Firenze è una delle città più conosciute al mondo, eppure sono diverse le curiosità che la riguardano e che non tutti sanno. Ecco quelle che abbiamo scoperto noi passeggiando tra centro storico e Oltrarno con il nostro Otto.
Curiosità sul capoluogo toscano
Cominciamo proprio dal luogo che è stato sede dei nostri sonni, il palazzo in Via Maggio che a pianoterra ospita la Chiesa Anglicana di St. Mark’s. Questo edificio risalente al XVI secolo fu fatto costruire dai Medici e appartenne a Machiavelli. Fu poi acquistato nel 1880 dal reverendo Charles Tooth e rinnovato in stile rinascimentale, con la chiesa sede della comunità inglese fiorentina vicina al movimento anglo cattolico a piano terra e gli appartamenti, tra cui la residenza del cappellano e il salone per piccoli ricevimenti post funzioni, ai piani superiori. Questi appartamenti sono locati stagionalmente e a noi è stato riservato quello all’ultimo piano con straordinario affaccio sulla cupola della chiesa di Santo Spirito.
L’origine è del 1400 e la costruzione si deve alla famiglia Corbinellli, ma fu acquistato intorno alla metà del Cinquecento da Piero Bonaventuri, marito di Bianca Cappello, nobile veneziana amante di Francesco I de Medici, che operò a proprie spese la ristrutturazione e l’abbellimento del palazzo affidando i lavori all’architetto e scenografo di corte Bernardo Buontalenti.

Morti i loro rispettivi coniugi, il granduca e la nobile di Venezia, si sposarono, ma otto anni dopo si ammalarono decedendo a poca distanza l’uno dall’altro per aver probabilmente contratto febbri malariche durante una vacanza estiva nella Villa di Poggio a Caiano.
La leggenda parla di un duplice assassinio per avvelenamento organizzato dal fratello di Francesco I, Ferdinando I, che voleva impossessarsi del titolo di granduca ma non ci sono prove certe a riguardo.
Ancora oggi la facciata del palazzo colpisce per la raffinatezza della decorazione a graffito con disegni di figure bizzarre. Ma la parte più interessante è quella sotterranea, un corridoio che arriva fino a Palazzo Pitti fatto costruire da Francesco I per incontrare in segreto la sua amante e che durante l’ultima guerra è servito a occultare e proteggere dalle razzie naziste le opere custodite nel corridoio Vasariano.

A proposito di Palazzo Pitti sulla sua facciata con il tipico bugnato in cui ogni blocco misura circa 30 centimetri ce n’è uno che spicca nel mezzo per la più grande dimensione.
Fu Luca Pitti che vi fece inserire al centro un blocco di pietra di ben 10 metri a simboleggiare la potenza e la ricchezza della sua famiglia rispetto ai Medici che però, anni dopo, avrebbero acquistato proprio il loro grande palazzo.

In una delle piazze principali della zona Diladdarno, quella di Santo Spirito, c’è l’omonima fontana che originariamente era collocata all’interno del chiostro della Basilica agostiniana e che solo in epoca napoleonica fu spostata al centro di questo spazio. Oggi, sulla vasca ottagonale in pietra serena, si poggiano piccioni e passeri per abbeverarsi, mentre le aiuole intorno sono ciò che rimane di un elegante giardino realizzato nel 1869 e smantellato nel 1938 in occasione della visita in città di Hitler.
Tra le più caratteristiche la Torre dei Belfredelli con la facciata ricoperta di edera che fa da sfondo a un romantico affaccio sull’Arno.

In prossimità del fiume dal 2007 c’è una Meridiana monumentale concepita come ornamento del Museo Galileo ospitato nel Palazzo dei Giudici. La meridiana è composta da un quadrante tracciato sul selciato e da uno gnomone formato da due grandi stele di bronzo che simboleggiano il giorno e la notte. Al calar del sole, continua a svolgere la sua funzione di arredo urbano grazie all’illuminazione che accende i segni zodiacali in vetro e marmo.
Meno divertente la storia alla base della lapide in Piazza della Signoria posta a memoria del punto in cui all’alba del 23 maggio 1498 fu prima impiccato e poi bruciato sul rogo il frate domenicano e predicatore Girolamo Savonarola accusato di eresia.

Prima si salutare Firenze per spostarci in zona Lucca, abbiamo dato uno sguardo dal Lungarno Vespucci verso la Pescaia di Santa Rosa formata dai resti dei mulini e delle costruzioni della chiusa, realizzata per il Fosso Macinante, opere demolite all’epoca della costruzione degli argini sul fiume. A cosa serve? A prevenire i rischi idrogeologici e a mantenere lo scorrimento naturale del fiume.

Di curiosità su Firenze ce ne sarebbero ancora tante: scopriamole insieme una prossima volta!
























Ah ecco che cosa ci stanno a fare in lunga fila davanti a una emettitrice di fototessere, me li trovo tutti lì mentre vado a far la spesa. Dovevo capirlo che era qualcosa di “artistico”, ora però please, passiamo ai segreti di Conversano… 😉
A settembre: promesso!
P.S. Anche se nel frattempo già bolle in pentola qualcosa per la fine dell’estate…