I giardini delle meraviglie

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I giardini delle meraviglie italiani rappresentano una meta ideale non soltanto in periodo primaverile ma anche in autunno quando il foliage li rende ricchi di colori smaglianti, dal giallo allegro all’arancio acceso, dal rosso vibrante al marrone bruciato. Ma dove fare un’immersione totale nella natura, nella cultura e nell’arte? Vi diamo sette suggerimenti per esperienze indimenticabili e paradisiache!

A spasso in giardini d’incanto

Bomarzo

Bosco di Bomarzo – Lazio

Lo sapevate che in greco antico paradeisos significava giardino? Partiamo da questo presupposto per immergerci in un percorso naturale straordinario come quello del Sacro Bosco di Bomarzo dalle atmosfere surreali. Chiamato anche Parco dei Mostri è costellato di sculture grottesche completate da scritte oscure.
Ognuna, dalla sfinge al drago, dalla Venere alta fino all’elefante e alla tartaruga gigante, è una tappa del percorso iniziatico degli alchimisti. Per i più romantici è sicuramente uno dei giardini che rappresenta al meglio un grande amore, quello del principe Pier Francesco Orsini che lo fece realizzare “per sfogare il core rotto” dalla morte dell’adorata moglie. Si trova a Bomarzo in provincia di Viterbo ed è aperto tutto l’anno.

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Villa Lante – Lazio

Le case delle Muse, la fontana dei Delfini, quella dei Giganti sono i protagonisti a Villa Lante a Bagnaia, alle porte di Viterbo, dove i giardini sono un inno alla mitologia arcadica. Fu il cardinale Giovan Francesco Gambara di Pratalboino a volere il parco nel 1578. La firma del progetto è di Jacopo Barozzi da Vignola, il più noto architetto del verde dell’epoca. A Villa Lante, ancor di più di piante e fiori, la protagonista è l’acqua e ogni fontana e ogni ruscello ha un grande valore simbolico. La fonte del Diluvio, per esempio, è una cascatella d’acqua che parte da un boschetto fitto e selvatico e poi si divide in mille rivoli fino a raggiungere una perfetta simmetria: rappresenta il passaggio dall’età selvaggia, in cui l’uomo viveva in simbiosi con la natura, a quella della ragione, in cui l’uomo impara a dominarla.

Giardino dei tarocchi – Toscana

A Capalbio, in Toscana, emergono imponenti, con espressioni sarcastiche, rivestite di specchi, ceramiche, smalti a colori vivissimi enormi figure: la papessa, il mago, l’imperatore e le altre figure degli arcani maggiori dei tarocchi di Niki de Saint-Phalle, tormentata artista franco-americana e moglie dello scultore svizzero Jean Tinguely.
La coppia, realizzò la fontana Stravinsky accanto al Beaubourg a Parigi, creò il Giardino dei tarocchi che richiese 17 anni di lavoro, dal 1979 al 1996, e dieci miliardi di vecchie lire autofinanziati.
Ispirato al parco Güell di Gaudí a Barcellona, il giardino copre due ettari messi a disposizione dell’artista dall’amica Marella Agnelli nella tenuta Caracciolo. Aperto al pubblico dal 1998, Il Giardino dei tarocchi non prevede visite guidate perché ognuno deve essere libero, per volere espresso di Niki de Saint-Phalle, di passeggiare tra il verde e le sue opere per lasciare affiorare le proprie emozioni.

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Villa Bardini – Toscana

Sempre in Toscana, a Firenze, si trova uno dei più bei giardini d’Italia, quello di Villa Bardini che occupa una larga fetta della collina dell’Oltrarno fiorentino, circondata da mura medievali. Nato a destinazione agricola, si è trasformato nel corso dei secoli in uno splendido giardino all’italiana, che nei primi anni del Novecento veniva usato dal proprietario da cui prende il nome, il collezionista Stefano Bardini, conosciuto come il “principe degli antiquari”, anche come uno spettacolare ambiente di rappresentanza, in cui accogliere la sua facoltosa clientela.
Il Giardino Bardini in realtà è composto da ben tre giardini, diversi per epoca e stili: il giardino all’italiana, con la magnifica scalinata barocca; il bosco all’inglese che, con i suoi elementi esotici, rappresenta un raro esempio di giardino anglo-cinese; e infine il parco agricolo in cui ha trovato posto un nuovo frutteto e lo splendido pergolato di glicini, un vero spettacolo in primavera.

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Villa Pisani e Labirinto di Borges – Veneto

In Veneto magnifico il parco di Villa Pisani che occupa un’intera ansa del naviglio del Brenta e che su 11 ettari sfoggia i padiglioni dell’esedra e le scuderie sullo sfondo del grande parterre centrale che richiama il modello francese di Versailles, le serre tropicali e il famoso labirinto. A Venezia sull’isola di San Giorgio Maggiore si trova il Labirinto di Borges con più di 3000 piante e un’unica uscita. Dedicato a Jorge Luis Borges è stato realizzato nel 2011 dalla Fondazione Giorgio Cini, in occasione dei 25 anni dalla morte dello scrittore. A volerlo, la vedova del grande intellettuale, Maria Kodama, anche lei scrittrice.
Nei giardini ci sono 3250 piante di bosso che riproducono il nome del poeta e lungo il percorso si trovano oggetti curiosi cari allo scrittore argentino: le clessidre, gli specchi, la tigre, il bastone, la sabbia e un enorme punto interrogativo. Il percorso, fruibile anche agli ipovedenti, è l’ideale per una passeggiata romantica in totale sicurezza e per un’immersione nella spiritualità tra natura e cultura. Da inserire assolutamente nella nostra wish list!

Foto Archivio Franco Maria Ricci

Il Labirinto delle Masone – Emilia Romagna

A proposito di labirinto, quello più grande al mondo è Il Labirinto della Masone in Emilia Romagna, otto ettari di estensione in cui si snodano tre chilometri di siepi di bambù di oltre 20 specie diverse. Luogo ideale per chi cerca un’esperienza a tutto tondo, lo spazio offre ai suoi visitatori la possibilità di pernotto, ristorazione e in alcuni periodi dell’anno ospita anche mostre d’arte moderna e contemporanea ed eventi pubblici e privati. Un posto unico al mondo che ci piacerebbe presto conoscere di persona.

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