La pizza è Rosa a Putignano

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La pizza è rosa a Putignano in provincia di Bari. Non solo perché la titolare della pizzeria è donna, ma perché Rosa è il nome di chi prepara gli impasti, li stende e li inforna. Stiamo parlando di Rosa Casulli di McRose (Via Cavalieri di Malta 74), la prima ospite dei nostri #Incontri dedicati al rosa in cucina.

Rosa Casulli di McRose

Abbiamo voluto cominciare questo percorso di interviste a chef donne e pizziole a due passi da casa, andando a conoscere di persona Rosa e le pizze di McRose, tra i tavoli del suo locale.

Chi è Rosa Casulli e come si definirebbe?
Non amo parlare di me stessa, preferisco che per me parli ciò che preparo per i miei clienti dal 2000, anno in cui con il supporto di mio marito ho aperto McRose. Tutto è nato per caso. Non avevo alcuna esperienza pregressa, cercavo un lavoro e dato che non lo trovavo mi sono “buttata” aprendo questo locale sotto casa: a guardarmi indietro sono stata una pazza ad aprire una pizzeria senza alcuna preparazione. Inizialmente McRose è nato come una rosticceria in cui consumare in modo veloce pizza al taglio, panini e anche pasticceria secca. Ma il prodotto che è piaciuto sin da subito è stato proprio la pizza classica. Oggi direi la mia idea di pizza che è mutata e migliorata con il tempo.

Così nel 2008 con la tua idea di pizza hai vinto per la prima volta il Campionato Mondiale della Pizza con Chilometro 0 a base di prodotti pugliesi.
Le vittorie nelle varie gare mi sono servite moltissimo perché oltre alle soddisfazioni ho portato a casa consigli e suggerimenti che mi hanno fatto crescere tanto quanto i corsi di cucina e di pasticceria che ho seguito per migliorarmi. Perché oggi non basta dire pizza, gli impasti sono di tanti tipi, così come le lievitazioni e gli abbinamenti con gli ingredienti.

Rosa

È stato difficile “imporsi” in un mondo come quello della pizza che è generalmente nelle mani più degli uomini che delle donne e quindi poco rosa?
La risposta di Rosa è secca e decisa.
Sì. Anche se non è più un mestiere solo per maschi le difficoltà non mancano. Perché se lavori bene è considerato un caso, ma se sbagli son tutti lì a sottolineare che di impasti, lieviti, cotture, temperature, insomma di pizza, non capisci niente! Anche ora che sono l’unica donna tra gli istruttori nella Scuola Italiana Pizzaioli e docente presso l’Istituto Eccelsa di Alberobello, mi confronto e mi scontro spesso con i colleghi. Mentre è sempre dalla mia parte e mi sostiene mio marito che si occupa di tutto il lato pratico-amministrativo dell’attività.

Descrivici la tua pizza.
Il mio impasto è molto leggero e digeribile con una lievitazione di 48 ore. Utilizzo lievito madre e quattro tipi di farine: la classica 00, multicereali, integrale e grani antichi.  Come ingredienti preferisco quelli locali, che sono sempre freschi e seguono la stagionalità, e prodotti caseari di ottima qualità. Lo spessore è medio con leggero cornicione. Non aderisco né alla scuola napoletana, né a quella che vuole la pizza più sottile: è la mia interpretazione di pizza e anche quella che più piace alla mia affezionata clientela.

E se Rosa fosse una pizza quale sarebbe?
Sicuramente una Margherita con la mozzarella di bufala.

Al di fuori di Mc Rose com’è la vita di Rosa e quali sono le tue attività preferite?
Naturalmente gestire una pizzeria ha un forte impatto nel quotidiano e cancella quasi del tutto la vita sociale tenendo conto che McRose è aperto sei giorni su sette e chiuso solo il lunedì. Nel poco tempo libero mi piace leggere, informarmi ed è mio intento iscrivermi all’Università dei Sapori a Torino.

La pizza la fai ma insegni anche a farla: quali sono gli elementi imprescindibili da cui partire?
Tanta pratica! Ciò che noto è che oggi ragazzi e ragazze non hanno manualità e quindi la prima cosa che mi tocca insegnare è mettere le mani in pasta. Quando ho cominciato io, anche se non avevo alcuna esperienza, mi veniva naturale maneggiare la pasta, invece ora mi trovo spesso a dover seguire gli alunni a cominciare dall’abc, cioè a fare l’impasto. Per poi condividere con loro i “segreti” della lievitazione, dello stendere la pasta, del condire la pizza e, per finire, di infornarla con i giusti tempi di cottura per ottenere il miglior risultato.

Come sono le pizze di Rosa? Fresche, solari e buone come lei! Ne abbiamo provate tre molto speciali che ci ha proposto in un percorso degustativo con dolce sorpresa finale. In Delice delizioso è l’abbinamento con pomodorini, stracciatella e prosciutto crudo di Parma, mentre Maya, con base ai grani antichi, sorprende in quanto al prosciutto crudo lega datterino giallo, pesto di rucola e miele. Ma la più rosa di tutte è Milady, una pizza molto femminile – come ha sottolineato Rosa – impastata con farina multicereali e impreziosita da formaggio Brie, noci, salsiccia di Norcia e radicchio variegato.

Abbiamo finito in dolcezza con una pizza dessert che Rosa ha inventato al momento con crema pasticcera, scaglie di cioccolato fondente, fette di mango e caramello salato: una vera bontà!

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Rosalia
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