Volti di Venezia. La storia di Matteo

IncontriVolti di Venezia. La storia di Matteo
spot_imgspot_imgspot_img

Matteo Groppo è un giovane veneziano di 26 anni che ha già una vita piena di avventure. Ma prima di conoscerlo meglio, vi raccontiamo come, quando e soprattutto dove ci siamo incontrati.

Sul caicco di Matteo a Venezia

Venezia

Partiamo dal dove. Nella sua città: Venezia. Già il nome evoca bellezza e magia. Venezia è sempre stata una città sospesa tra passato e presente, e lo è stata ancora di più quando l’emergenza Covid-19 ha svuotato calli e campielli e reso trasparenti i canali. Una città vuota, quasi spettrale dove sembrava che tutti fossero andati via all’improvviso lasciandola intatta e bellissima a specchiarsi nella laguna più azzurra di sempre.

Tra i volti di questa Venezia abbiamo voluto rincontrare a distanza quello di Matteo, il capitano dei caicchi Akos e Freedom che ci ha ospitato con la formula del boatandbreakfast nel nostro ultimo giro in città a metà settembre dello scorso anno.

 

Siamo sempre rimasti in contatto, ci siamo sentiti anche dopo l’acqua granda di novembre e ci siamo ripromessi di rivederci a bordo dei caicchi ancorati sull’isola della Giudecca, rimessi a nuovo dopo i danni subiti dalle alte maree autunnali. Allora Matteo ci aveva scritto che la sera del 12 novembre la furia del mare Adriatico e del vento che soffiava a cento chilometri orari, con la marea che ha raggiunto 1 metro e 87 cm, i danni sono stati ingenti per tutta Venezia: muretti e balaustre che esistevano da secoli abbattuti, imbarcazioni danneggiate alla deriva o sbattute violentemente lungo le rive, vetrate di negozi e alberghi sfondate… “C’è chi ha perso molto nelle acque salmastre – aveva aggiunto – ma le isole veneziane sono forti e noi, i loro abitanti, ancora di più”.

boat and breakfast

Alla fine dello scorso anno la promessa era quella di tornare a Venezia in questo 2020 magari in occasione della Festa del Redentore per ammirare il meraviglioso spettacolo pirotecnico in prima fila comodamente seduti nel salottino di bordo. Non siamo sicuri di riuscirci… ma nel profondo del nostro cuore ci piacerebbe moltissimo essere lì.

Nel frattempo “accorciamo” le distanze e andiamo a trovare virtualmente Matteo.

Ciao Matteo, ben ritrovato. Puoi presentarti ai nostri lettori?
Avevo 10 anni quando mi sono avvicinato al mondo della vela, alternando regate ad attività didattica. Ho fatto lo skipper alle Maldive e in Repubblica Dominicana fino all’aprile del 2018, quando ho deciso di buttare l’ancora qui a la Giudecca. In questo modo ho potuto unire le mie due più grandi passioni: il mare, navigare e conoscere sempre gente nuova continuando a essere cittadino del mondo insieme agli ospiti viaggiatori come voi che vengono sulla mia barca.

Come ci sono arrivati due caicchi turchi all’isola della Giudecca?
Questa avventura è iniziata prima con il caicco Freedom. Una vera istituzione a Venezia in quanto è stata la prima imbarcazione ad utilizzare la formula del boatandbreakfast. Rilevato dalla gestione precedente, l’ho restaurato, e continuo a portare avanti l’attività su Venezia con buoni risultati.
Il caicco Akos, invece, arriva da Fano. Ma prima di Fano ha solcato molti mari. In precedenza era infatti di proprietà di un armatore austriaco, tra le leggende che si narrano su Akos pare abbia fatto il giro del Mediterraneo e sia arrivato fino in Islanda. È abbastanza raro trovare un caicco che navighi.
Però non possiamo raccontarvi tutto, veniteci a trovare e non mancheremo di narrarvi tutte le storie di queste barche!

Se non avessi scelto di fare lo skipper e poi di accogliere gli ospiti sulle tue imbarcazioni, quale lavoro svolgeresti?
Ha sempre fatto lavori e attività legati al mondo della nautica e della vela. Ho iniziato a 16 anni come aiuto istruttore, per poi diventare io stesso istruttore di vela. Non riesco a vedermi fuori dall’acqua. Forse avrei fatto lo skipper per una società di charter oppure per un armatore privato.
(Ride)
In realtà sono ancora in tempo, sono giovane e sono un uomo di mare più di tanto non riesco a stare fermo in un posto…

Che cosa ti rende più felice?
Sarà una frase fatta ma sicuramente la felicità dei nostri clienti. Dedico tutto me stesso in questa attività, vivo in barca e vivo i miei ospiti.
Quando i nostri clienti sono tristi di doversene andare per me è una soddisfazione perché vuol dire che si sono affezionati a noi, al clima che si respira a bordo dei caicchi, e alla nostra filosofia di vita.

Hai la macchina del tempo. Dove vai?
Il numero di timbri nel passaporto sta aumentando però la lista dei paesi da visitare per me è ancora lunga, ma questo non mi scoraggia, amo le sfide e le avventure sia per mare che via terra.
La traversata dell’Oceano Atlantico è stato per me un sogno che si è avverato. Una sfida con me stesso che posso dire di aver superato.
Se non si fosse capito sono una persona iperattiva e in questo periodo di quarantena, dopo aver tirato a lucido i caicchi, mi sono dedicato a camperizzare il mio furgone. Sono pronto anche per il viaggio on the road!

Matteo

E a proposito di andare o restare, torniamo a parlare di Venezia. Non è un caso che il teatro della città si chiami la Fenice, proprio come la creatura immaginaria che risorge sempre dalle sue ceneri: come potrebbe una repubblica durata dieci secoli soccombere a un virus? Certo ora manca ciò che fa vivere la città, quel turismo che negli ultimi anni l’ha quasi soffocata, ma siamo sicuri che chi la ama ritornerà a passeggiare tra le calli e a navigare nei suoi canali.

Venezia da Vivere e Associazione Piazza San Marco hanno proprio per questo dato il via al progetto #RiscrivereilFuturo di Venezia, un dibattito aperto per immaginare insieme alla cittadinanza come ripartire.

Venezia

Se lo chiedessimo a te, tu Matteo come vorresti Riscrivere il Futuro di Venezia? E come ti stai preparando per assicurare ai tuoi ospiti un soggiorno a bordo in tutta sicurezza?
Penserei a un turismo più sostenibile, a misura d’uomo, più lento e che renda la città più vivibile. È una cosa che si dice spesso, ma “grazie” al Covid-19 noi cittadini abbiamo riscoperto la Venezia autentica che raramente abbiamo visto. Sarebbe bello che tutti potessero vedere la Città così.
L’unica soluzione che mi viene in mente sarebbe quindi quella di limitare gli ingressi. Non per avere meno gente ma per evitare quel turismo mordi e fuggi, in favore di un turismo di qualità, che abbia voglia di vivere qualche giorno come un veneziano, perdendosi per le calli, assaporando la nostra cucina tipica, dormendo veramente sull’acqua.
Il benessere e la salute dei nostri ospiti sono per noi fondamentali, per questo abbiamo deciso di prendere delle misure necessarie per ospitarvi in totale tranquillità.
Oltre alle quotidiane pulizie delle cabine che abbiamo sempre fatto, useremo prodotti specifici e sanificatori all’ozono.
Per evitare assembramenti stiamo valutando se cambiare le modalità della colazione creando una sorta di box per ogni ospite.
Tutti i membri dell’equipaggio, io compreso, saremo sottoposti al tampone e useremo sempre mascherina e guanti. Verrà misurata la temperatura ogni volta che le persone entreranno in barca e verranno messi a disposizione degli ospiti gli strumenti per igienizzarsi le mani.

Noi speriamo davvero di poter tornare e poterti riabbracciare presto e di immergerci nell’autentica atmosfera veneziana con un bacaro tour insieme come ci eravamo ripromessi.

E magari potrebbe già succedere per la grande festa del Redentore, nata dopo uno dei periodi più brutti e bui vissuti dalla città. Era il 1577 quando una tragica epidemia di peste fu sconfitta e il popolo veneziano decise di erigere una chiesa da dedicare a Cristo Redentore. La chiesa, progettata dal Palladio, fa da scenografica quinta sul canale della Giudecca e da protagonista del feston per la “liberazione” di Venezia dalla peste. Chissà… il miracolo potrebbe ripetersi!

E voi avete mai provato a dormire in barca cullati dal dolce dondolio delle onde?
Il capitano Matteo vi aspetta!

Scopri Bibibau con noi

Rosalia
Rosalia
This travel blog with the dog is a personal selection of our best experiences, our favorite spots and secrets places around the world curated by Rosalia e Michele.

ARTICOLI CORRELATI

Scopri Bibibau con noi

Scopri i prodotti Mediterrah

ULTIMI ARTICOLI

IJO’ Design: a spalle coperte

IJO’ Design è un brand salentino che fa realizzare artigianalmente mantelle, scialli e stole,...

Belle storie di penna

La penna è per me un fondamentale strumento di lavoro, perché da sempre preferisco...

Moskardin: appunti di viaggio

Moskardin è il nome di un elegante quaderno di viaggio di produzione artigianale e...

Recycle: l’arte del riciclo per i bijoux

Quando si va in vacanza si ha voglia di portare con sé qualche accessorio...

Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Error decoding the Instagram API json