Terra Felice: quale miglior nome per una cantina dove comprare una bottiglia di vino per portare con sé un frammento di territorio? Il territorio di cui parliamo è quello dei Colli Euganei che si innalzano improvvisamente nella pianura circostante e sono ciò che resta di vulcani da lungo tempo estinti: testimonianze di antiche attività vulcaniche sono oggi le sorgenti d’acqua calda, già note ai tempi dei Romani, che affiorano ad Abano e Montegrotto Terme.
Il vino felice di un gran territorio
Amati dagli scrittori del Grand Tour, i 100 Colli Euganei sono chiamati anche Colline di Venezia perché ad appena a 60 chilometri dalla città lagunare, ma sono un angolo di Veneto in provincia di Padova da scoprire o riscoprire come meta ideale per l’autunno, tra passeggiate a piedi e in bicicletta e degustazioni in cantina.
Infatti i coni che spuntano tra il verde e la nebbiolina che ne rende sfumati i contorni, sono anche un eccezionale terroir per i vini.
Qui si fa vino da più di duemila anni e oggi il Consorzio Vini dei Colli Euganei raccoglie un centinaio di produttori che coltivano le loro uve nel Parco Regionale dei Colli Euganei che si estende su 19mila ettari, di cui tremila piantati a vigneto.
L’azienda che abbiamo scelto per la nostra degustazione è quella di Elena Cardin, che rappresenta la quinta generazione di vignaioli della cantina che prende il nome dal nonno Felice e si trova sulle colline intorno ad Arquà Petrarca, borgo medievale intatto che conserva la casa e la tomba del grande poeta Francesco Petrarca che qui volle stabilirsi per beneficiare del clima mite e della presenza di acque termali per le sue cure. Ma in paese oltre al poeta si ricorda anche nonno Felice, sempre scalzo e a cavallo della sua bicicletta su un pedale solo!
I vini di Terra Felice sono ricavati da uve di Pinot Nero, Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot e Chardonnay coltivate in dieci ettari di vigna sui terreni ricchi di trachite, calcare e argilla che si mescolano a strati di marna.
I vigneti nutrono i loro grappoli con le proprietà del territorio vulcanico di queste colline che hanno delle caratteristiche che restituiscono vini di altissimo livello e di forte personalità soprattutto nei rossi taglio bordolese. La scelta di puntare sui rossi deriva anche dalla esposizione del terreno, lavorato con metodi di agricoltura tradizionale e con prodotti sostenibili, mentre in cantina vengono utilizzati interventi minimali.
Cosa significa tutto ciò in termini numerici ce lo racconta Elena, che si occupa della cantina dal 2015, davanti a un tagliere di salumi e formaggi rigorosamente locali, nella bottaia di Terra Felice.
Il raccolto è determinato da non più di tre grappoli a pianta, quindi da ogni vigna si ricava una bottiglia di vino che racchiude note aromatiche molto importanti in quanto nella zona a sud dei Colli Euganei il clima è prettamente mediterraneo.
Infatti, quando siamo arrivati in una domenica mattina calda e assolata di metà ottobre, abbiamo subito notato quanto la vegetazione intorno alla cantina ricordi quella delle campagne pugliesi tra alberi d’ulivo, mandorlo e giuggiolo e piante di rosmarino e salvia.
Mentre, ci spiega Elena, nei terreni con esposizioni a nord il clima più fresco favorisce una vegetazione di tipo alpino con castagni, robinie, pungitopo e molte specie di funghi. Insomma ce n’è per tutti i gusti! E soprattutto ci sono le condizioni per produrre vini eccellenti.
Lo Chardonnay è l’unico bianco ricavato da piccole produzioni di uva dei vigneti esposti a nord che regalano al vino un profumo delicato e fruttato, mentre il sapore elegante e armonico è allo stesso tempo complesso tanto che ben si presta all’affinamento in bottiglia.
Garrulo è la bollicina, leggera, sottile e delicata, ottenuta da uve Pinot Nero, secondo il metodo della rifermentazione in bottiglia “sui lieviti”.
Mentre degustiamo accompagnando i nostri sorsi con un delicato caprino, bocconi di formaggio più stagionato, prosciutto crudo e soppressa locali, Elena ci svela la ricerca dietro i nomi dei vini che ha voluto puntare su parole un po’ desuete proprio come garrulo, che significa festoso, vivace, allegro. Il colore del vino invece rimanda ai tramonti estivi sui Colli Euganei. E noi ci fidiamo!
Il rosato Monte Ricco prende la sua definizione dai vigneti di Pinot Nero coltivati alle pendici del monte omonimo al confine tra Arquà Petrarca e Monselice che, crescendo su questi terreni argillosi, producono uve con aromi caratteristici e con acidità elevate. Anche Pianoro deve il nome alla località sul Monte Mottolone dove si trovano i vigneti di Merlot e Cabernet Sauvignon che formano questo rosso nelle proporzioni del 40% e del 60%. Si tratta di un vino concentrato e tannico che necessita di affinamento per lunghi periodi in tonneau e due anni in bottiglia.
Altavia è invece il cerchio che gira intorno ai Colli Euganei ed è anche il nome di un vino esuberante e molto profumato che sprigiona in bocca un gusto ampio, profondo e persistente a cui i corposi tannini donano una piacevole struttura vellutata.
Uno dei due cru di Terra Felice è il Pinot Nero affinato nei tonneau di rovere. Questo vino, insieme al Cabernet, è il portabandiera della cantina. Ma è il Cabernet, che Elena definisce un vino di pazienza che si produce solo nelle annate migliori come quelle del 2012 e del 2015, la massima espressione della cantina Terra Felice. Ed è con questo vino dal gusto elegante e raffinato che Terra Felice è stata premiata nel concorso internazionale Mundus Vini tra migliaia di vini provenienti da tutto il mondo.
La qualificata giuria internazionale del premio, che si tiene due volte l’anno a febbraio e ad agosto, composta da enologi, viticoltori, sommelier e giornalisti del settore, ha premiato con la medaglia d’oro il Cabernet 2015, un rosso unico, dai riflessi granati e sentori di spezie, caffè, tabacco, ma anche erbe aromatiche, frutti di bosco e confettura, che acquista dopo un lungo affinamento in tonneau di rovere.
E poi Vaio sul tetto, una vera sorpresa! Mai ci era capitato di vedere un vino affinato sul tetto della cantina. La tecnica, ripresa da quella di un monaco del 1400, prevede che le bottiglie da Prosecco siano lasciate a maturare un anno sulle tegole. Una vera scommessa – ci dice Elena – che Terra Felice sta provando da tre anni su 300 bottiglie numerate di Cabernet Franc e Sauvignon in eguale percentuale.
Ora siamo davvero curiosi di assaggiare questo esperimento che affonda le sue origini in un tempo tanto remoto.
Az. Agr. Cardin Elena
Via Marlunghe, 19 – Arquà Petrarca (PD)
www.cantinaterrafelice.it – info@cantinaterrafelice.it