Lontano dal caos: una vacanza così rappresenta il desiderio di molti. Soprattutto di chi viaggia con il proprio amico a quattro zampe a cui il frastuono e la complessità degli odori tipici dei grandi agglomerati urbani spesso non piacciono. Ma è possibile trascorrere qualche giorno in tranquillità anche nelle città d’arte ormai sempre più interessate da quel fenomeno chiamato overtourism? Oppure l’alternativa è soltanto quella di scegliere mete diverse immerse nella natura rinunciando a visitare luoghi come Venezia, Firenze, Roma e Napoli?
Le città d’arte al di là dell’overtourism
Noi vi diciamo che è possibile e vi raccontiamo le nostre esperienze, con e senza cane, in città super affollate e letteralmente prese d’assalto dal turismo internazionale. Cominciamo con Venezia. Ancor prima dell’introduzione del ticket di accesso, attraverso il quale la città lagunare ha provato a frenare l’invasione del turismo “mordi e fuggi”, abbiamo cercato di dare suggerimenti di itinerari alternativi per poterla visitare senza rischiare di sentirsi in un imbuto. Come? Dando priorità ai quartieri meno battuti. Nel sestiere di Dorsoduro ci si può fermare in compagnia del proprio cane in Campo Santa Margherita, dove si svolge uno dei mercati più frequentati e a ogni ora del giorno e della notte s’incontrano più studenti che turisti ai tavoli dei numerosi caffè. Un altro posto che, nonostante sia uno dei più fotografati di Venezia garantisce comunque una certa tranquillità, è Campo San Barnaba in cui presso il Ponte dei Pugni è attraccata la barca Mario, uno dei pochi negozi galleggianti di frutta e verdura che ancora esistono in città.
Altre mete non troppo affollate? Il sestiere di Cannaregio dove si trova la Chiesa della Madonna dell’Orto in cui è sepolto Tintoretto, e il sestiere di Castello, dove spingendosi oltre l’Arsenale si può godere di un po’ di verde tra l’isola di Sant’Elena e i Giardini pubblici.
Alla Giudecca ha aperto al pubblico l’antico Orto Giardino della Chiesa del Redentore, una vera oasi di pace insieme alle isole di San Francesco del Deserto e di San Lazzaro degli Armeni. Per poter sbarcare sulle piccole isole della laguna di Venezia è obbligatoria la prenotazione e i tour comprendono, per il convento la visita al chiostro, alla chiesa e al giardino accompagnati da un frate e per il centro di cultura armeno quella al monastero abitato da una ventina di monaci inclusi pinacoteca, museo e biblioteca.
E prima di immergersi nuovamente tra la folla brulicante a Ponte di Rialto che rappresenta anche il centro geografico della città e sul quale si può passeggiare più tranquillamente con il proprio amico con zampe e coda percorrendolo all’esterno, si può respirare la pace del borgo di Malamocco e delle spiagge libere del Lido.
Difficile visitare con il cane anche il centro storico di Firenze che si estende su 5 chilometri quadrati e in cui si aggirano oltre 15 milioni di turisti. I musei non ne ammettono l’accesso e sono pochi anche gli spazi verdi. Ma evitando gli Uffizi e altri luoghi sempre affollatissimi il nostro suggerimento è quello di dedicare un paio d’ore al Museo Nazionale del Bargello, mai troppo gremito.
Con il cane si può invece entrare nel Mercato Centrale e ci si può anche accomodare a uno dei tavoli in marmo per gustare il panino al lampredotto dallo storico Nerbone.
Ma la zona ideale per chi viaggia con un cane rimane l’Oltrarno, con i suoi quartieri di Santo Spirito e San Frediano e con l’Arno che lo separa dal caos del centro storico. Qui si può alloggiare presso uno degli appartamenti situati sulla chiesa anglicana di St. Mark’s: una soluzione perfetta, ma che va prenotata per tempo, per chi vuole visitare Firenze soggiornando senza spendere troppo vicino al centro monumentale ma allo stesso tempo lontano dal caos. E con una spettacolare vista sulla cupola della chiesa di Santo Spirito! Un’altra nota positiva: gli amici a quattro zampe sono ben accetti in quasi tutti i ristoranti fiorentini.
Nell’anno del Giubileo, con oltre 35 milioni di pellegrini previsti, trovare a Roma luoghi poco affollati è una vera sfida. Noi ci siamo stati senza Otto in quanto avevamo prenotato la visita alla mostra Caravaggio 2025 organizzata da in Viaggio col Corriere della Sera, uno dei tour di Dove Club con l’accompagnamento del giornalista Paolo Conti.
Ma abbiamo comunque definito le nostre visite in modo tale da evitare caos, code e siti presi d’assalto. Uno dei luoghi più straordinari e poco frequentati della capitale è la Galleria di Palazzo Doria Pamphilj, un concentrato di arte e storia che non è affollato come altri luoghi della città, nonostante già Stendhal nel suo “Passeggiate romane” lo consigliasse ai turisti tra i luoghi della Capitale da visitare assolutamente. Da inserire anche la Galleria di Palazzo Colonna, in cui spiccano tra i tanti, Pinturicchio, Cosmè Tura, Carracci, Guido Reni, Tintoretto, Salvator Rosa, Bronzino, Guercino, Veronese, Vanvitelli. Molti i capolavori esposti da Il Mangiafagioli di Annibale Carracci alla pregevole tavola del Bronzino, raffigurante la Madonna con il Bambino assopito, S. Anna e S. Giovannino, dal grande arazzo seicentesco di manifattura italiana raffigurante “La Regina Artemisia esamina il progetto per la tomba del marito Mausolo” ai lampadari realizzati a Murano nel XVIII secolo.
A Trastevere c’è Villa Farnesina dove si cammina col naso all’insù nelle Logge affrescate da Raffaello. Di fronte l’Orto Botanico e salendo la Fonte dell’Acqua Paola fino ad arrivare sul colle del Gianicolo, uno dei più alti della città da cui si gode il più suggestivo panorama su Roma.
Infine Napoli dove torniamo spesso e volentieri anche per la calda accoglienza che riserva a tutti, due e quattro zampe. Ma anche qui i turisti hanno preso d’assalto la città ed è difficile non farsi travolgere dal caos. Dunque è necessario programmare un viaggio “strategico” con tappe mirate tra cui inserire il Museo Madre che nei tre piani dell’ottocentesco Palazzo Donnaregina espone la collezione permanente con diverse installazioni site specific. Con i propri amici a 4 zampe si possono visitare sia Napoli Sotterranea che la Galleria Borbonica, mentre al Museo Archeologico Nazionale vi possono accedere soltanto quelli di piccola taglia tenuti in braccio.
Senza limiti di taglia e aperto anche ai gatti l’ingresso al Museo del Duomo di San Gennaro. Per i più sportivi consigliata la “salita” alla Certosa di San Martino lungo la scalinata della Pedamentina, ben 414 gradini che la collegano al centro storico della città. I cani non possono entrare nella certosa ma la vista sulla baia da qui è spettacolare e lontana dal caos: sicuramente da non perdere!
Una mia pro-pro-prozia che venne a trovarci da Trento a Torino si era portata dietro anche il gatto, e lo teneva in borsa, non al guinzaglio… Sarà per l’abbondanza di felini che a Napoli li dichiarano esplicitamente ammessi in un museo??
Certo però che queste città che un po’ ammettono i cani, un po’ no (e secondo me molto dipende anche dalla generosità che trovi sul posto) posso essere solo tappe mirate… Per esempio a Firenze entri al Bargello ma il cane devi lasciarlo a qualcuno. Anche gli spazi fra i tavoli sono molto stretti per un cane di grossa taglia. Ci vuole organizzazione. ll cane viene con te ovunque, ma potrebbe non sopportare certi umani aggregamenti, e non sempre è prudente lasciarlo solo… 🤔
In effetti non ci vuole molto a organizzarsi. L’esempio di Napoli, tra le prime città ad aprire un museo a cani e gatti, magari non è fattibile ovunque ma molti musei italiani si sono attrezzati per segnalare servizi di dog sitting oppure offrendo la possibilità di lasciarli in biglietteria o in uno spazio accoglienza adeguato mentre gli accompagnatori umani visitano le sale.
Tra l’altro proprio in Toscana i Musei di Maremma e quelli del Mugello hanno lanciato il progetto “Musei a 4 Zampe” dove i nostri amici pelosetti possono accompagnarci. Insomma Firenze dovrebbe adeguarsi…