Quando si entra nell’accogliente locale che ospita Il Vecchio Gazebo nel centro di Molfetta, lo sguardo viene immediatamente catturato dalle due forti presenze che caratterizzano il luogo: l’ampia bocca incandescente del forno in cui vengono cotte le pizze e la parete-vetrina delle delizie prodotte in loco.

Lavoro di squadra e calda atmosfera

Le due sale dal tocco moderno e pulito, reso caldo dal legno biondo dei rivestimenti e degli arredi, invita subito a sentirsi a proprio agio. Il resto lo fanno i tavoli ben apparecchiati, le comode sedute e, soprattutto, il garbo e la professionalità del personale sotto la guida di Giuseppe Petruzzella, patron del locale. E il lavoro di una squadra ben affiatata è ciò che emerge e che, tiene a sottolineare Giuseppe, fa da circa 26 anni la vera fortuna de Il Vecchio Gazebo e della sua affezionata clientela.

Guardiano del forno, a controllare la giusta temperatura e la perfetta cottura delle oltre 60 pizze proposte in menu è Domenico Piccininni, che insieme al secondo pizzaiolo Sharoxan De Leo, si occupa di preparare gli impasti lievitati dalle 24 alle 48 ore con lievito madre, a base di farina bianca, ma anche delle più disparate farine alternative.

Se la pizza, anche nelle golose versioni gourmet, rimane il pezzo forte del locale, Il Vecchio Gazebo è anche ristorante con le proposte raffinate e sempre in linea con la stagionalità dello chef Pantaleo Mezzina.

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Tra gli antipasti Giuseppe ha scelto per noi una tartare di tonno ai carciofi cotti al vapore con chips di barbabietola, salmone marinato all’olio aromatizzato al prezzemolo, con pomodorini confit e insalatina alla cialledda e polpo al ragù con fondutina di parmigiano: tre piatti che portati in tavola erano un piacere prima per gli occhi, poi per il naso con l’intenso profumo e infine una delizia per il palato. Allertate le papille con questo fresco tris al quale è stata abbinata dal responsabile di sala e sommelier Alessandro Camporeale la godibilissima Blanche di produzione artigianale pugliese, la Rebeers di Michele Solimando, sono arrivate in tavola le pizze.

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La prima è l’ultima nata, e scusate il gioco di parole, in occasione delle prossime festività paquali: un impasto di segale con crema di ceci, songino, agnello cotto a bassa temperatura, sesamo e pomodorino giallo confit. Una pizza senza la presenza “calda” della mozzarella, in cui la base fa da gustoso vassoio a ingredienti di altissima qualità che pur rimanendo distinti per sapore, consistenza e carattere si amalgamano perfettamente in un boccone sapido e al contempo armonioso.

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E l’armonia tra i gusti decisi della mozzarella di bufala affumicata prodotta a San Giovanni Rotondo, dei friggitelli, dei pomodorini al forno e del guanciale di Martina Franca, contraddistingue la pizza a cui i sottili peperoni fritti danno il nome, “Friggitelli” appunto: incredibilmente saporita e profumata oltre che perfettamente digeribile, dal cornicione alto morbido e arioso. E se a prima vista ho pensato che non sarei mai riuscita a digerire, per di più di sera, una pizza del genere mi sono dovuta ricredere: nessun su e giù dei peperoni e il mattino dopo niente mal di testa e bocca asciutta e pulita.

Su entrambe abbiamo gustato un altro prodotto Rebeers, la Golden Kick, una birra ad alta fermentazione, non filtrata e non pastorizzata, mentre sui dessert Giuseppe ci ha servito la nuova proposta del birrificio artigianale foggiano, la scura Alekseevna, dai sentori di caffè e liquirizia.

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Una birra “di corpo” che si è sposata perfettamente ai dolci davvero eccezionali (lo sottolinea una che generalmente apprezza più il salato) preparati dallo chef Valerio Giancaspro e presentati a tavola su una lastra di ardesia che ne ha esaltato forme e colori. Ma il buono doveva ancora venire! In bocca è avvenuta una vera e propria esplosione di gusto in cui si sono equilibrati il dolce delicato del cheesecake con cotto di fichi, il fresco del mantecato al pistacchio, il morbido cremoso e irresistibile del tortino al cioccolato e l’intrigante connubio del semifreddo al torroncino con caramello salato.

Accolto con gentilezza e calore in sala anche il nostro Otto che pur non potendo godere di tali bontà ha pazientemente atteso la fine di questo nostro incontro al vertice delle papille gustative e terminato con un bicchierino di un prodotto tipico della tradizione molfettese ricavato dalla mela cotogna proposto dal liquorificio artigianale Antichi Elixir.

E ancora un prodotto tipico è stato il regalo di commiato di Giuseppe scambiato con la nostra promessa di tornare presto ad assaggiare le altre golose proposte del corposo menu: il Prik O Prak, a base di peperoni con olio extravergine, prezzemolo, aglio e peperoncino, ora gelosamente custodito nella nostra dispensa.

Il Vecchio Gazebo
Via Guglielmo Marconi, 18 – Molfetta (Ba)
Info: +39 080 3344877

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