Castel del Monte, la “corona” di pietra di Federico II

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Castel del Monte appare da lontano, alto, solenne e isolato, poggiato come una corona di pietra bianca su un colle al centro della piana pugliese, a pochi chilometri da Andria.

Inerpicandosi e avvicinandosi, a un occhio attento è subito chiaro che non si tratta di un’opera militare perché non c’è il fossato, non ha il ponte levatoio, non ha postazioni per archi e balestre, le armi del tempo, non ha le caditoie da cui gettare olio bollente sugli assalitori e mancano scuderie, camerate per i soldati, cucine, magazzini, carceri.

Il castello dei misteri

Ph. Domenico Zagaria

Per secoli questo castello voluto da Federico II nella prima metà del XIII secolo ha rappresentato un mistero. Amplificato dai numeri, anzi da un numero, l’otto, che si ripete quasi ossessivamente in ogni ordine e in ogni struttura del castello.

castel del monte

Come potevamo non essere affascinati da questo numero a noi così caro? E proprio con il nostro Otto ci siamo stati in un’assolata domenica primaverile per uno spuntino arricchito dalla meravigliosa quinta turrita del maniero federiciano.

Che ancora oggi divide gli studiosi riguardo la sua “natura”: non è stato residenza né fortezza, ma fu forse un osservatorio astronomico oppure un tempio per custodire il Santo Graal.

Castel del Monte

Ph. Domenico Zagaria

Non si sa neppure se egli vi abbia mai messo piede né è chiaro quando esattamente l’edificio sia stato costruito. Una cosa è certa: questa meraviglia dal 1996 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Entrando si rimane sconcertati dalla modernità di alcune soluzioni quali l’impianto idrico alimentato dalle cisterne pensili, i servizi igienici celati nelle torri accanto a quelle che dovevano essere le camere, ma anche le scale a chiocciola che girano in senso antiorario e sono formate da 44 gradini scavati in un unico masso lapideo.

La forma ottagonale rappresenta la sintesi del quadrato, simbolo della terra, e il cerchio, simbolo del cielo, a loro volta simboli rispettivamente della perfezione divina e di quella umana, secondo l’architetura sacra medievale. Inoltre il numero 8 era considerato magico nell’antichità e hanno otto lati la pianta, le torri e il cortile. Otto sono le stanze al piano terra e altrettante al piano nobile e a gruppi di otto sono scolpiti fiori e foglie di acanto su portali e capitelli. L’impianto ottagonale viene ripetuto nove volte, ossia tre volte tre, il numero perfetto che potrebbe rappresentare un triplice riferimento alla Trinità.

Come se non bastasse, sommando gli 8 lati dell’edificio ai 48 delle torri ottagonali si arriva a 56, proprio il numero degli anni vissuti da Federico II. E, quasi incredibilmente, otto è il risultato della somma delle cifre della data di nascita del “Puer Apuliae”, come Federico II veniva definito, che era nato il 26/12/1194 e anche delle cifre dell’anno della sua morte: 1250. Un’altra curiosità? Il nome Federico è composto da otto lettere.

Tra tutti questi numeri si rischia di andare in confusione! E se fosse stata propri questa l’intenzione dell‘imperatore chiamato anche “Stupor Mundi” per la sua cultura smisurata? Secondo alcuni studiosi, infatti, questa trama numerica sarebbe servita a sviare l’attenzione dalla vera motivazione per cui Castel del Monte fu costruito, quella di custodire il Santo Graal, che Federico II avrebbe portato in Puglia da una delle sue crociate in Terra Santa.

Ph. Domenico Zagaria

Rimane incontestabile l’eleganza del castello, sintesi di stili diversi tra elementi romanici, gotici e arabo-normanni, che ancora oggi incanta con le sue mura chiare possenti ma ingentilite dalle finestre monofore al primo piano, bifore e trifore al secondo.

Sicuramente Castel del Monte in origine doveva essere molto più ricco e sontuoso con statue e marmi che ornavano le stanze, una vasca di marmo al centro del cortile, mosaici sui pavimenti e affreschi al piano nobile. Ma tutto è andato perduto perché successivamente il castello fu trasformato in prigione, passando poi per varie mani.

Castel del Monte

Fu però tra Settecento e Ottocento che venne spogliato completamente di marmi e arredi, diventando ricovero di briganti e pastori, finché fu acquistato dallo Stato italiano nel 1876, mentre durante la seconda guerra mondiale vi si insediarono prima i tedeschi e poi gli americani.

Oggi completamente restaurato fa da sentinella al territorio circostante: dal solenne portale in breccia corallina si accede alla prima sala del pianterreno, con forma trapeizodale e volte a crociera, come tutte le altre tutte uguali fra di loro, dove si ammirano i marmi policromi di porte e finestre e le chiavi di volta antropomorfe.

Castel del Monte

E continua a svettare sui 540 metri di altezza del colle che domina le Murge fino al mare come un sigillo imperiale di pietra impresso sulla terra di Puglia, che Federico II amò in particolar modo tanto da volere proprio qui uno dei suoi simboli più belli, che non solo conserva tutto il suo fascino ma è interamente visitabile.

Si ringrazia Domenico Zagaria per aver messo a disposizione per questo articolo le sue bellissime foto di Castel del Monte.

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Comments

  1. Facevano tutto con gran precisione all’epoca, non c’è monumento che non abbia la sua dose di calcoli al millimetro. Guardando quelle mura e combinandole con l’immagine esterna di una corona (proprio vero!!), io ci vedo qualcosa di sacro, non però il mistero di un fatto accaduto, ma un qualche segreto da custodire. Sulla mappa poi ho visto che è in una posizione isolata, come la Sacra di San Michele. Non vedrò l’ora di esserci, e anche Otranto mi attrae molto.

  2. Cara Patrizia i misteri su Castel del Monte sono tanti e avvincenti a partire dal motivo per cui Federico II volle edificarlo, proprio lì e con quella forma particolare.
    Riguardo la Sacra di San Michele non siamo riusciti a inserirla nel nostro giro in Piemonte ma è nostro grande desiderio visitarla.

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