Sei borghi e due città da visitare in primavera quando l’aria più tiepida e il sole invitano a stare all’aria aperta e le giornate si allungano. Questa la nostra selezione tra destinazioni perfette per piccole fughe nel weekend che non rappresentano i soliti percorsi turistici ma che valgono il viaggio in quanto custodiscono veri e propri tesori di arte, storia e bellezza.
Borghi e città come mete di primavera
Cominciamo da Polcenigo in provincia di Pordenone. Siamo in Friuli Venezia Giulia nel borgo dove l’acqua regna sovrana, dalle cristalline e gelide sorgenti della Santissima e del Gorgazzo al fiume Livenza, che corre tra i palazzi e su cui occhieggiano le ruote di antichi mulini.
Inserito tra i Borghi più belli d’Italia, Polcenigo è dominato dal rudere del maestoso Palazzo fatto edificare nel 1760 da Matteo Lucchesi sui resti dell’antico castello medievale. Da non perdere il sito neolitico di Palù di Livenza tra i più antichi insediamenti in area umida dell’Italia settentrionale inserito nel 2011 nella lista dell’Unesco insieme ad altre 18 località italiane dei “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”.
In terra veneta consigliamo Mirano, una cittadina compresa nell’area tra Padova, Venezia e Treviso che trae carattere dalle numerose dimore patrizie, edificate dalla nobiltà veneziana tra il Seicento e il Settecento e ingentilite da scenografici parchi.
Sulla piazza centrale c’è la parrocchiale di San Michele mentre le ville più interessanti si trovano sulla strada per Spinea dove il torrente Musone Vecchio lambisce il giardino di Villa Erizzo ora sede del Comune di Mirano che comunica con il parco romantico della settecentesca villa Morosini. Tra le acque del Muson e gli incantevoli laghetti spicca il Castelletto, suggestiva costruzione ottocentesca che nasconde al suo interno le grotte del Belvedere.
Rimanendo tra borghi e città in Veneto vi suggeriamo per le vostre passeggiate Caorle, colorata cittadina, che in molti scorci, ricorda moltissimo l’isola di Burano. Il centro da una parte si affaccia sul Rio Interno o porto Peschereccio e dall’altra è dominato dall’alto e massiccio Campanile, considerato il simbolo della cittadina insieme al Santuario della Madonna dell’Angelo che si raggiunge con la passeggiata che collega le due spiagge di Levante e di Ponente, arenili di sabbia dorata con fondali che digradano dolcemente, insigniti di riconoscimenti prestigiosi come la Bandiera Blu e la Bandiera Verde.
Ernest Hemingway, arrivato qui nel 1948 ospite del Barone Raimondo Nanuk Franchetti, dedicò alla laguna di Caorle alcune delle pagine più belle del suo libro “Di là dal fiume e tra gli alberi”. La laguna che lambisce Caorle è davvero molto affascinante ed è superconsigliata la passeggiata per raggiungere l’Isola dei Pescatori e i tipici Casoni.
Tra tanti bei borghi vogliamo inserire una città, Treviso, dove le acque di risorgiva danno vita a un quadro urbano pieno di fascino lungo le mura cinquecentesche e in alcuni angoli del nucleo antico dove i canali si intersecano a strade e viuzze porticate. Il centro storico e monumentale è compreso nei quasi cinque chilometri di mura imponenti, dotate di tredici baluardi e aperte da tre porte. Tra le case porticate con le belle facciate affrescate che si affacciano sui canali scorrono due fiumi, Sile e Botteniga, che insinuandosi tra le vie donano alla città un aspetto fiabesco.
In Piazza dei Signori, salotto dei trevigiani, lo spazio è circoscritto da scenografici palazzi: l’antico Palazzo Pretorio e il neoromanico Palazzo del Podestà, ora della Prefettura, ricostruito a fine ‘800 riprendendo alcuni motivi architettonici del vicino Palazzo dei Trecento. E non andate via senza aver gustato una bella porzione di tiramisù, dolce che si vuole essere nato proprio qui alla fine degli anni ’60 nel ristorante Alle Beccherie di Treviso.
L’acqua è protagonista di molti borghi e città e lo è anche a Borghetto sul Mincio, piccolo paese di mulini sorto nei pressi di un antico guado in un incrocio tra due regioni e due culture, la lombarda e la veneta.
Passeggiare in questo paesaggio senza tempo alla luce dorata del tramonto è come naufragare in un’altra dimensione che riporta al medioevo, tra i tre antichi mulini che sembrano emergere come grandi ninfee dall’acqua e il Ponte Visconteo, la diga fortificata fatta edificare nel 1393 da Gian Galeazzo Visconti raccordata al sovrastante Castello Scaligero che continua a dominare con le sue torri tutta la valle del Mincio.
Ci spostiamo nell’alto Lazio per raggiungere Ronciglione, un borgo etrusco che conserva ancora intatte le tracce del suo antico passato ed è dominato dal maestoso Duomo che emerge sulla piazza principale del paese dove protagonisti sono anche il rinascimentale Palazzo Comunale e la singolare Fontana Grande o degli Unicorni.
Camminando lungo le vie del borgo, una delle tappe della Via Francigena che da Canterbury conduceva a Roma e diviso in due nuclei principali uno di stampo medievale e l’altro di stile rinascimentale, e passando sotto la Porta Romana, non vi meravigliate se vi sembrerà di esserci già stati e di provare una sorta di déjà vu. Diversi film e serie televisive sono stati infatti girati a Ronciglione. Tra i tanti “La vita è bella” di Roberto Benigni, “L’Armata Brancaleone” di Mario Monicelli, fino alla recente serie tv “Romanzo Criminale”.
Per la gita in città scendiamo in Molise e raggiungiamo Termoli, affacciata sulla costa dei trabucchi, antichissimi strumenti di pesca diffusi sulla costa adriatica centrale. Bello perdersi nel labirinto del borgo vecchio facendosi guidare tra le case dai colori pastello dal profumo del mare passeggiando tra viuzze e rejecélle, così come vengono chiamate le strade strettissime, per poi sbucare nella piazza su cui si affaccia il Duomo dedicato a San Basso dall’architettura severa che racchiude elementi del Romanico e del Gotico scolpiti nel marmo rosato del Gargano, mentre archi e decorazioni raccontano di influenze pisane e arabe.
Dall’altra parte del borgo, catturano l’attenzione la mole del castello di Federico II e il trabucco ai piedi delle antiche mura a strapiombo sul mare. Dopo la passeggiata è d’obbligo la sosta golosa a base del brodetto di pesce qui chiamato U vredétte.
E chiudiamo questo giro primaverile tra borghi e città giocando in casa con Cisternino, uno dei balconi naturali più affascinanti nel cuore della Valle d’Itria. Nell’intricato nucleo del borgo tra stradine bianche, archi e candide costruzioni si giunge attraverso il varco tra la Torre Grande e la chiesa Madre dedicata a San Nicola di Patara. Cinque i rioni del centro storico tra cui si ergono i palazzi nobili del Governatore, Ariani, Soli e Pepe, mentre fuori le mura si fanno notare la torre e il Palazzo Amati.
La passeggiata vi ha messo fame? Spiedi, salsicce, bombette, filetto lardellato, pancetta arrotolata, soppressata dolce e le immancabili orecchiette vi sazieranno coccolando le vostre papille. E poi un gelato o un caffè in Piazza Vittorio Emanuele II conosciuta come Piazza dell’Orologio.