4 giorni a València: le 12 cose da fare

Fuori rotta4 giorni a València: le 12 cose da fare
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València è una città che invita alla calma. Nonostante sia la terza città più popolosa della Spagna qui tutto scorre lentamente, il traffico non è frenetico e la gente si sposta volentieri a piedi e in bicicletta. E il modo migliore per visitarla è proprio lasciarsi conquistare da questa serenità ed esplorarla con calma. E così l’abbiamo visitata noi godendo appieno di tutto ciò che offre che vi sintetizziamo qui in 12 punti.

I nostri consigli per godersi la città

1) A partire dal buon cibo: come rinunciare alla paella che nata proprio a València, è poi diventata uno dei piatti simbolo dell’intera Spagna? E poi, impossibile girare per la città e non fermarsi a sorseggiare una horchata con i fartons o un’Agua de València. Vi diciamo di più in València a tavola.

2) Se come noi atterrate in città il mercoledì mattina vi suggeriamo una golosa pausa pranzo da El Colmado de la Lola a base di tapas e una pinta di birra Lola prodotta artigianalmente dalla casa. Poi approfittate di uno dei percorsi Shopping Made in València, una delle visite guidate proposte da VisitValència ogni mercoledì pomeriggio alla scoperta di alcuni dei negozi più rappresentativi della città. E non mancate di affacciarvi all’interno della Stazione del Nord, Estación del Norte, magnifico esempio di Modernismo in cui il vestibolo principale è un gioiello di legno e mosaici chiamati “Trencandís”, realizzati con piccoli pezzi di ceramica colorata.

3) Il giovedì mattina non perdete alle 12 in punto un rito fervorosamente conservato da un millennio e dichiarato patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco: presso la Porta degli Apostoli della Cattedrale si riunisce il “Tribunal de las Aguas”, l’unica struttura legislativa che rimane tra quelle stabilite da Giacomo I. Compito della struttura è quello di difendere i diritti dei contadini e i suoi otto giudici, rappresentanti degli 8 canali che portano l’acqua nel territorio di València, seduti in circolo su poltrone di legno e cuoio risalenti al XVII secolo, si riuniscono per risolvere i problemi relativi alla distribuzione dell’acqua del Turia e le loro sentenze sono rapide e inappellabili.

4) Poi datevi alla scoperta della Ciutat Vella, il centro storico, raccolto e ideale da girare a piedi. Visita imperdibile per conoscere València è quella alla Cattedrale, una chiesa imponente in cui convivono gli stili romanico, gotico e barocco spagnolo. Al suo interno sono tanti i tesori che catturano l’attenzione, dalle due tele di Goya poste una di fronte all’altra nella cappella di San Francesco Borgia al Santo Calice che viene ritenuto il Santo Graal usato da Gesù in occasione dell’ultima cena. Dietro l’altare, sono conservate le reliquie di San Vincenzo, patrono della città.

Un altro dei gioielli della Cattedrale sono gli affreschi rinascimentali dell’Altare Maggiore che sono stati scoperti nel 2004 quando la volta barocca che li ricopriva è stata rimossa, svelando una delle più importanti opere pittoriche del primo Rinascimento spagnolo. I dipinti, che rappresentano dodici angeli che suonano strumenti musicali dell’epoca, furono commissionati nel 1476 dal cardinale Rodrigo de Borja, futuro papa Alessandro V, agli artisti italiani Paolo da San Leocadio e Francesco Pagano e nascosti 200 anni dopo in seguito al rifacimento barocco del presbiterio della cattedrale.

5) Volete ammirare la città dall’alto? Fatelo dal Miguelete. Per raggiungere la cima del campanile della cattedrale è necessario salire 207 gradini, ma l’impresa vale la fatica. Viste aeree altrettanto suggestive quelle dalla cima delle Torri de Serranos e dalle Torri de Quart, le maestose porte di accesso alla città, le uniche due rimaste in piedi delle dodici presenti un tempo nelle mura di difesa.

6) Il giro nel cuore della città non può prescindere da due visite conclusive. Quella alla Lonja de la Seda, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1996: mirabile testimone del Siglo de Oro valenciano composto da diverse strutture che si affacciano su un giardino di agrumi di impronta araba chiamato Patio de los Naranjos. E quella alla Chiesa di San Nicolàs che sorprende con i suoi più di 2.000 metri quadrati di affreschi che le hanno fatto meritare il nome di Cappella Sistina valenciana.

7) Il pomeriggio raggiungete in bici, pedalando lungo i Giardini del Turia che verdeggiano nell’ex letto del fiume, la Città delle Arti e delle Scienze. Ormai divenuto il simbolo indiscusso della città per la sua particolarissima architettura progettata in gran parte dall’architetto Santiago Calatrava, il complesso comprende l’Oceanografic, il Palazzo delle Arti Regina Sofia, il Museo delle Scienze, l’Hemisferic, l’Umbracle e l’Agorà. Tra tutti, quello che siamo riusciti a visitare è l’Oceanografic, un acquario gigantesco e molto scenografico al cui interno sono stati riprodotti i principali ecosistemi marini del pianeta.

8) Non si può dire di essere stati a València senza aver gironzolato per i suoi mercati. Il venerdì mattina dedicatelo al Mercado Central (aperto dalle 7,30 alle 15). Ospitato in un bellissimo edificio Liberty decorato da vetrate colorate e piastrelle e sormontato da una splendida cupola, è uno dei mercati più importanti d’Europa in cui smarrirsi tra i banchi che propongono i prodotti locali: gli enormi pomodori valenciani, le rosse e golose fragole, la chufa, il tubero con cui viene preparata l’horchata, le ostriche locali, pesci, carni, salumi e formaggi.

9) In tarda mattinata dirigetevi verso Meliana, paese poco distante da València compreso nella Huerta o Horta, uno dei sei frutteti in Europa che sorgono sul limitare dei centri urbani, che testimonia la grande tradizione agricola valenciana. Qui la fermata obbligatoria è alla Barraca de Toni Montoliu, che nella tipica costruzione locale offre piatti della cucina tipica come la paella, preparata con i prodotti raccolti nel suo orto, dopo la passeggiata sul tipico carro trainato dai cavalli tra gli aranceti.

10) Abbiamo impegnato il sabato mattina con la visita del Bioparc, lo zoo di València che si estende su 10 ettari in una grande area creata dalla deviazione del corso del fiume Turia. Qui è stato riprodotto un pezzo di Africa, quattro aree in cui gli animali girano quasi senza barriere, che ci sono ma invisibili, aggirandosi nei loro paesaggi naturali.

11) Per pranzo spostatevi sul mare per gustare una paella a base di mariscos in uno dei tanti locali che si affacciano sulle lunghissime e larghissime spiagge lungo le quali è piacevole passeggiare godendosi sole e panorama che, con le alte palme che svettano verso il cielo, ricorda i boulevard californiani.

12) Per finire, nel pomeriggio visita a un museo! A València ce ne sono una trentina ma dovendo scegliere vi consigliamo il Museo delle Belle Arti, la maggior pinacoteca di Spagna dopo il Museo del Prado in cui si entra gratuitamente per ammirare oltre alle tele dell’artista valenciano Joaquin Sorolla, i capolavori di Velàsquez e Goya e la splendida pala del “nostro” Pinturicchio.

Un ultimo consiglio extra lista: prendetevi il tempo di passeggiare per le strade e le piazze di València di sera, quando il buio avvolge come in un abbraccio i monumenti per farli risaltare ancor di più nella loro bellezza.

In collaborazione con VisitValència

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Rosalia
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