Contrasti forti tra le Alpi Marittime e le coste rocciose che in certi tratti scendono vertiginosamente a incontrare le onde. Questa è la Liguria, sottile striscia di terra distesa ad arco sul mare.
In Liguria, la terra sospesa sul mare
Noi siamo stati in quel tratto definito Riviera Spezzina, compreso in quella di Levante, che include le celeberrime Cinque Terre, così definite per indicare altrettanti villaggi unici, di affascinante bellezza e in lotta continua con la natura impervia, che come perle di un’unica collana si dipanano lungo cinque miglia di costa tra il Promontorio del Mesco e Punta San Pietro. Inseriremo i borghi di Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore, patrimonio UNESCO dal 1997, nel prossimo giro in terra ligure.
Questa volta ci siamo fermati esattamente nel luogo che è considerato la “porta” della Riviera, Levanto, al centro di una valle protetta da Punta Mesco e da Punta Levanto. Il borgo è da sempre un nodo strategico di grande importanza. In epoca romana era un piccolo borgo denominato Ceula ubicato nel punto in cui l’antica via ligure dall’interno raggiungeva la costa.
In epoca medioevale il paese fu sotto il dominio dei Malaspina e dei Da Passano fino al 1229, anno in cui passò alla Repubblica di Genova. I genovesi fecero fortificare il centro abitato ed edificare il castello nell’area del preesistente maniero medievale.
Dell’epoca medioevale e della prima età moderna, la bella cittadina conserva edifici di grande pregio architettonico come la chiesa gotica di Sant’Andrea, il cui campanile a fasce alternate con un effetto chiaro e scuro realizzato in marmo bianco di Carrara e in serpentino, pietra locale di colore grigio, si scorge sin da lontano.
Più in alto sorge il Castello di San Giorgio, sede del Capitano ai tempi della Repubblica di Genova, poi trasformato in prigione e ora di proprietà privata, formato da una torre circolare e alte mura disposte a quadrilatero.
Seguendo il percorso delle Vecchie Mura si giunge a un suggestivo e scenografico anfiteatro che è ciò che rimane della principale cava di “Rosso Levanto”, pietra dal colore rubino scuro tipica della zona e molto richiesta fino agli anni ’60.
Nei pressi la Loggia Medievale in Piazza del Popolo, luogo in cui una volta si svolgevano le pratiche doganali e il controllo delle merci in arrivo e in partenza dal porto e che ora è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, in quanto uno dei pochissimi esempi in Liguria. Oltrepassando le cinque arcate, ci si trova all’interno della loggia in cui si può ammirare un affresco quattrocentesco dell’Annunciazione.
Nell’ex convento dell’Ordine delle Clarisse è ospitato il municipio, mentre cerniera tra il mare e il vecchio borgo è l’alberata Piazza Staglieno, uno spazio in cui riposarsi all’ombra dopo aver passeggiato lungo via Garibaldi dove sono stati riportati al vecchio splendore i colori delle facciate, rosso tenue, mattone, giallo ocra e verde ligure, dei palazzi signorili che sono ornati da balconi dipinti e da caricature grottesche dell’inizio del 1500.
Oggi Levanto è un importante centro turistico-balneare e nella parte più moderna spicca lo stabilimento storico situato sulla passeggiata sul mare, edificato nel 1933 e donato alla città dal Senatore Giovanni Agnelli. Una volta adibito a Casinò, ha conservato la sua struttura originaria con i portici e la piscina, intorno alla quale negli anni ’60 si esibivano artisti come Mina e Ornella Vanoni.
E rimane testimone del turismo d’élite che frequentava il paese, insieme alle lussuose ville che si trovano lungo la passeggiata della Pietra, tra cui il complesso della famiglia Agnelli con un parco immenso, piscina e campo da tennis, ai piedi del Promontorio del Mesco.
Il litorale sabbioso è chiuso dall’area nautica “La Pietra”, che prende il nome dallo scoglio che emerge dal mare e che la tradizione considera un meteorite precipitato lì nell’antichità.
Da una passerella in legno si accede al molo in cui attraccano le motobarche che effettuano il servizio di trasporto turistico lungo la costa ligure. E’ sicuramente il punto più suggestivo del golfo, sovrastato dalla villa fatta costruire dal Senatore Agnelli nel 1914 che ancora oggi costituisce la chiusura visiva della lunga passeggiata sul mare.
Da non perdere la passeggiata sulla pista ciclo-pedonale “Maremonti”, un percorso asfaltato ricavato dall’ex linea ferroviaria che correva di fronte al mare e che collega in circa 5 chilometri Levanto, Bonassola e Framura. Lungo la pista, che fa parte della “Rete ciclabile della Liguria”, si alternano gallerie illuminate e tratti all’aperto da cui è possibile accedere alle spiaggette che si aprono lungo il tratto costiero.
Per rifocillarsi c’è l’imbarazzo della scelta, ma assolutamente da assaggiare è il “gattafin”, una sorta di grosso raviolo ripieno di erbette, formaggio e uova e fritto, tipico esclusivamente della città di Levanto, il cui nome ha almeno tre origini: delizia della Gatta, in riferimento alla cava della Gatta vicino alla quale venivano raccolte le erbette, oppure alla gatta come l’animale che ogni tanto ruba prelibati bocconcini in cucina o ancora al termine trecentesco gattafura, una torta di erbe.
Altre specialità da provare sono l’intensa “panissa”, una sorta di farinata di ceci, tagliata sottile e fritta, la delicata torta di riso, la squisita focaccia bianca, i deliziosi pansotti al pesto e naturalmente le acciughe in “tutte le salse”: marinate, salate, in bagnun, ripiene con pomodoro e pan grattato.
Dove acquistare alcune di queste prelibatezze da portare a casa come golosi souvenir?
Nel centro di Levanto c’è Luigina – Il Laboratorio del Pesto (Via Dante, 16 – +39 0187 807441), in cui oltre a poter comprare il vero pesto genovese preparato con l’antica ricetta che si tramanda da ben quattro generazioni, si può imparare a farlo con le proprie mani e con il mortaio proprio come tradizione comanda.