In Bretagna col cane: la prima tappa del nostro giro nella regione più a nord-ovest della Francia insieme a Otto è stata Rennes, suo capoluogo dopo l’unione con il resto del paese avvenuta nel 1532. La città fu fondata dai Galli e colonizzata dai Romani e, nonostante il grande incendio che la devastò nel 1720, ha conservato nel centro più antico il suo aspetto caratterizzato dalle case a graticcio e i tetti a punta.
In Bretagna: il nostro itinerario
Consigliata la passeggiata tra place des Lices e place Ste-Anne fino alle Portes Mordelaises, un tempo parte delle mura difensive. Poco distante sorge la Cathédrale St-Pierre, mentre nella enorme place de la Mairie vi sono l’Hotel de Ville del XVIII secolo e il neoclassico Opéra de Rennes. Ideale per rilassarsi tra il verde il Parc Thabor, un tempo parte di un monastero benedettino.
Se vi è venuta fame le alternative sono la galette-saucisse, una salsiccia alla griglia avvolta in una sottile sfoglia di grano saraceno da mangiare come street food, o la galette bretonne gustata più comodamente a tavola insieme a una tazza di sidro e seguita dalla crêpe al caramello salato.
La seconda sosta ci ha portato a Ploumanac’h tra i paesaggi irreali delle Costa di Granito Rosa con migliaia di rocce dalle forme strane modellate dall’oceano, calette di sabbia fine e lo straordinario fenomeno delle maree per cui il mare si ritira per chilometri, offrendo un vero e proprio parco giochi a cani curiosi come Otto che si è divertito tantissimo ad annusare alghe, scogli, conchiglie e giganti cozze patelle posate sul fondo sabbioso. Le rocce si infiammano al tramonto e diventa ancora più avventuroso affrontare un tratto del sentiero dei doganieri, creato nel 1791 per impedire qualsiasi forma di contrabbando.
Da Perros-Guirec ci si imbarca per salpare alla volta delle Sept-Iles, la più importante riserva ornitologica del litorale francese, popolata da uccelli marini come pulcinelle di mare, cormorani del ciuffo, sule di Bassan e anche foche. Cani ammessi a bordo naturalmente! E a cena lasciatevi sedurre da sontuosi plateaux di frutti di mare da assaporare alla luce dorata del sole che tramonta non prima delle 22,30.
Il mare è il vero protagonista di questa terra compresa tra Tregastel, Ploumanac’h e Perros Guirec su cui i fari vigilano imperturbabili sulle coste sfidando i venti impetuosi, causa di tanti naufragi, soprattutto sul confine del continente europeo, il “finis terrae”, da cui prende il nome il dipartimento del Finisterre dove le maree sono ancora più potenti. Quando il mare si ritira al largo la bassa marea permette di scoprire scogli e sabbie a volte nere come il carbone che altrimenti non emergerebbero, mentre le barche restano a secco inclinate su un fianco, in attesa che il mare, che si è allontanato per decine o a volte centinaia di metri, torni a cullarle con le sue onde. Cosi passando e ripassando nella stessa spiaggia a orari diversi paesaggi ed emozioni saranno sempre differenti!
Durante la bassa marea si può camminare fino all’isoletta di Grand Bé dove è sepolto lo scrittore René de Chateaubriand, ma attenzione a non farvi sorprendere dal ritorno del mare perché a St-Malo le alte maree sono tra le più forti d’Europa. Infatti, dal lungomare si nota una tripla fila di robusti tronchi inseriti saldamente nella sabbia che servono per spezzare le onde prima che impattino contro il muro del lungomare.
Nelle giornate particolarmente terse si scorge l’Abbazia di Mont-St-Michel che nonostante si innalzi nella stessa baia non appartiene alla Bretagna ma alla Normandia. Può essere però perfettamente inserita in un itinerario bretone perché ricca della stessa magia e accomunata da molte leggende a questa penisola affacciata sull’Atlantico e sul canale della Manica chiamata anche “Armorica”, da ar, sopra, e mor, mare. Cosa vi viene in mente se nominiamo la Foresta di Brocéliande? Mago Merlino, la fata Morgana e re Artù popolavano la terra bretone fra distese di verde e stagni situata a soli 4 chilometri da Mont St-Michel, chiamata la meraviglia dell’occidente. La Bretagna è anche la patria di Asterix e Obelix che vivevano su queste terre un po’ più a sud, sparpagliate di giganteschi menhir.
Come non pensare a un’isola magica che emerge dalle acque e periodicamente ne viene avvolta? Ed è molto emozionante avvicinarsi lentamente a piedi: uno spettacolo a cui vorremmo riassistere presto ma questa volta al tramonto quando il sole crea lucenti specchi dorati tra la sabbia e poi si riflette sull’acqua che sale mentre il buio lentamente avvolge l’Abbazia di Mont-St-Michel.
Quindi quel prato verde davanti a Mont St. Michel viene sommerso dalla marea? Ci credo che Otto s’è divertito, lo si capisce dalla posa da Oscar 😍 E le cozze grandi… quanto sono grandi?
Sì Otto si è divertito un mucchio a scorrazzare sugli “herbus”, i prati regolarmente ricoperti dal mare: meno male che in quel frangente non vi erano greggi di pecore, se no lo immagini a inseguirle fin sotto il Mont? 😉
🤣… capre no, pecore forse sì…