Giardini, ville e palazzi di Tuscia

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Giardini, ville e palazzi sono tappe irrinunciabili in un itinerario della Tuscia viterbese. Infatti, se la storia dell’area è strettamente legata a quella di Falisci ed Etruschi, successivamente questa terra è divenuta la zona preferita dalle nobili famiglie come i Farnese ma anche dai Papi che scelsero proprio Viterbo come loro sede alla fine del Duecento.

Giardini, affreschi e giochi d’acqua

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Conseguenza di ciò è stato il fiorire di meravigliosi palazzi e ville con i loro giardini fra i più belli d’Europa, come Palazzo Farnese a Caprarola, Villa Lante a Bagnaia, Castello Ruspoli a Vignanello, in un territorio che vanta anche la più alta concentrazione mondiale di giardini storici.

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Nel nostro giro non abbiamo potuto inserire tutto, per mancanza di tempo ma anche perché alcuni luoghi, come il Castello Ruspoli, sono aperti solo nei weekend. Ma non ci siamo lasciati sfuggire gli “imperdibili” come il Sacro Bosco a Bomarzo, Palazzo Farnese e Villa Lante.

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Un vero capolavoro è l’imponente Palazzo Farnese, vasto ed elegante come una reggia pur avendo le forme di una fortezza. Considerato uno dei migliori esempi di dimora rinascimentale, il progetto della sua costruzione fu inizialmente affidato ad Antonio da Sangallo il Giovane dal cardinale Alessandro Farnese il Vecchio.
I lavori iniziarono nel 1530, ma furono sospesi con l’elezione al soglio pontificio del cardinale come papa Paolo III. Vennero poi ripresi dal cardinale Alessandro il Giovane, che ne affidò il completamento a Jacopo Barozzo da Vignola, che modificò radicalmente il progetto originale.

Pur mantenendo la pianta pentagonale dell’originaria fortificazione, il palazzo infatti venne trasformato in una imponente residenza. Al centro fu realizzato un cortile circolare a due piani e il Vignola fece addirittura tagliare la collina con scalinate in modo da isolarlo e, allo stesso tempo, integrarlo armoniosamente col territorio circostante.

All’interno oltre 6000 metri quadri di affreschi perfettamente conservati arricchiscono le decine di sale disposte sui due piani nobili: un apparato decorativo talmente ricco e innovativo per l’epoca che fece da modello anche ad alcuni ambienti del Vaticano.

Stiamo parlando della meravigliosa Sala del Mappamondo che ha ispirato la Galleria delle Carte Geografiche in Vaticano, dopo che Papa Gregorio XIII visitò il palazzo nel 1578.

La visita, accompagnata da una continua sensazione di stupore e meraviglia, comincia dal grande piazzale, da dove ammirare l’imponente facciata e da cui altre due rampe di scale portano all’ingresso principale con il ponte, che un tempo era levatoio.

Il perimetro pentagonale inscrive un cerchio, quello del cortile con due porticati sovrapposti. Questo è il fulcro di Palazzo Farnese in cui la parte superiore arretrata era quella in cui abitava la famiglia e non doveva essere vista dal basso. Le pareti affrescate sono opera di Antonio Tempesta: da notare i 46 stemmi di tutte le famiglie con cui i Farnese erano imparentati.

Le splendide stanze della dimora sono divise tra la stagione estiva e invernale. Nell’Appartamento Invernale si snoda una serie di cinque stanze, situate nell’area sud-est, quella più assolata, affrescate da Federico Zuccari. A Taddeo Zuccari si devono invece gli affreschi della Stanza della Primavera.

Grande capolavoro del Vignola è la Scala regia, che riprende la scala elicoidale del Bramante nel Vaticano, ma è impreziosita da splendidi affreschi e colonne doriche binate che la rendono monumentale. Imponente la Loggia di Ercole, che esalta le gesta dell’eroe legate al territorio: secondo la leggenda avrebbe conficcato una lancia nel terreno generando il Lago di Vico. Dalla loggia si accede alla Cappella circolare disegnata dal Vignola e decorata da Federico Taddeo.

Si giunge dopo alla stupefacente Sala dei fasti Farnesiani, in cui viene esaltato il periodo d’oro dei Farnese, quando Papa Paolo III rese la famiglia una potenza a livello internazionale e si imparentò con le maggiori corti d’Europa. Una curiosità? La sala è stata anche un set della famosa serie internazionale “I Medici”.

Colpisce, nell’Anticamera del Concilio, l’illusione ottica della volta, ideata dal Vignola, con colonne corinzie dipinte che sorreggono finti architravi. Altra stanza singolare è quella del Torrione, la zona più intima di Alessandro e così chiamata perché creata nell’unico Torrione del Palazzo.

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Da questa zona del palazzo si accede ai due giardini quadrati progettati dal Vignola, il giardino d’estate ed il giardino d’inverno, che rappresentano i giardini segreti con il Ninfeo di Venere, la Grotta dei Satiri e il Ninfeo del Pastore.

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Un altro dei giardini famosi della Tuscia, considerato uno tra i più belli al mondo, è quello di Villa Lante a Bagnaia. Anche questi si devono a un famoso cardinale del ‘500, Giovan Francesco Gambara, che scelse di edificare qui la sua Villa delle Delizie, divertendosi a elaborare nei giardini giochi d’acqua e maestose terrazze.

Non è un caso se vi parliamo solo di giardini in quanto degli interni di Villa Lante abbiamo potuto ammirare soltanto le logge delle palazzine Gambara e Montalto perché per la visita completa e guidata, che include anche le stanze ai piani superiori, non vi erano più posti disponibili.

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Non ci siamo rammaricati più di tanto dato che sono i giardini a essere una vera e propria festa per i sensi! Con quelli di Bomarzo sono considerati i più famosi giardini italiani a sorpresa manieristici del XVI secolo.

La villa è attribuita al Vignola ma notevoli sono le differenze con Villa Farnese a Caprarola anche se entrambe sono state erette nella stessa area, nello stesso periodo e nello stesso stile architettonico.
La costruzione cominciò nel 1511, ma fu portata a termine solo nel 1566 su commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara. Divenne “Villa Lante” nel XVII secolo, quando fu acquistata da Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, Duca di Bomarzo.

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Incantevoli e di grande fascino, i giardini sono arricchiti da numerose fontane adagiate su altrettante terrazze rivolte verso il paese. L’impianto idraulico che fornisce acqua alle fontane e alle cascate fu progettato da Tommaso Ghinucci, mentre la struttura dei giardini fu affidata al celebre architetto Pirro Ligorio.

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La parte più spettacolare è quella davanti ai due Casini dove al centro si erge la complessa Fontana dei Mori, con statue a grandezza naturale che sorreggono la montagna araldica sormontata da una stella, stemma dei Montalto.

Perfettamente simmetriche, come tutte le decorazioni realizzate con cespugli di bosso, sono le quattro vasche che completano questa grandiosa opera del Giambologna. Alle spalle dei due Casini ci sono le altrettanto spettacolari Fontana dei Lumini, la Tavola del Cardinale e la Fontana dei Giganti.

L’acqua che vi si riversa giunge dalla caratteristica Fontana della Catena composta da una serie di mini cascatelle poste al centro di una scalinata. Al di sopra di questa cascata ci sono la Fontana dei Delfini e la Fontana del Diluvio.

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Intorno a questa serie di fontane, terrazze, grottini e statue si estende un piccolo bosco mentre di fronte si staglia il paese di Bagnaia, uno dei luoghi più belli e affascinanti del Lazio.

Da ultimo ci piace sottolineare che il prezzo del biglietto per poter godere di queste meraviglie è davvero esiguo: per ogni villa sono 5 euro ben spesi!

Palazzo Farnese
Piazza Farnese, 1 – Caprarola (Vt)
Tel. +39 0761 646052
palazzofarnese@beniculturali.it

Villa Lante
Via Jacopo Barozzi, 71 – Bagnaia (Vt)
Tel. +39 0761 288008
drm-laz.villalante@beniculturali.it

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Comments

  1. Sorprende che un palazzo così non sia a Firenze, a parte il panorama, tutto mi si ricollega alla città toscana. Non dico altro sulle meraviglie degli interni, del resto che altro potrei mai dire?
    Avete giocato nel labirinto?

  2. Palazzi e ville così ce ne sono tanti intorno a Roma e non abbiamo ancora finito di scoprirli!

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