Quasi 1500 chilometri quadrati di lagune, canneti, paludi: è il delta del Rodano che si trova nel Parco naturale regionale della Camargue e che rappresenta un vero e proprio paradiso dal punto di vista naturalistico.

1500 km quadrati di lagune, canneti e paludi

Camargue

Qui vivono oltre 400 specie di uccelli, ben 300 quelle “di passo”, cioè che vengono a svernare nello stagno di Vaccarés durante le loro migrazioni tra Europa e Africa. E in Camargue vive anche l’ultima popolazione spontanea di castori dell’Europa Occidentale e, soprattutto, ovunque si incontrano i suoi animali-simbolo: cavalli, tori, fenicotteri rosa, ai quali nel tempo si sono aggiunti quelli importati come nutrie e l’airone guardabuoi.

Camargue

Ma la Camargue è anche terra di nomadi e di gitanes, un territorio di grande fascino che, al di là delle dune bianche, confina con il mare e dal mare arrivarono nel 48 d.C. Maria Maddalena e Maria Jacobé che sbarcarono nel luogo dove oggi sorge Les-Saintes-Maries-de-la-Mer assieme alla loro ancella di colore, Sara, a Marta, Lazzaro e Massimino.

Camargue

E proprio Sara, detta anche “Sara la Nera” o “Marie l’Egyptienne” fu eletta dagli zingari come loro santa protettrice e a maggio nomadi provenienti da tutto il mondo si riuniscono qui per portarla in processione in mare.

Camargue

Il nome Camargue in germanico significa “isola” e questa terra un’isola la ricorda davvero, racchiusa dalla confluenza dei due rami del Rodano (il Petit Rhône e il Grand Rhône). Uno dei modi migliori per scoprire i paesaggi naturali dell’area è a bordo di un battello che fa venire in mente quelli che circolano sul grande fiume americano Mississippi e che impiega un’ora e mezzo per fare il giro completo.

CamargueSe la gita vi ha messo fame, fermatevi a Les-Saintes-Maries-de-la-Mer, famosa oltre che per la sua bellezza architettonica e la sua magnifica cattedrale fortificata, anche per la saporita cucina in cui emergono piatti come la guardianne de toreau, una specie di stufato di manzo, e la zuppa di telline che vengono raccolte con un rastrellone che ara la sabbia del fondale. Da abbinare a un calice di gris, che non è un vino di colore grigio bensì tende al rosa pallido e si ottiene con le stesse procedure enologiche previste per i bianchi, pigiando le uve e togliendo le bucce durante la macerazione del mosto.

CamargueGrande atmosfera anche quella che si respira ad Aigues-Mortes, la città museo in pietra dorata che si specchia in una palude popolata di fenicotteri e monumenti che testimoniano il suo interessante passato, a cominciare dai 1634 metri di mura della cinta fortificata con 15 torri e 10 porte eretta tra il 1272 e il 1300, che è la più conservata d’Europa. Consigliamo di salire ed effettuare il giro sulle mura che garantisce una magnifica vista sulle vicine saline e le paludi che circondano la cittadella fortificata.

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Da qui Luigi IX re di Francia salpò due volte per partecipare alle Crociate e qui alla fine del 1600 furono imprigionati gli Ugonotti tra le possenti mura della Tour Constance.

Camargue

Dall’alto della torre la vista spazia sulle lagune del delta del Rodano che si possono percorrere a bordo di antiche chiatte e sulle “camelles”, i tipici ammassi candidi di sale che si ricava nelle vasche basse e larghe dove l’acqua del mare defluisce lentamente e l’evaporazione favorisce la formazione della crosta alta circa sei centimetri.

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