nel quale è presente anche una bella piscina all’aperto a disposizione degli ospiti durante la stagione estiva.
Come in un tipico palazzo veneziano, al piano terra e al primo piano della dimora principale, edificata su un antico castello medievale appartenuto alla ricca e potente Speronella Dalesmanin e al suo spregiudicato figlio Jacopo da Sant’Andrea, citato da Dante nel XIII Canto dell’Inferno nella Divina Commedia, si sviluppano due grandi saloni passanti identici con soffitto ligneo che l’attraversano da nord a sud, affiancati da sale più piccole dall’atmosfera non meno affascinante.
All’interno della villa si trovano gli appartamenti “Le Magnolie” e “Il Fogher” mentre “Il Portico”, “Il Glicine” e la suite “Ortensia” sono situati nella “barchessa”, che un tempo rappresentava la parte agricola di Villa Selvatico.
Separata dal resto degli edifici c’è “La Serra”, che ha accolto i nostri sonni e i nostri sogni a Villa Selvatico. Affacciandosi dalla porta vetrata della casetta ricavata nell’antica serra, un tempo adibita a ospitare le piante ornamentali per difenderle dal rigido clima invernale, la prima cosa che colpisce l’attenzione è l’ordinata campagna in cui l’azienda agricola della famiglia da Porto coltiva grano, granturco, colza e girasole.
Intorno si estende un parco secolare lungo le rive del Fiume Tergola che regala al panorama circostante una bellezza lieve e non sfacciata e agli ospiti pace e serenità.
Alessandra ci ha accolto con grande cordialità insieme al suo papà facendoci accomodare nel grande salone arredato con mobili e quadri di famiglia, raccontandoci la storia della nobile dimora e di come sia arrivata in possesso dei da Porto. Ed è anche stata prodiga di consigli.
Noi li abbiamo accolti tutti: da dove andare a cena nei dintorni, alle passeggiate nel “brolo” come in veneto viene chiamato il frutteto, o lungo il corso d’acqua che delimita la proprietà fino a una costruzione rossa in cui fino a qualche tempo fa c’era un mulino. Se vi piace camminare o pedalare, questi sentieri sono l’ideale e al tramonto potrete godere della calda luce del sole che muore e che tinge tutto d’oro.
Se invece non avete voglia di fare due passi Villa Selvatico da Porto è il luogo giusto per godersi riposo e il più puro relax. Riguardo il concetto di mangiar bene, questo nei dintorni di Padova assume diverse inclinazioni e aspetti: si mangia bene non solo nei ristoranti di alto livello, dove la cucina tradizionale è rivista e proposta in modo originale e unico come da Incàlmo a Este, ma anche e in modo genuino nei posti e nelle trattorie dei piccoli paesi come Campodarsego.
E’ qui, nella frazione di Sant’Andrea, che si trovano luoghi sempre pronti a offrire il meglio della tradizione, come Osterie Moderne, ristorante ed enoteca con forno a legna, e Da Nalin, gestito sin dal 1913 dalla stessa famiglia.
In conclusione, non saranno più i tempi della Serenissima, però una certa allure aleggia ancora e l’atmosfera rimane sempre e comunque di discreta esclusività, e con le sue suites curate e il grande parco Villa Selvatico da Porto è un buen retiro che proprio come noi farete fatica a lasciare e a scordare.
Agriturismo Villa Selvatico da Porto
Via Selvatico, 1 – Codiverno di Vigonza (PD)
Info: +39 049 8005361
www.villa-selvatico.com – info@villa-selvatico.com