Vicenza è conosciuta come la città di Andrea Palladio, artista che iniziò come umile scalpellino e diventò il più influente architetto del suo tempo.
Camminando per il centro è affascinante osservare l’evoluzione dello stile distintivo di questo artista che, padovano di nascita, lasciò a Vicenza i suoi progetti più belli facendone un museo a cielo aperto.
Passeggiando nella città del Palladio
Piazza dei Signori è delimitata da imponenti edifici del XV secolo, tra i quali la sottile Torre di Piazza in mattoni costruita nel XII secolo e rialzata nel 1311 e nel 1444, e la monumentale Basilica che il Palladio modificò in municipio.
La Basilica è il monumento simbolo della città, nonché inserita nella lista Unesco dei beni patrimonio dell’umanità e dal 2014 anche Monumento Nazionale.
Al primo piano si trova la grandiosa sala del Consiglio, lunga 52 metri e alta 25 con il soffitto in legno a forma di una maestosa carena di nave rovesciata, oggi utilizzata per l’allestimento di mostre e convegni.
Al secondo piano, la sala “Domus Comestabilis” dà accesso all’ampia terrazza superiore da cui si ammira tutta la città e che si affaccia sul monumento ad Andrea Palladio, spesso attorniato dalle bancarelle del mercato che si svolge anche in Piazza delle Erbe, dominata dalla Torre del Tormento, camera di tortura del XIII secolo.
Oltre le tre piazze che circondano la Basilica, Piazza dei Signori, Piazza delle Erbe e Piazza delle Biade, vi sono le eleganti strade del centro sulle quali si ergono i palazzi che il Palladio progettò per i ricchi abitanti della città.
In uno di questi, anzi nel più importante perché commissionato all’architetto dalla famiglia più ricca della città, i Valmarana, abbiamo trascorso le nostre notti a Vicenza.
Palazzo Valmarana Braga si staglia imponente su Corso Fogazzaro e nel progetto originario sarebbe dovuto essere molto più grande. Ma Leonardo Valmarana, figlio di Isabella Nogarola Valmarana e Giovanni Alvise che scelsero il Palladio come progettista del palazzo di famiglia, non ne volle proseguire la costruzione che rimase parziale rispetto all’idea iniziale e fu terminata solo nel 1680, cento anni dopo la morte dell’architetto.
Il Palazzo è inserito nell’elenco dei 23 monumenti palladiani della città che fa parte dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
In Piazza dei Signori abbiamo fatto colazione al Gran Caffè Garibaldi, attiguo alla Loggia del Capitano, anch’essa opera del Palladio, con la splendida vista del Palazzo della Ragione, chiamato “Basilica” con il tetto verde in rame dalla forma di una barca capovolta.
A Vicenza le strade si chiamano Contrà o Contrade e in Contrà Porti si trovano alcuni dei più eleganti palazzi cittadini.
A poca distanza un altro dei gioielli della città veneta, il Teatro Olimpico, il più antico teatro coperto esistente. Progettato dal Palladio nel 1579 ma non completato per la sua morte improvvisa avvenuta l’anno successivo, fu portato avanti dal suo allievo Vincenzo Scamozzi che lo completò in tempo per la rappresentazione di apertura, “Edipo Re” di Sofocle, il 3 marzo 1585.
Vi si accede dalla Porta dell’Armamentario attraverso un cortile ricco di sculture donate dai membri dell’Accademia degli Olimpici, l’associazione rinascimentale che fece costruire il teatro. Da qui si passa dalla sala chiamata Odeon, adibita a esecuzioni musicali e decorata da affreschi con le divinità dell’Olimpo. Poi un corridoio conduce alla cavea progettata dal Palladio per imitare i teatri all’aperto dell’antica Grecia e di Roma con il soffitto con un cielo dipinto.
Le scene, che si devono allo Scamozzi, sono fisse e rappresentano le sette vie della città greca di Tebe: le strade, abilmente raffigurate in prospettiva, convergono al centro per dare l’effetto di lunghezza. Lo spazio non è ampio ma risulta dilatato dall’effetto prospettico che si apprezza attraverso le cinque aperture del proscenio.
Un po’ stordita dalla bellezza di questa struttura elegante e perfetta in legno e stucco dipinta in modo da sembrare marmo, ho raggiunto Michele e Otto che mi hanno aspettato nel cortile, passando per l’Antiodeon, i cui affreschi raffigurano la rappresentazione di apertura del teatro e dove sono esposte le lampade a olio delle scene originarie.
Quasi di fronte alla Porta dell’Armamentario si staglia il grandioso Palazzo Chiericati, progettato nel 1550 da Andrea Palladio, dall’armonica facciata strutturata in due ordini sovrapposti con un coronamento di statue.
Il Comune di Vicenza lo acquisì nel 1839 dalla nobile famiglia dei Chiericati per farne sede del Museo civico che oggi ospita un’ampia collezione di dipinti, sculture e arti applicate, che va dal Duecento fino ai primi anni del 2000.
Il restauro del palazzo è ancora in corso e al momento sono aperti al pubblico il percorso espositivo dal Duecento al Seicento e il Lascito Giuseppe Roi.
Abbiamo rimandato la visita a una prossima volta e tutti e tre insieme ci siamo diretti verso L’ombra al Campanile, locale storico a Piazza delle Poste con delle panchine a ridosso del Campanile e tre botti all’esterno mentre gli interni sono in legno con bottiglie d’epoca. E d’altri tempi sono i prezzi di “ombre” e taglieri perfetti per un aperitivo in pieno centro a Vicenza.
Info e biglietti per Basilica Palladiana, Teatro Olimpico e Museo Civico di Palazzo Chiericati su www.museicivicivicenza.it
Conoscevo Vicenza solo per il suo teatro, visto tuttavia solo in foto. Viverla attraverso i vostri occhi, estasiati dalla sua bellezza immagino, me ne ha mostrato un altro volto. Monumentale
Ci ero stata molti anni fa ma questa volta fermandoci più giorni e soggiornando in pieno centro a Palazzo Valmarana Braga, patrimonio Unesco di cui racconteremo presto, ce la siamo goduta appieno!
Io invece non sapevo nulla del Teatro, l’ho scoperto dopo e sarà quello a cui punterò dritta la prossima volta. Di mio potrei aggiungere Palazzo Magnani Feroni, sede delle Gallerie d’Italia, dove ero andata a vedere Dei ed Eroi (non prima però di aver scrutato per bene il palazzo…).
Comunque Vicenza è da tenere d’occhio per le mostre ed eventi arte-e-mitologia, forniscono un motivo sempre valido per tornare e aggiungere occasioni di conoscerla meglio, per esempio io vorrei approfondire vita e opere di Palladio e Antonio Fogazzaro.
Siamo d’accordo con te. Riguardo il Palladio troverai pane per i tuoi denti nei prossimi post 😉