Tenuta Corallo, vigne vista mare

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Tenuta Corallo nasce dall’amore per il vino e per il mare di Enzo e Gabriella Marti che nel 2010 hanno rilevato una tenuta di 13 ettari sulla litoranea tra i Laghi Alimini e Otranto. Qui, dove una volta c’era solo terra, affacciati sulla meravigliosa Baia dei Turchi sorgono l’Agriturismo ecosostenibile e pet friendly e il vigneto di circa 9 ettari coltivato in regime biologico che confina con la spiaggia.

Vini e sonni in riva al mare

Tenuta Corallo

Dormire in una camera di un raffinato appartamento con vista sui vigneti e con il mare a pochi passi è davvero impagabile. Se il mare è quello della Baia dei Turchi la cartolina diventa perfetta e le emozioni saranno indimenticabili!

Tenuta Corallo

Ognuno dei 19 appartamenti ha entrata indipendente e un ampio patio esterno. All’interno ci sono tutti i comfort per rendere comoda e piacevole la vacanza: dalla lavastoviglie alla lavatrice, dalla cassetta di sicurezza al televisore in ogni stanza e, naturalmente, aria condizionata e wi-fi.

Passando ai vini, quelli di Tenuta Corallo hanno caratteristiche uniche dovute a un terroir speciale vicino al mare in un contesto di potente bellezza. I vitigni sono quelli tipici del territorio salentino, il Primitivo, il Negroamaro, la Malvasia Nera, l’Aleatico e il Fiano. Le etichette sono attualmente 12, tra rossi, bianchi e rosati, compreso uno Spumante Metodo Classico nelle versioni Millesimato e Brut.

Tenuta Corallo

Insieme a Francesco, il responsabile commerciale, abbiamo visitato la moderna Cantina in cui avvengono i processi di vinificazione, l’affinamento in acciaio o in botti di rovere americano realizzate in Spagna appositamente per Tenuta Corallo ed esposte in bella vista nella Barricaia.

Tenuta Corallo

L’uva arriva dai vigneti intorno alla Tenuta, i cui pampini e frutti vengono accarezzati dalla brezza marina che li arricchisce degli aromi e dei profumi della macchia mediterranea che separa le vigne dalla spiaggia. Ma non solo. Perché, come ci ha svelato l’enologo di Tenuta Corallo, il dottor Giuseppe Pizzolante Leuzzi che abbiamo intervistato per i nostri #Incontri, il vento che proviene dal mare, ricco di sale, deposita cristalli sulle foglie che poi al sole provocano bruciature sulle stesse. E allora cosa si fa per ovviare a questo fenomeno? Si procede sottoponendo a docce di acqua dolce il vigneto più vicino al mare!

Perché il vino va raccontato. In giro ce n’è tanto ma la differenza la fa la storia che c’è dietro ogni bottiglia: una storia di persone, non di numeri. Una degustazione di vini, dopo una passeggiata tra i vigneti, è un’esperienza sensoriale che rimane tra i ricordi di viaggio più piacevoli. Unisce il relax del contatto con la natura alla scoperta della cultura del territorio solleticando anche i sensi.

Dunque parliamo dei vini di Tenuta Corallo.
Si vendemmia a fine agosto l’uva di Negroamaro vinificata in bianco alla base del Crusò, lo spumante Metodo Classico Brut e Millesimato. L’affinamento sui lieviti per 24 mesi dona a questo vino un gusto delicato e un fine perlage che lo rendono ideale per accompagnare un aperitivo ma anche a tutto pasto con piatti robusti come pesci importanti e carni arrosto.

Abbiamo degustato anche i due vini bianchi proposti da Tenuta Corallo: sapidi, data la vicinanza al mare dei vigneti, sono completamente diversi seppur entrambi molto godibili. Chora è un Fiano DOC Terra d’Otranto, caldo e morbido sin dallo sguardo con il suo colore giallo paglierino dai riflessi dorati. Non delude a naso e in bocca con intensi profumi di fiori e sentori di frutta matura a polpa bianca che si mescolano sulla punta della lingua alla tipica sapidità.

Drosia, Negramaro vinificato in bianco con uve raccolte a mano all’inizio di settembre, colpisce per il tenue giallo con riflessi verdognoli. Si potrebbe pensare a un vino senza personalità, invece, rivela note di fiori freschi e decisi sentori minerali.
Tra i rosati abbiamo assaggiato il Matrìa, Negroamaro morbido, fresco e sapido, che al raffinatissimo Ristorante Zèphyr de La Fiermontina a Lecce Alessandro ha abbinato per noi allo squisito couscous alla gallipolina dello chef Pascali.

Il primo rosso, il primo vino prodotto nel 2018 dalla Cantina di Tenuta Corallo e anche il primo che ha vinto una medaglia d’oro – come ha sottolineato Francesco – è il Primitivo Orterosse, l’unico che non ha il nome in griko, lingua di origine greca che si tramanda nella piccola enclave della Grecìa Salentina di cui fa parte Sternatia, il paese di origine dei Marti. In omaggio al borgo della coppia di imprenditori salentini tutti i vini hanno etichette in questo antico idioma: Crusò significa dorato, Chora vuol dire origine, Drosia è rugiada, Matrìa indica la piazzetta del paese, e poi Asteri, il rosato da Primitivo che prende il nome dalle stelle, il Primitivo Simera che significa questa giornata, Zoì uguale vita, blend tra Negroamaro e Primitivo, e Milia che vuol dire parola ed è il nome dato al passito di Aleatico.

Tornando a Orterosse richiama le terre intorno alla Cava di bauxite poco lontano in cui tra il vermiglio delle pareti scoscese spicca il verde brillante di un laghetto che sembra uno smeraldo incastonato in un paesaggio marziano.
Le nostre degustazioni sono proseguite con il Negroamaro rosso Mesena, che significa con te, affinato in acciaio e in barrique dalla nuance rosso granata, il profumo che ricorda prugne e ciliegie e il sorso secco, caldo e morbido dai tannini importanti che non incidono su freschezza ed equilibrio.

Abbiamo concluso con Korafi da uve Primitivo DOC Terra d’Otranto. Il colore è un bel rosso rubino con riflessi granata che anticipa le note di frutta rossa matura. L’affinamento in barriques per 16 mesi dona profumi di legno che non coprono anzi esaltano quelli dell’uva e del territorio. Il Korafi, che tradotto dal griko è campagna, è un vino che esprime perfettamente questa terra, denso e corposo con tannini maturi e un grande equilibrio, lasciando la bocca asciutta e pulita.

Tenuta Corallo è un luogo imperdibile per chi ama il vino ma anche gli astemi non rimangono delusi! La Baia dei Turchi si raggiunge con una breve passeggiata a piedi tra la macchia mediterranea e ogni ospite è dotato di una chiave per poter aprire il cancelletto privato che consente l’accesso alla spiaggia. Quelle private non prevedono l’accoglienza per i nostri amici a 4 zampe ma ci sono lunghi tratti di litorale libero in cui è possibile sostare con il proprio cane e Otto si è divertito molto a fare il bagno affrontando le onde da provetto nuotatore: e dire che il Bovaro del Bernese è un cane da montagna!

Tenuta Corallo

I cani, di ogni taglia, sono ben accetti intorno alla piscina e sotto il portico davanti al bar, aperto dalle 8 per la colazione fino alle 20 per l’aperitivo.
Per gli ospiti di Tenuta Corallo c’è un paniere in ogni appartamento: serve per raccogliere ortaggi e verdure dall’orto.

Ci sono anche le biciclette con le quali raggiungere i vicini Laghi Alimini, spingersi fino alla Cava di Bauxite o nel centro storico di Otranto. I percorsi sono pianeggianti e non si fa troppa fatica a pedalare. E per chi non ha molta voglia di preparare in casa non mancano nei dintorni ottimi ristoranti dove mangiare piatti tipici o pesce fresco.

Tenuta Vigna Corallo
Litoranea Otranto – Laghi Alimini, Otranto (LE)
Info: Tel: +39 0836 666876 – +39 380 8682366
www.tenutacorallo.itinfo@tenutacorallo.itcantina@tenutacorallo.it

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