Lombardia per me ha sempre significato soprattutto Milano, la città che mi ha accolta da studentessa universitaria e in cui poi mi sono laureata. Sono rimasta nel capoluogo lombardo tre anni e mezzo ma non ho avuto occasione di girare la regione, tra le più grandi d’Italia.
Tra città d’arte e il Lago Maggiore
Uno dei luoghi che conosco meglio è Como perché ho frequentato la Biblioteca Comunale per le mie ricerche nella preparazione della tesi e quando potevo, approfittavo per una passeggiata sul lungolago. Per le passeggiate domenicali spesso la meta erano parchi e oasi naturalistiche in Brianza o la gita fuori porta golosa a Erba per la trota alla comasca.
Ma niente di più. Ho recuperato dopo, tornando a Milano da turista. Apprezzandone le bellezze spesso nascoste tra grandi palazzi e giardini come quello di Villa Invernizzi dove vive da tempo una colonia di fenicotteri. O dei parchi come Sempione e quello dedicato a Indro Montanelli. E ho approfittato di mostre d’arte di rilievo per andare alla scoperta delle splendide Mantova e Brescia.
A Palazzo Te abbiamo visitato la mostra sul Mantegna che trovava la sua perfetta collocazione all’interno di questa grandiosa villa dei Gonzaga, sotto cui Mantova ebbe il suo massimo splendore. In città, il simbolo della signoria gonzaghesca è il Palazzo Ducale, una delle più estese ed elaborate regge d’Italia che racchiude 500 ambienti, tra sale e stanze con munerosi piazze, cortili e giardini interni.
A Brescia siamo stati in occasione della mostra su Turner e gli impressionisti al Museo di Santa Giulia approfittando al contempo per conoscere la città anche se in modo frettoloso. Splendido esempio di piazza rinascimentale chiusa è Piazza della Loggia, mentre il maggior monumento romanico la Rotonda o Duomo Vecchio, a pianta circolare, si trova nella piazza omonima ornata da due belle fontane settecentesche. Non abbiamo avuto il tempo di scoprire la Brixia romana con il Capitolium, costruito per volere dell’imperatore Vespasiano, e l’area archeologica, scoperta si dice per caso nel 1823 a partire proprio da una colonna corinzia del tempio capitolino che sporgeva dal terreno.
Ci piacerebbe fare la conoscenza delle altre città “gioiello” della Lombardia, come Bergamo e Crema. Bergamo è una città dalle due anime: la bassa è moderna, dinamica e vitale, ma è Bergamo alta a essere attraente e affascinante. Nata sui crinali del colle e racchiusa dalle cinquecentesche mura veneziane, mantiene da secoli il suo aspetto nobile, tra torri, chiese e sontuosi palazzi che vanno scoperti a piedi, senza fretta, godendosi gli squarci che si aprono improvvisi sul verde. E noi non vediamo l’ora di goderci questi momenti, magari con una sosta al Caffè del Tasso in Piazza Vecchia, una delle più belle d’Italia.
Anche Piazza Duomo a Crema riserva belle sorprese tra i portici, il palazzo vescovile, il Torrazzo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta. Nel tour della cittadina non possono mancare le splendide dimore gentilizie e la basilica di Santa Maria della Croce, uno degli esempi più spettacolari del Rinascimento lombardo. E poi? Spazio ai peccati di gola, tra un assaggio di tortello cremasco, uno di Spongarda, torta del ‘500 ricca di frutta secca, canditi e spezie, e un gelato artigianale della Gelateria Bandirali, tra le migliori d’Italia.
E poi i laghi… ne abbiamo sempre sentito tanto parlare ma non siamo mai riusciti a inserire questa area lombarda nei nostri giri. Tranne un pallido ricordo di Sirmione sul lago di Garda visitata in tempi scolastici e del lago di Lugano legato all’infanzia, non abbiamo avuto occasione di recarci sulle rive del Lago Maggiore dove Stendhal scrisse il suo celebre capolavoro “La Certosa di Parma”, primo di una lunga schiera di famosi artisti, poeti e letterati.
E raggiungere le celebri Isole Borromee di cui tanto abbiamo sentito parlare! Dalla tranquilla Isola Madre alla più austera e intima Isola dei Pescatori fino alla sfavillante Isola Bella che nella forma ricorda un vascello incantato. Vi troneggia Palazzo Borromeo che racchiude opere d’arte di valore inestimabile tra arazzi, mobili antichi e quadri di pregio. Ma le parti più suggestive sono le sei grotte dedicate al regno di Nettuno ideali per sfuggire alla calura estiva e il grande parco in cui piante rare ed esotiche si alternano a fontane ricoperte di ninfee.
Come non passare da Stresa, frequentata dai nobili inglesi che rimasero ammaliati da questa perla ancora oggi impreziosita da ville settecentesche e grandi alberghi? E poi Verbania dove ci piacerebbe concederci una sosta ai magnifici giardini di Villa Taranto che racchiudono più di 20.000 varietà di piante.