In Liguria col cane

Fuori confineIn Liguria col cane
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In Liguria ci eravamo già stati, ma senza compagno a quattro zampe. Infatti siamo stati ospiti del Resort La Francesca nel 2017, quando Arturo non era più con noi da più di un anno e Otto non era ancora entrato nella nostra vita. Nell’occasione abbiamo approfittato per approfondire la conoscenza della zona tra Levanto e Bonassola, facendo anche tappa a Genova per visitare l’Acquario.

Un itinerario nella Riviera di Levante

Liguria

In Liguria, poi, dovevamo tornarci due anni fa a maggio del 2021, ma Otto fu sottoposto a un intervento d’urgenza a Milano a causa di una torsione allo stomaco e dovemmo rinunciare a soggiornare presso Villa Gelsomino a Santa Margherita Ligure e tornare a casa. Quest’anno ce l’abbiamo fatta e finalmente siamo stati in Liguria con il nostro Otto.

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La meta del nostro viaggio è stata la costa ligure tra Camogli, Santa Margherita Ligure e Portofino, passando dal Golfo Paradiso al Golfo del Tigullio, già celebrati da grandi poeti come Petrarca e da scrittori tra i quali Guy de Maupassant, Friedrich Nietzsche, Ezra Pound ed Ernest Hemingway.

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Il nostro itinerario in Liguria col cane è partito da Santa Margherita Ligure, storica località glamour dove con il nostro Otto abbiamo soggiornato presso la raffinata Villa Gelsomino Exclusive House. Ero stata a “Santa”, come Santa Margherita Ligure viene affettuosamente chiamata da tutti, ai tempi in cui frequentavo l’Università a Milano: nella bella stagione la direzione era il Levante ligure con le sue promesse di mare, di sole, di relax e di divertimento.

Tornare dopo tanti anni nel borgo conosciuto come la “Perla del Tigullio” mi ha provocato una grande emozione quando già da lontano ho ritrovato lo splendido colore del suo mare in cui si riflettono gli eleganti palazzi decorati da trompe l’oeil e le case dai colori vivaci, dal verde al turchese, dall’arancione al giallo fino al rosso.

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La passeggiata al tramonto sulla spiaggia è uno dei momenti più belli che per diventare perfetto va completato dal giro tra i carugi, le chiese, la fortezza del Cinquecento e il porto. La novità è che alle belle spiagge attrezzate si è aggiunta una spiaggia libera per cani. Costeggiando il mare, la passeggiata si fa incantevole: si può raggiungere a piedi Paraggi, golfo dalle acque color smeraldo grazie alla fitta vegetazione che giunge fino a riva.

Al ritorno, se i morsi della fame si fanno sentire, sono tanti i ristoranti in cui fermarsi per cena insieme al proprio quattro zampe per un buon piatto ligure, dalle irrinunciabili trofie al pesto ai pansoti alle noci e alla frittura mista di paranza.

Il giorno lo abbiamo dedicato a esplorare i dintorni spostandoci con il treno e per mare. Sui treni i cani viaggiano con regolare biglietto ed è stato per noi molto comodo raggiungere così Camogli data la vicinanza della stazione a Villa Gelsomino. In pochissimi minuti da Santa Margherita si scende a Camogli – una sola fermata – e si arriva nella parte alta della città.

Per raggiungere le coloratissime case dei pescatori addossate l’una all’altra dietro la lunga spiaggia c’è una scala o, in alternativa, un ascensore. Camogli è considerato uno dei borghi più belli dell’intera Liguria in cui si capisce subito quanto il legame con il mare sia molto forte. Nel Settecento vantava una grande flotta di velieri che difendeva il paese e i suoi più importanti edifici, il castello della Dragonara e la chiesa costruiti sulla cosidetta “isola”, dai pirati.

La tradizione della pesca è molto viva ancora oggi e durante la nostra visita ce ne siamo resi conto assistendo all’allestimento della Sagra del Pesce, appuntamento molto amato che ogni anno attira nella località del Golfo Paradiso migliaia di persone. La festa quest’anno ha festeggiato l’edizione numero 71, e ha previsto come sempre una grande padella per una spettacolare frittura.

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Dal porto in pochi minuti di battello si arriva alla medievale Abbazia di San Fruttuoso, straordinario gioiello incastonato in una insenatura del Monte di Portofino. Da sottolineare che a bordo i cani viaggiano gratis! E così Otto si è goduto insieme la mezz’ora di navigazione necessaria per raggiungere lo splendido edificio in pietra con una piccola cupola a ridosso della spiaggetta di sabbia e ciottoli bianchi, durante la quale si ammirano dal mare il monte di Portofino, la grotta dell’Eremita, la Cala dell’Oro e la puddinga di Punta Chiappa.

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Scesi a terra ricordate che i cani non sono ammessi in spiaggia e nemmeno all’interno dell’Abbazia. Ci siamo consolati per la mancata visita all’interno del monastero e la torre di guardia cinquecentesca con un giro sotto gli archi, dove una volta i naviganti potevano sbarcare direttamente nelle cantine, e una focaccia al formaggio vista mare consumata su una delle terrazze affacciate sulla meravigliosa insenatura.

Affascinante la storia dell’Abbazia, inizialmente costruita come monastero, poi diventata tana di pirati, umile riparo di pescatori e per finire adibita a residenza di una principessa della famiglia Doria. Fu fatta costruire nel 711 da Prospero vescovo di Terragona che, per fuggire dall’invasione araba della Penisola Iberica, si rifugiò qui per proteggere le spoglie del martire cristiano San Fruttuoso e dei suoi diaconi, Augurio ed Eulogio. Nel 1275 il complesso passò nelle mani dei Doria, che finanziarono l’ampliamento della struttura con un nuovo edificio a due piani con trifore rivolte verso il mare. Nella cripta riposano ancora oggi sette membri della nobile famiglia ligure.

La torre invece risale al 1562 e fu eretta per proteggere la baia dai possibili assalti dei pirati. Ma non furono gli assalti dei corsari dei mari a provocare danni all’Abbazia bensì un temporale che nel 1912 distrusse quasi completamente la facciata e il campanile della chiesa, che vennero poi restaurati nel 1938, quando la famiglia Doria-Panphili decise di donare il complesso al FAI.

Il nostro giro si è fermato davanti alla Chiesa Privata in cui c’è la riproduzione del Cristo degli Abissi, una statua in bronzo a grandezza naturale situata al largo di San Fruttuoso, a circa 15 metri di profondità. La statua fu voluta dal leggendario sommozzatore italiano Duilio Mercante, in ricordo dell’amico Dario Gonzatti, morto proprio in quel punto durante un’immersione, realizzata dell’artista Guido Galletti e calata nel Mar Mediterraneo il 22 agosto 1954. Nel tempo è divenuta un vero e proprio luogo di pellegrinaggio e una sorta di santuario per i sub provenienti da tutto il mondo.

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Da San Fruttuoso abbiamo ripreso il battello per sbarcare nella celebre Portofino, uno dei luoghi simbolo della Liguria con le sue casette colorate addossate al porticciolo e alla celebre piazzetta. Dopo la passeggiata fra le boutique delle grandi firme con vista sul Castello Brown e il suo parco immerso nel verde, immancabile il selfie a tre con sullo sfondo il borgo e il monte teatralmente proteso a cingerlo.

Ma attenzione: da aprile di quest’anno vige un divieto di sosta per selfie e foto per prevenire il sovraffollamento sulla piazzetta e sul molo durante l’alta stagione. Le sanzioni vanno dai 65 ai 275 euro e verranno imposte a chiunque si attardi nelle “zone rosse” anti affollamento. Noi vi abbiamo avvertiti!

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Per tornare a “Santa” si cambia compagnia di navigazione ma non muta la regola che il cane a bordo viaggia gratuitamente.
Anche questa volta il tempo è stato tiranno per cui il desiderio è quello di tornare presto in questi splendidi luoghi per goderne le bellezze ma anche le bontà! Perché ci siamo persi l’assaggio dei gamberi rossi di Santa Margherita!

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Rosalia
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This travel blog with the dog is a personal selection of our best experiences, our favorite spots and secrets places around the world curated by Rosalia e Michele.

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