Sono tante le iniziative e le esperienze speciali che si possono vivere a Coltibuono (https://www.cittameridiane.it/badia-coltibuono-camera-vista/), legate al vino e alle degustazioni, ma anche alla gastronomia e ai corsi di cucina, alle visite e alla scoperta del territorio toscano.

Degustazioni in cantina, lezioni di cucina e visite alla scoperta del territorio

Noi siamo stati coinvolti nella emozionante esperienza di imparare a preparare la schiacciata toscana con la ricetta di una fiorentina doc come la chef Benedetta Vitali, fondatrice del ristorante il Cibrèo con Fabio Picchi nel 1979 e dello Zibibbo nel 1999. Autrice di diversi libri di cucina, in Italia e negli Stati Uniti, Benedetta ha preso il posto di Lorenza de Medici, la mamma di Emanuela, Paolo e Roberto Stucchi Prinetti che oggi si occupano dell’azienda in toto. Nel 1980, la signora Lorenza fondò la scuola di cucina di Badia a Coltibuono, una delle prime in Italia e cominciò a scrivere e pubblicare libri di cucina in inglese e tedesco. La sua notorietà crebbe moltissimo con il serial di 14 puntate realizzato per il canale televisivo statunitense P.B.S. dal titolo “The de’ Medici Kitchen”.

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Tornando al nostro corso, è stato davvero divertente cimentarsi a fare i tortellini, stendendo la pasta e riempiendoli a uno a uno, e poi preparare il vitello tonnato e il tiramisù con istruzioni impartite rigorosamente in lingua inglese dalla simpatica Benedetta. Infatti, i nostri compagni di corso nella grande e accogliente cucina di Coltibuono sono stati due americani di Dallas autenticamente innamorati della gastronomia italiana. Ed è stata un’esperienza golosa, piacevolissima e internazionale cenare tutti insieme alla tavola elegantemente apparecchiata dove nel frattempo ci ha raggiunti anche Emanuela e dove sono state servite le pietanze preparate da noi.

Il mattino dopo è stato dedicato alla visita in vigna e in cantina. Badia a Coltibuono è stata la prima, fra le grandi aziende leader del Chianti, ad aver attuato la filosofia della sostenibilità ambientale, mettendo in pratica i principi della produzione biologica fin dal 2000. Ce ne ha parlato in modo entusiasta e competente Giandomenico Zedde, il Sales Director di origini sarde ormai trapiantato in Toscana, mostrandoci i vigneti che corrono lungo i fianchi delle colline di Monti in Chianti.

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La produzione dei 56 ettari impiantati è soprattutto di Sangiovese, ma non mancano vitigni autoctoni come il Montebello, il Canaiolo e il Ciliegiolo. Oltre al Chianti Classico, Badia a Coltibuono produce il “supertuscan” Sangioveto e il Vin Santo del Chianti, per un totale di circa 400 mila bottiglie all’anno.

Accompagnandoci tra i filari Giandomenico ci ha spiegato che il mantenimento della salute delle viti, punto di partenza della produzione biologica, si basa su inerbimenti controllati che aumentano la componente organica del terreno, frenano l’erosione e rendono le piante più resistenti alle malattie. Secondo la tradizione le piante vengono sostenute con pali di castagno locale e concimate con prodotti rigorosamente organici, mentre cinghiali e caprioli vengono mantenuti lontani dai grappoli che attendono la vendemmia da fili elettrici a basso voltaggio. Il nostro giro è proseguito verso la cantina, una moderna fortezza “rinascimentale”, progettata con Piero Sartogo e Natalie Grenon, che hanno voluto costruire un percorso idoneo per la vinificazione “dolce” delle uve appena vendemmiate, sfruttando il principio di gravità.

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La cantina dispone di tecnologie avanzate per produrre un vino di alta qualità, ma in modo semplice e con la maggiore efficienza possibile, ha sottolineato Giandomenico mostrandoci le cisterne e gli altri spazi accurati e studiati all’esterno e all’interno.

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E per tramandare nel tempo il gusto e la tipicità dei vini per la fermentazione si utilizzano solo lieviti autoctoni; l’invecchiamento avviene in botti e barriques nelle cantine di Coltibuono, realizzate dai frati nel XIII secolo. La qualità di questi vini sta nell’equilibrio, ha continuato Zedde, che a sua volta la deve al terroir che fa di questa zona la terra promessa della vite.

A questo punto ci guardiamo intorno: la luce mediterranea di questa giornata tersa e calda rende un dipinto perfetto il panorama con la natura vigorosa, talora aspra, ma ricca di profumi, che abbraccia i vigneti tra cui emergono casolari e pievi isolate.

Poi i nostri sguardi si incrociano e ci diciamo all’unisono: cosa volere di più dalla vita?
Dormire tra grandi vini, respirare atmosfere ricche di storia, passeggiare nel giardino rinascimentale, nel fitto bosco intorno all’abbazia e tra i filari di vite per vivere un’esperienza unica in un luogo che rimarrà sempre nel nostro cuore e renderà indelebili queste vacanze toscane nella nostra camera con vista Chianti.

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