Invito al castello

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Il castello è nato come severa struttura difensiva ma nel tempo è stato spesso trasformato in raffinate dimore dalle nobili casate che invitavano i maggiori artisti del loro tempo ad abbellire saloni e stanze di rappresentanza. Proprio come è accaduto nella nostra città, Conversano, dove nel maestoso maniero dimora della famiglia dei Conti Acquaviva d’Aragona, Gian Girolamo II d’Acquaviva, detto “il Guercio di Puglia” e sua moglie Isabella Filomarino fecero decorare il salone principale commissionando al pittore Paolo Finoglio il celebre ciclo di 10 tele ispirate alla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso.

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Ospiti al castello

Avere la possibilità di visitare un castello è come fare una passeggiata nella storia: noi ogni volta che ne abbiamo occasione approfittiamo per immergerci nell’atmosfera che ogni fortezza regala tra leggende di fantasmi, racconti di dame e gesta di cavalieri.

Venafro

Venafro

In Molise, tra le più piccole regioni d’Italia ma che vanta un importante patrimonio fortificato, ne abbiamo visitati due. Il Castello Pandone a Venafro, circondato da imponenti mura sorvegliate da torri dalle quali si spazia su tutta la piana del Volturno, e il Castello Monforte a Campobasso, costruito nel XII secolo su un precedente castrum longobardo addossato alle mura ciclopiche di un insediamento sannitico.
Nel primo da non perdere il piano nobile del castello in cui protagonisti sono i cavalli affrescati sulle pareti commissionati da Enrico Pandone: si tratta dei ritratti di 26 stalloni in grandezza naturale che rappresentano i favoriti della sua scuderia.

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Anche l’Abruzzo è una regione ricca di fortificazioni, ben 700, tanto da essere soprannominato la Baviera d’Italia. Tra queste la più alta roccaforte di tutto l’Appennino che svetta a oltre 1500 metri di altezza sul livello del mare: Rocca Calascio da cui si gode una vista in mozzafiato sul panorama circostante.
Mentre il castello più antico è quello di Caldora che domina Pacentro, il borgo di origine dei nonni della cantante Madonna, e tutta la Valle Peligna. Il maniero faceva parte di un vasto sistema di difesa militare che comprendeva altri sei castelli, quelli di Pettorano, Introdacqua, Anversa, Bugnara, Popoli e Roccacasale.

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Nella nostra Puglia suggeriamo la visita al Castello Alfonsino di Brindisi, chiamato anche Castello Rosso per la colorazione che la pietra con cui è costruito assume al tramonto. L’imponente fortificazione fu eretta sull’isolotto di Sant’Andrea oltre il canale Pigonati ed è molto suggestiva ed è unica nel suo genere con all’interno una darsena che fa da porto interno e che divide il castello vero e proprio dal Forte dalla forma a corno in cui erano allestiti gli accampamenti dei soldati con la piazza d’armi.

Castel del Monte

Imperdibile Castel del Monte che appare da lontano, alto, solenne e isolato, poggiato come una corona di pietra bianca su un colle al centro della piana pugliese, a pochi chilometri da Andria. Ancora oggi la sua funzione non è chiara: non è stato residenza né fortezza, ma fu forse un osservatorio astronomico oppure un tempio per custodire il Santo Graal.
Entrando si rimane sconcertati dalla modernità di alcune soluzioni quali l’impianto idrico alimentato dalle cisterne pensili, i servizi igienici celati nelle torri accanto a quelle che dovevano essere le camere, ma anche le scale a chiocciola che girano in senso antiorario e sono formate da 44 gradini scavati in un unico masso lapideo.

Castello di Tagliolo

E se invece in un castello si volesse soggiornare? In Italia è possibile anche questo e noi lo abbiamo fatto in Salento a Casamassella tra le mura del Castello De Viti De Marco dove per una notte io, Michele e Arturo abbiamo avuto a disposizione un maniero tutto per noi, nell’Alta Tuscia Viterbese con Otto all’interno del millenario Castello di Proceno e in Piemonte in una casetta del borgo medievale intorno al Castello di Tagliolo che domina una vasta area dell’Alto Monferrato dove siamo stati ospiti del Marchese Luca Pinelli Gentile.

La nostra ultima avventura tra le mura ricche di storia di una fortezza è stata nel Piceno, il territorio più a sud delle Marche in provincia di Ascoli Piceno, dove abbiamo trascorso gli ultimi giorni dello scorso anno. Qui abbiamo soggiornato con il nostro Otto a Castel di Luco, uno dei più singolari della regione, che ancora conserva il suo aspetto di struttura architettonica medievale appena fuori dall’abitato di Acquasanta Terme. Vi si accede attraverso una scala scavata nella roccia oppure in modo più rapido, comodo e divertente con un trenino a cremagliera che conduce fino all’imponente portone che si apre sul grazioso cortile interno dal quale si accede alle sale affrescate del ristorante, mentre una gradinata interna porta ai piani superiori tra sale arredate con mobili d’epoca e le camere in cui protagonisti sono i toni neutri del travertino ascolano.

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Rosalia
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