Il punto migliore per ammirare la penisola di Valletta è la Vedette di Safe nei Giardini di Gardjola sui bastioni di Senglea, una delle Tre Città medievali affacciate sul Grand Harbour.

Arte, storia, profumi e sapori maltesi

Malta

Parte da qui il giro di Malta con la guida, la signora Anna Grech Sant, professionale ma anche molto simpatica. Saltato a causa del forte vento il giro a bordo del luzzu, la tipica barca coloratissima e con un occhio dipinto sulla prua per tenere a bada il malocchio, che ci avrebbe fatto attraversare il Grand Harbour alla volta di Birgu, abbiamo raggiunto Vittoriosa in auto lungo la strada che costeggia il Waterfront e il terminal crociere e da cui si scorge il moderno ascensore che conduce in modo veloce e senza fatica i croceristi al centro de La Valletta al livello degli Upper Barrakka Gardens.

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La seconda tappa è un vero e proprio tuffo all’indietro nel tempo tra i templi di Hagar Qim che significa grande pietra della preghiera ed è datato 2500-3000 a. C. Si tratta di templi di preghiera ma anche di abitazioni formate da costruzioni semplici con due lastre di pietra verticali e una orizzontale come i dolmen.

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Si trovano su una collina che guarda il mare disposti in modo circolare: si entra in un corridoio e a ogni lato c’è un tempio. Tale particolare struttura rimanda alla raffigurazione di un dio della fertilità e qui sono state ritrovate diverse statuette di una dea molto pingue, probabilmente raffigurazioni della Dea Madre, conservate ora al Museo nazionale di archeologia della Valletta.

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Sulla strada per Rabat, attraversando le fertili colline della Girgenti Valley con le pale dei fichi d’India che delimitano i fazzoletti di vigne e orti chiusi da muretti a secco e le strade che attraversano falesie di morbida arenaria, Malta ricorda un po’ una certa Puglia.

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Nelle viscere della cittadina ci sono cunicoli scavati e un complesso di gallerie e camere mortuarie sotterranee, il più grande dell’isola, in uso durante i primi secoli dopo l’avvento di Cristo e utilizzati anche come rifugi antiaerei molti secoli dopo.

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Le Catacombe, dedicate a San Cataldo, Sant’Agata e San Paolo, presentano tutte le tipologie di sepoltura maltesi, ma le tombe più frequenti sono le cosiddette tombe a baldacchino. Caratteristiche interessanti sono i tavoli in Agape, usati per il pasto dei familiari che si teneva prima di uscire, e le sepolture familiari.

Siamo a sud dell’isola, zona in cui difesa naturale agli attacchi dal mare sono sempre state le bianche e ripide scogliere di Dingli Cliffs,  un luogo unico grazie allo spettacolo che si gode a picco sul mare soprattutto dalla cappella dedicata a Santa Maria Maddalena, costruita sul punto più alto di tutto l’arcipelago maltese.

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Nel pomeriggio, esaltata dalla luce dorata del sole, ci attende Mdina, uno dei borghi medioevali murati meglio conservati nel mondo. Pervasa di storia, è stata l’antica capitale, ed è oggi un piccolo centro di struggente bellezza.

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Ogni scorcio merita uno sguardo che si perde estasiato tra i vecchi palazzi delle famiglie nobili di Malta e le strade della cittadina che racchiude tra le sue mura medioevali quasi 4000 anni di storia.

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La passeggiata conduce alla Bastion Square che si trova ai margini delle mura: salendo sulla balconata si domina la campagna circostante su terreni coltivati che seguono le dolci colline fino al mare.

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E’ tempo di tornare a La Valletta ma prima di lasciare Malta avremo il tempo di andare, la domenica mattina, al coloratissimo mercato di Marsaxlokk, la baia dello scirocco: all’orizzonte dondolano i luzzu, le caratteristiche imbarcazioni maltesi con l’occhio dipinto sulla prua che insieme formano una flotta multicolore.

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Il viaggio, infine, è una delizia per il palato. La cucina di Malta, frutto degli incroci etnici e culturali dell’arcipelago, è influenzata soprattutto da quella siciliana. Piatto tradizionale è il coniglio che viene preparato in vari modi e che abbiamo gustato nella versione dello chef Robert Frendo insieme ad altre prelibatezze, come Gbejniet, tomini di latte di capra o pecora e le Bebbux, le lumache in stile maltese servite con salsa all’aglio, proposte da Diar il-Bniet, ristorante a conduzione familiare nel villaggio di Dingli (Main Street, DGL 1942 Had-Diingli – info@diarilbniet.comwww.diarilbniet.com).

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La sera precedente, durante la cena a lume di candela presso l’elegante Palazzo Preca (54, Strait Street – info@palazzoprecarestaurant.com www.palazzoprecarestaurant.com) gestito dalle giovani sorelle Ramona e Roberta Prece e situato all’interno di un palazzo del XV secolo, siamo stati presi per la gola dalla Ftira, una sorta di gustosissimo pan focaccia, dai Ravjul, i ravioli maltesi simili a quelli italiani, uno stufato di maiale cotto per ben otto ore, profumato e tenerissimo e, dulcis in fundo, dalle Imqaret, sfoglie fritte ripiene di datteri, servite con gelato. Su tutto, un vino dal nome evocativo, Caravaggio, un Cabernet Sauvignon di produzione locale molto equilibrato che si è sposato perfettamente con i sapori intensi della cena, dall’antipasto di arancini di riso e formaggio fritto di capra di Gozo, fino allo squisito dessert.

Infatti, sebbene non sia particolarmente conosciuta per i vini, Malta vanta una produzione eccellente con le uve Gellewza e Ghirghentina. Un’altra bella scoperta!
Con il bagaglio a mano purtroppo non possiamo portarli a casa come souvenir per cui dirottiamo il nostro interesse su altro: dai magneti, uno più bello dell’altro, alle croci di Malta in argento e in filigrana con le otto punte che rappresentano ognuna una lingua europea e i bracci le quattro virtù.

E abbiamo approfittato per infilarci in una delle botteghe per vedere all’opera un artigiano realizzare sotto i nostri occhi un monile in filigrana, una tecnica fatta di intrecciamenti sottili di oro e argento tessuti assieme.

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Il nostro weekend a Malta finisce con un assaggio di Pastìzz al volo, una sorta di calzone a pasta friabile e croccante con ripieno di ricotta e piselli, e un ultimo saluto al Forte di St. Elmo e le sue mura.  Il sole tinge di rosa il cielo al tramonto sulla punta estrema della penisola in cui si allunga la città e illumina con i suoi raggi il Waterfront de La Valletta con i magazzini dei Cavalieri ristrutturati e il moderno terminal crociere.

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Ma già programmiamo di ritornarci. Magari nella stagione più calda e con il nostro Otto. E nel frattempo abbiamo preso nota delle dog friendly beaches: ce ne sono diverse sia in prossimità di Valletta che più distanti verso Marsascala e Marsaxlokk o sul lato nord dell’isola nella zona compresa nella baia di Mellicha. Anche nella più piccola Gozo ce ne sono due. E i cani sono ben accetti anche nella maggior parte dei ristoranti e dei luoghi pubblici, persino nelle aree archeologiche se condotti al guinzaglio.

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Scelti da noi

La Giara Sicilian Cuisine

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Quando si giunge in una città sconosciuta di sera difficilmente ci si rende conto di dove si è, ma noi ci siamo sentiti subito a casa in questo locale di cucina siciliana in cui abbiamo trascorso la nostra romantica serata di San Valentino con un menu a base di pesce. Sul tavolo una pioggia di cuoricini e il dessert in omaggio insieme a una rosa rossa per me che ha affrontato il viaggio di ritorno in aereo insieme a noi.
75/76 Republic Street – Valletta – www.lagiaramalta.com

T’Annamarì Mediterranean Cuisine

Lo chef Salvatore Piccione, ragusano di origine, ha portato nella pittoresca baia di Marsaxlokk i sapori della sua Sicilia in piatti curati negli accostamenti di gusto e raffinati nella presentazione tanto da sembrare dei profumatissimi e coloratissimi quadri astratti. Da molti considerato tra i migliori ristoranti di Malta ha un ambiente accogliente e personale gentile e disponibile. La lunga attesa è ricompensata da ciò che arriva in tavola a partire dai piccoli e saporiti pani fatti in casa.
28, Xatt is-Sajjieda – Marsaxlokk – www.tannamari.com

The Silversmith’s Shop Maurice & Matthew Borg Artisans
Consigliato per le creazioni realizzate a mano, anche davanti ai vostri occhi, e i prezzi più convenienti rispetto ai negozi più in centro.
218, Republic Street – Valletta

#inmaltawithus in collaborazione con www.visitmalta.com

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4 COMMENTS

  1. Rosalia, hai ragione. Malta ricorda a tratti la nostra Puglia! Non me ne stupisco vista la cospicua presenza nella nostra regione dell’Ordine di di Malta. Sono sorpresa notevolmente per la Malta sotterranea anche se è tutta Malta a questo punto a nascondere veri e propri tesori di cui non immaginavo nemmeno minimamente l’esistenza! Coloratissimo il mercato con il molo ed i suoi lezzi.
    A proposito, mi è venuta l’acquolina in bocca a vedere quei piatti!

  2. Ma che bello rivivere Malta attraverso i vostri racconti 🙂
    Leggendo racconti di chi è stato qui ci rendiamo ancora più conto di quante bellezze siano racchiuse nell’isola che è diventata la nostra seconda casa 🙂 Malta ha secoli di storia e tra templi megalitici, città fortificate e musei c’è davvero tanto tanto da esplorare. I paesaggi poi che vanno dalle distese di verde, ai porticcioli pieni di barchette coloratissime riescono a fare vivere emozioni sempre nuove, pur nello spazio di pochi chilometri quadrati 🙂
    Il palato poi confermiamo è sempre molto contento qui 🙂 Ovviamente, il vostro pranzo a Marsaxlokk è il migliore, se non altro per la compagnia di due maltesi di adozione che conosciamo molto bene 😛

    Vi aspettiamo la prossima volta per attraversare insieme il Grand Harbour in barca 😉
    Un abbraccio!
    Deia e Ale

  3. Cari Deia e Ale come vi avevamo già raccontato nel nostro incontro a Marsaxlokk Malta ci ha davvero piacevolmente sorpreso e contiamo di tornare presto per approfondirne ancora la conoscenza. E poi adesso abbiamo due motivi in più: un secondo pranzo insieme vista mare e l’attraversamento in 4 su un lezzu del Grand Harbour. 😉

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