Per l’Elba si parte da Piombino, che abbiamo raggiunto attraversando gli affascinanti paesaggi dell’Alta Maremma Toscana (di cui abbiamo già raccontato nel post: https://www.cittameridiane.it/maremma-cuore-country/) e della Lunigiana, la parte nord della Toscana al confine con Liguria ed Emilia-Romagna. Sul territorio incombono le Alpi Apuane sulle quali si aprono come grandi cicatrici le cave di marmo in cui Michelangelo sceglieva di persona i blocchi per i suoi capolavori.
Elba, la regina dell’Arcipelago Toscano
Dall’altra parte lo sguardo spazia sul Mar Tirreno sul quale siamo tornati a navigare per raggiungere la seconda meta del nostro viaggio: l’isola d’Elba.
Dopo circa un’ora di navigazione, in cui nostro compagno discreto e silenzioso è stato un gabbiano goloso di taralli pugliesi, siamo approdati a Portoferraio.
Sin dal mare le torri medicee e l’antico borgo offrono una prospettiva unica, scenografica e accattivante. Dalla darsena si accede al borgo tramite la secentesca Porta a Mare e da qui si sale sul punto più elevato del promontorio che sovrasta Portoferraio, dominato dal Forte Falcone. Durante la salita abbiamo fatto tappa alla Palazzina dei Mulini, residenza ufficiale di Napoleone Bonaparte per dieci mesi dal 1814 al 1815 e sede di rappresentanza del Regno dell’Elba.
All’interno dell’edificio settecentesco sono conservati gli arredi dell’epoca mentre sul retro si apre un bel giardino all’italiana affacciato su un mare trasparente e dai cangianti riflessi fra il verde e l’azzurro.
Sullo stesso mare si erge un altro simbolo della città, il faro costruito in granito locale che a ogni ora del giorno assume colori differenti.
Scendendo verso il porto si incontra la Chiesa della Misericordia, splendido esempio di Barocco che conservava la maschera funebre di Napoleone oggi custodita nel Museo dei Cimeli Napoleonici (Salita Napoleone, Tel. +39 0565 918785; aperto tutto l’anno su prenotazione), un piccolo museo adiacente alla chiesa. Al suo interno sono conservati paramenti, vasi ostensori e calici sacri, la maschera funebre di bronzo e il calco della mano destra dell’imperatore donate dal principe Anatolio Demidoff, pronipote di Napoleone.
Visitata Portoferraio, ci si può lanciare alla scoperta di alcune delle spiagge dell’isola, che tra lidi sabbiosi, cale e calette ne vanta ben 150, tutte molto diverse fra loro. Proprio sotto Forte Falcone c’è la bellissima spiaggetta dal fondale color acquamarina chiamata Le Viste. La limpidezza delle sue acque evidenziata dalla sabbia chiara fa venire subito voglia di scendere giù per farsi una nuotata. Le Viste è la spiaggia più amata dai portoferraiesi, ma è frequentata anche dai numerosi villeggianti del centro storico, che a piedi possono recarsi tranquillamente al mare.
Le altre belle spiagge nei dintorni del capoluogo elbano le abbiamo apprezzate dal mare, grazie alla disponibilità dell’amico Mimmo Arciuli, un nostro compaesano da tanti anni residente sull’isola, che con un giro a bordo della Moscatello Bello Bello, una lobster boat della Austin Parker, tipica imbarcazione americana del New England per la pesca dell’aragosta trasformata in confortevole yacht, ci ha fatto amare l’Elba ancora di più. Infatti le acque in cui è immersa assumono colori diversi a seconda delle ore della giornata e della profondità dei suoi fondali.
Adorando il mare, questo giro a pelo d’acqua è stata una delle esperienze più emozionanti che abbiamo fatto all’Elba. Prendiamo in prestito le parole di George Byron: “Quando sei in mare la tua mente è sgombra, libera da qualsiasi confusione… A un tratto la luce diventa più nitida, i suoni sono più ricchi e tu sei invaso dalla profonda, potente presenza della vita…”.
Navigare sul blu verso un orizzonte che sembra infinito e poi dirigere lo sguardo verso terra apprezzandone forme e colori da lontano dà una forma di libertà assoluta e ci ha regalato sensazioni profonde che non dimenticheremo mai.