Valle d’Itria: un paesaggio da fiaba

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Valle d'Itria

C’è qualcosa di magico nei coni di pietra miracolosamente poggiati su muri che sembrano di zucchero. Talmente magico che si immagina che i bianchi borghi e le contrade dalle case con tetto a due spioventi dette “cummerse” della Valle d’Itria siano abitati da fate e folletti.

Tra Ceglie Messapica, Ostuni, Martina Franca, Alberobello, Locorotondo e Cisternino i trulli popolano un paesaggio reso bellissimo dal verde dei prati, dal bianco abbagliante delle costruzioni, dall’azzurro del cielo che sembra intagliato nello zaffiro.
Di notte, poi, le case diventano una trina di luci, un paesaggio che assomiglia a un presepe con le case candide imbiancate a calce, i cortili nascosti e un intrecciarsi continuo di viuzze labirintiche.
Un paesaggio davvero unico, descritto in svariati modi da nomi famosi, come quello di Gabriele D’Annunzio che, in visita in queste terre dichiarò: “Mi sveglio e vedo un paese di sogno”.
Ma la Valle d’Itria è soprattutto una terra di gente generosa e ospitale da scoprire piano, senza fretta, con passeggiate a piedi, a cavallo e in bicicletta, per antichi sentieri rurali. Come quello, stretto e tortuoso, che conduce al più antico trullo di tutta la Valle. Si trova in contrada Marziolla, nelle campagne di Locorotondo, su una collinetta rocciosa. La base è molto spessa e l’entrata è formata da un profondo vestibolo e da un architrave che porta incisa la data 1559 0 1509. Dato il cattivo stato di conservazione che ne mette a rischio la stabilità, l’area è ora completamente recintata.

Rimanendo nei dintorni, passeggiando senza fretta, il percorso incantato prosegue in contrada Lamie Affascinate: si tratta di una particolare struttura a due piani con quattro cummerse dai tetti molto aguzzi. Arrivando nella piccola piazza ci si immagina che da un momento all’altro possano spuntare dalle piccole porte personaggi fiabeschi. E il nome della contrada favorisce questo pensiero dato che l’appellativo “affascinate” potrebbe derivare dall’antica tradizione popolare dell’affascino, un rituale contro il malocchio praticato da anziane donne con acqua, olio e parole magiche.
Dopo la passeggiata tra trulli e antiche contrade, ci si può fermare a U Curdunn, amabilmente gestito nel centro storico di Locorotondo da Peppino e Margherita, per una cucina genuina, preparata con i prodotti del territorio, ma allo stesso tempo mai uguale e sempre gustosa (U Curdunn, via Dura, 19 – +39 080 4311433 – info@ucurdunn.it).