Nella macchia mediterranea folta e profumata, tra rocce spettacolari che si tuffano nel blu, sorgono le dimore del Resort La Francesca. Dai 15 ettari della tenuta in territorio di Bonassola nella Liguria di Levante, in pochi minuti si raggiunge il mare lungo un sentiero tra cespugli di lentisco, corbezzolo, mirto, ginepro e alti alberi di pino d’Aleppo. Le 55 strutture, tra villette e appartamenti, sono state adattate al terreno e costruite sospese su pilastri, per non rompere i massi né rovinare gli alberi.
Un luogo capace di regalare emozioni uniche
La storia del luogo e del resort ce la racconta Marco De Poli, grande affabulatore, che insieme alla moglie Giovanna Cossia gestisce la struttura. Ma subito ci rendiamo conto che anche il racconto delle loro vite è molto affascinante e non si può parlare de La Francesca senza fare un accenno al percorso personale di Marco e Giovanna. Marco, giornalista, regista e scrittore, non solo ha lavorato con Paolo e Vittorio Taviani in “Padre padrone” e “Il prato”, ma ha realizzato insieme a Giovanna oltre 200 documentari, reportage e servizi televisivi sui problemi dello sviluppo in America Latina, Africa, Asia e Medio Oriente, collaborando anche con Laura Boldrini, attuale Presidente della Camera, allora portavoce in Italia dell’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.
Nonni di due splendide bimbe, dopo aver girato i luoghi più poveri del mondo documentando per la loro associazione Urihi le difficili condizioni di vita soprattutto delle donne che vi lavorano, vivono a Milano ma passano buona parte dell’anno a gestire il Resort La Francesca, un luogo capace di regalare emozioni uniche.
E, rimanendo in tema, proprio a una donna si deve la nascita del resort, la signora Gloria Bortolotti De Poli, giornalista e scrittrice nonché mamma di Marco, che negli anni ’60 da antesignana propose un turismo a diretto contatto con la natura in un luogo che allora era soltanto ciò che rimaneva di una miniera abbandonata.
Il nome La Francesca è legato alla mulattiera che nel Medioevo conduceva lungo la costa da Portovenere alla Francia e così è indicata la località in una mappa redatta nel 1722 dal cartografo Matteo Vinzoni per la Repubblica di Genova.
Il villaggio si sviluppa in una conca che si apre verso il mare con tre piccoli golfi, tra i comuni di Bonassola e Levanto, all’interno del parco naturale regionale del Bracco-Mesco: un paradiso per chi cerca acque cristalline e natura incontaminata e a volte selvaggia. Qui siamo nella Liguria più romantica che però è anche quella asciutta e un po’ aspra degli “ossi di seppia” di Eugenio Montale che tanto amava questi luoghi.
Il resort mette tutto l’anno a disposizione dei suoi clienti appartamenti e villette con angolo cottura, bagno e terrazza, nel grande parco a picco sul mare dove non mancano la spiaggia riservata, la piscina, due campi da tennis, campetto di calcio e pallavolo, bocce, minigolf, ping pong e campo giochi per i più piccoli con scivoli, altalene e persino un castello dove far vivere loro le favole.
Aperti agli ospiti della struttura anche il ristorante Rosadimare con grande terrazza affacciata sul mare, il bar e il minimarket. La spiaggia è una piccola baia di ghiaia tra gli scogli, dall’acqua invitante e trasparente, anticipata da una grande piattaforma in legno che ospita il solarium, attrezzato con doccia.
Ma non solo nelle stagioni più calde è piacevole soggiornare qui: dal mese di novembre fino a marzo, incluso Natale e Capodanno, La Francesca propone una soluzione per poter aver la propria casa, calda e accogliente, sul mare delle Cinque Terre: una delle strutture a scelta per un totale di 25 notti in cui arrivare anche all’ultimo momento e lasciare i propri effetti personali. Tutte le info, su questa e altre soluzioni ideali per chi ricerca pace e aria pulita, sul sito www.lafrancesca.it.
Noi siamo stati ospiti nelle Case Alte poste alla sommità del parco in cui si spalanca alla vista il golfo di Levanto: una bellissima cartolina che ha accompagnato il risveglio ogni mattina, mentre nel primo pomeriggio sono venuti a farci visita nella pineta timidi fagiani.
La magia continua nel percorso tra le casette a picco sul mare dove è perfetta la fusione tra arte e natura nella galleria “en plein air” di sculture, formelle, bassorilievi e statue disseminate nel parco, tra cui La Deposizione nella “cappellina” dello scultore Timo Bortolotti, padre di Gloria, di cui molte opere sono presenti in musei e collezioni private, e monumenti nelle piazze italiane. Deliziosi le formelle e i bassorilievi in ceramica che ornano la terrazza del ristorante, opera di Dodi Bortolotti Rezzoli, figlia d’arte, sorella di Gloria e zia di Marco.
Passeggiare nel parco della Francesca, tra la pineta, gli alberi da frutto, gli agrumi, i fiori e gli arbusti della macchia mediterranea, è una coinvolgente esperienza sensoriale in cui si viene catturati dai panorami e dalle piante che si incontrano sul percorso, tra cui l’autoctona santolina ligustica che cresce solo sulle rocce vulcaniche tra Punta Mesco e Deiva Marina.
Ma il più originale dei percorsi inizia dal viottolo che dal ristorante scende verso la pista ciclo-pedonale che collega Levanto, Bonassola e Framura, seguendo il tracciato della vecchia linea ferroviaria, a cui gli ospiti de La Francesca hanno l’opportunità di avere un accesso esclusivo.
Per me, motivo in più per soggiornare qui, è stato quello di poter svelare a Marco e Giovanna che esattamente 50 anni fa a La Francesca i miei genitori vennero in viaggio di nozze e proprio in una di queste dimore, che da allora non sono cambiate poi molto, sono stata concepita.
E così alla storia di questo villaggio, voluto con tanta caparbietà dalla signora Gloria e che mi ha fatto vivere emozioni uniche e intense, si è aggiunto un altro piccolo capitolo con la mia testimonianza personale.
La Francesca Resort
Bonassola (SP)
Info: +39 0187 813911 – info@lafrancescaresort.it