Alle Grotte di Pertosa-Auletta si può! Cosa? Chiudete gli occhi e immaginate di essere presi per mano da un lato da Virgilio e dall’altro da Dante. Siete sulle sponde del fiume Ade e su una barca piatta e larga vi aspetta Caronte per traghettarvi nel viaggio senza ritorno verso l’Oltretomba.
Andata all’Inferno e ritorno
Ma l’aura di mistero resta perché questo fiume si origina da una polla le cui acque provengono da una fonte ancora del tutto sconosciuta e fuoriescono a pressione dando l’impressione di ribollire. Dunque la particolarità delle Grotte di Pertosa-Auletta, chiamate anche dell’Angelo in quanto fin dal Medioevo consacrate all’Arcangelo Michele, sono le uniche in Italia a poter essere attraversate per un lungo tratto a bordo di barche che sono tirate lentamente a mano dalle guide attraverso un sistema aereo di funi.
Insomma, gli elementi “infernali” ci sono tutti, potenziati da un sistema di illuminazione artificiale che rende ancora più suggestivo lo scenario.
Ma la sorpresa più bella è che non siamo anime dannate e che chi ci accompagna nella visita ci conduce verso un vero e proprio paradiso, creato sotto terra nei millenni dalle acque tra ampie e splendide sale dalle alte volte e cunicoli con stalattiti e stalagmiti dalle forme più strane che regalano un’atmosfera surreale alla nostra passeggiata.
Le Grotte di Pertosa-Auletta sono un insieme di caverne carsiche situate nel massiccio dei Monti Alburni e uno dei geositi focali del Geoparco “Cilento” riconosciuti dall’Unesco che ogni anno, dall’apertura nel 1932, attira tantissimi visitatori, sebbene siano solo parzialmente aperte al pubblico e ancora non del tutto esplorate. Sono costituite da tre rami pressoché paralleli di cui quello più settentrionale ospita il percorso turistico, mentre gli altri due, il mediano e quello più meridionale, costituiscono i settori ipogei più marcatamente speleologici.
Poi si scende dalla barca e ci si affaccia sul laghetto formato dall’acqua che scende da una fragorosa cascata. È a questo punto che tutto viene avvolto dal silenzio rotto soltanto dai passi dei visitatori, dalle spiegazioni della guida e dal gocciolio continuo.
Oltre la cascata si aprono la Sala del Trono, la maestosa Grande Sala, il Belvedere, che si affaccia sul tratto già affrontato a filo d’acqua e il famoso bacio nella roccia, con stalattiti e stalagmiti antichissime datate 20.000 anni: uno spettacolo adatto a persone di tutte le età, con sentieri comodi e illuminati. Ogni tanto si libra in volo un pipistrello allarmato dalla nostra presenza: sono loro i veri padroni del luogo che è abitato da circa 11 specie di chirotteri.
Si torna “a riveder le stelle” dopo una passeggiata sotto terra che dura circa un’ora e che ci ha regalato indimenticabili emozioni. E di questo dobbiamo ringraziare i ragazzi di Locanda Severino che ci hanno voluto omaggiare di un voucher per la visita alle Grotte di Pertosa-Auletta e hanno ospitato il nostro Otto durante la nostra visita.