Tra i castelli della Loira

Fuori rottaTra i castelli della Loira
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Tra i castelli della Loira in un on the road che progettavamo da tempo. Abbiamo organizzato questo viaggio nell’ambito di un itinerario che ci ha portato dal sud della Francia, con le tappe a Carcassonne e a Castelnaudary, all’estremo nord tra Normandia e Bretagna con lo sguardo oltre il confine blu della Manica, passando per il cuore del paese: quella Valle della Loira famosa per i suoi oltre 300 castelli.

Nella Valle della Loira per castelli

Ma la Valle della Loira è anche chiamata il “giardino di Francia”. Ricca di corsi d’acqua è una terra molto fertile con produzioni di ortaggi, frutta, fiori e vino. Il verde, da quello di boschi e foreste a quello curatissimo di parchi e giardini, è ovunque e non manca nemmeno intorno ai castelli che emergono come enormi e bellissimi fiori di pietra tra prati, alberi centenari e aiuole variopinte.

Definita la nostra prima sosta in un luogo ricco di storia e atmosfera presso lo Château-monastère de la Corroirie, strategicamente collocato al centro di un’area ricca di manieri fiabeschi e borghi meravigliosi, abbiamo stilato una breve lista di quali visitare senza fretta prendendoci tutto il tempo di godere l’esperienza facendo nostro il concetto de l’art de vivre alla francese.

castelli della loira

Non è stato facile scegliere a quali dare la preferenza: la Valle della Loira, dichiarata dal 2000 paesaggio culturale vivente del patrimonio mondiale dell’UNESCO, ospita lungo il fiume che le dà il nome e i suoi affluenti, alcuni dei castelli più belli del mondo.

castelli della Loira

Abbiamo deciso di iniziare da quello più visitato e maestoso, il Castello di Chambord, la tenuta di caccia di Francesco I che ci ha incantato non solo perché condensa tutti i fasti del Rinascimento, dalla sua incredibile armonia architettonica alla scalinata a doppia elica di Leonardo da Vinci fino alle terrazze panoramiche, ma anche per i suoi giardini e la foresta di oltre 5mila ettari, popolata da cervi.

I suoi “pezzi forti” rimangono la grandiosa scala, che permette a due persone di salire contemporaneamente senza mai incrociarsi, e l’enorme volta ad arco ribassato decorata con i simboli di Francesco I, cioè la lettera F e la salamandra.

castelli della loira

La curiosità? Durante la seconda guerra mondiale, Chambord funse da centro di deposito per la salvaguardia delle opere d’arte dei musei, Gioconda compresa.

castelli della loira

Un’altra scala che impressiona è quella del Castello di Blois che racchiude il meglio dell’architettura francese nelle varie epoche: infatti le sue quattro facciate rappresentano diversi stili tra gotico e rinascimentale. Fu residenza di ben 7 re e 10 regine di Francia e roccaforte dei Conti di Blois e del Duca d’Orléans. Successivamente fu abbandonato e rischiò perfino di essere demolito fino a quando nel 1845 è stato uno dei primi monumenti nazionali restaurati.

Di fronte al castello, nella bella piazza in cui ci siamo fermati per uno spuntino a base di formaggi, c’è la Casa della Magia, inaugurata nel 1998, che sfoggia sei teste di drago che escono dalle finestre ogni 30 minuti rendendo omaggio al grande prestigiatore francese Robert Houdini, originario di Blois.

Con Otto abbiamo passeggiato poi nei Giardini del Re intorno al castello che si devono a Luigi XII e furono i primi giardini rinascimentali in Francia destinati alla coltivazione di frutta, verdura e piante medicinali.

La parte alta della cittadina è collegata a quella bassa dalla scalinata dedicata a Denis Papin, l’inventore della macchina a vapore, mentre il fiume si attraversa sullo scenografico ponte in pietra Jacques-Gabriel.

castelli della loira

Il terzo castello che abbiamo scelto di visitare è stato quello di Amboise sulle tracce di Leonardo da Vinci che qui terminò la Gioconda e che vi è sepolto nella Cappella di Saint-Hubert in stile gotico flamboyant, al momento chiusa per lavori di restauro.

Il castello domina il corso della Loira con tutta la sua magnificenza che si deve ai vari rimaneggiamenti e ampliamenti apportati da Carlo VIII nel 1492 e da Federico I. Dall’Ala Carlo VIII in stile gotico flamboyant, che racchiude le stanze del Re e della Regina, si passa all’Ala Luigi XII in stile rinascimentale e con gli appartamenti che risalgono al XIX secolo.

La parte più affascinante è quella delle bellissime terrazze-giardino a picco sul fiume da cui si ammira un magnifico panorama. I giardini sono stati voluti da Carlo VIII in stile italiano e realizzati da un monaco giardiniere, Dom Pacello. Sulla parte più alta spicca il vigneto, uno dei più belli della Touraine, da cui si produce l’Amboise Blanc, vino ottenuto dal vitigno Pineau de la Loire, che abbiamo degustato presso il punto ristoro del castello insieme a una quiche lorraine: quale modo migliore per assaporare l’essenza della douce France?

Dal castello si raggiunge il borgo sottostante attraverso la rampa elicoidale della torre Heurtault che, come quella della torre Minimes dalla quale si accede, permetteva ai cavalieri e alle carrozze nobiliari di arrivare alle terrazze direttamente dalle rive della Loira: una specie di ascensore con parcheggio sopraelevato dell’epoca!

castelli della loira

Abbiamo chiuso in bellezza con il Castello di Chenonceau, chiamato il castello delle donne: in primavera i suoi incredibili giardini sul fiume Cher, uno dei principali affluenti della Loira, sono una vera meraviglia. Ma tutto, dalle torri alla galleria che si specchia nell’acqua, sembra uscito da un libro di favole!

Il grande viale alberato porta dritto alla Torre dei Marques, separata dal resto dell’edificio che è ciò che resta del primo maniero medievale del XII secolo. Alle spalle il “nuovo” castello che sembra galleggiare sull’acqua e fu fatto edificare in stile veneziano da Katherine Bricconet, moglie di Thomas Bohier, segretario delle finanze di re Francesco I.

A seguire ci fu Diana di Poitiers, la favorita del re Enrico II, che fece realizzare giardini spettacolari e il celebre ponte che attraversa il fiume. Ma la grande protagonista della dimora e del suo periodo d’oro è stata sicuramente Caterina de’ Medici: rimasta vedova del re, allontanò la rivale Diana e fece costruire la galleria a due piani. La moglie del figlio Enrico III, Luisa di Lorena, rimasta vedova vi trascorse le sue giornate leggendo e pregando. Durante il Secolo dei Lumi ne divenne proprietaria Louise Dupin, che lo trasformò in un salotto brillante, frequentato da filosofi come Montesquieu, Voltaire e Rousseau. Le ultime donne del castello sono state Marguerite Pelouze, che dopo aver speso una fortuna per restaurarlo, finì in miseria e Simone Menier, capo infermiera, che trasformò in ospedale le due gallerie del castello, dove furono curati più di 2000 feriti di guerra fino al 1918.

castelli della loira

Spettacolari i giardini: nella parte realizzata da Diane de Poitiers c’è una fontana che spruzza un getto d’acqua alto sei metri, mentre quella curata da Caterina de’ Medici vanta una superficie di 5.500 metri quadrati, un labirinto di oltre un ettaro e un orto botanico.

All’interno gli occhi si “nutrono” di altrettanta bellezza dalla vasta collezione di arazzi, mobili, quadri e oggetti d’epoca fino ai capolavori di Murillo, Tintoretto, Poussin, Correggio e Rubens, tra grandi camini e maestosi letti a baldacchino. Bellissime anche le cucine, che si trovano nei basamenti dei primi due piloni del ponte in cui ci sono tutti gli strumenti e gli oggetti dell’epoca, i grandi camini usati per cucinare, gli utensili utilizzati per la preparazione dei pasti, la macelleria, la dispensa e gli attracchi per scaricare le vivande.

Dalla galleria medicea dove Caterina de Medici organizzava sontuose feste si ha una vista incantevole sul fiume Cher e si accede al bosco del parco pubblico di Francueil sulla sponda opposta che consente un’altra splendida visuale del castello. Intorno il parco di 80 ettari, popolato di animali e uccelli, dove si può passeggiare liberamente insieme al proprio quattro zampe.

La nostra fiaba ha avuto un seguito nella notte trascorsa nella magnifica ed elegante suite nella torre di uno dei castelli più belli e romantici della Valle della Loira, il Domaine de la Tortinière che vi raccontiamo nei nostri Sognidoro.
E se Chambord, Blois, Amboise e Chenonceau sono i più famosi tra i Castelli della Loira, anche i siti minori valgono il viaggio: ve ne parliamo nel prossimo post.

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Rosalia
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