Ostuni, l’incanto della Città Bianca

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Che la Puglia negli ultimi anni sia diventata sempre più cosmopolita e internazionale te ne accorgi passeggiando per vicoli e piazzette di Ostuni, la Città Bianca, dove sciamano comitive di stranieri. E, come abbiamo recentemente scoperto grazie all’invito dell’assessore al Turismo Marketing Territoriale ed Eventi Vittorio Roberto Carparelli, non solo in piena estate ma anche quando il sole fa capolino tra le nuvole in una primavera dall’aria frizzante.

Il borgo della città candida che incanta

Città Bianca

Arrivando dal mare, la Città Bianca brilla candida al sole sulla cima di un colle svettando su un oceano di olivi punteggiato di splendide masserie. Guardandola ho sempre pensato a un’enorme e golosa torta ricoperta di panna montata! Se si raggiunge Ostuni di sera, invece, la sensazione è quella di imbattersi in una luminosa astronave appena atterrata.

Città Bianca

E pur conoscendolo da tempo, il borgo della città bianca protetta da massicce mura circolari, non smette di incantarmi. E l’incanto raddoppia quando ci si arrampica per viuzze e scalinate, per corti e piccoli slarghi, tra archi e case-grotta l’una sull’altra, balconcini barocchi e palazzotti dai portali rococò.

Città Bianca

Città Bianca

Salotto del paese è piazza Libertà su cui svetta Sant’Oronzo sulla sua guglia alta quasi 21 metri, che presenta una ricca decorazione barocca ed è sormontata dalla statua del santo con mitra e pastorale che da secoli guarda e protegge l’ex convento trecentesco ora sede del Municipio con attigua la chiesa di San Francesco d’Assisi, ricca di statue e dipinti.

Da qui si imbocca la strada che si inerpica verso la Cattedrale. Sulla via si affacciano il monastero delle Monacelle e la chiesa dispensata dal culto dedicata a San Vito Martire in cui oggi dimora la mamma più antica del mondo.

Città Bianca

Nel Museo delle Civiltà preclassiche, trova spazio una delle più affascinanti pagine di storia risalente a più di 25mila anni fa e che riporta alla grotta santuario di Santa Maria di Agnano, antico luogo di culto prima pagano e poi cristiano.

Qui è stata scoperta la sepoltura della giovane donna in procinto di partorire, rannicchiata, con il braccio e la mano a proteggere il bambino che portava in grembo e con il polso e il capo ornati da monili in conchiglie. A guardarla si prova una tenerezza infinita!

Ostuni

Nelle altre sale, dedicate a età cristiana e messapica e al paleolitico, altri reperti recuperati in area ostunese tra cui lo scheletro di un’altra donna che, sottoposto ad analisi col carbonio 14, si è potuto datare a 30mila anni fa.

Ripresa la salita verso la Cattedrale, un alto e profondo arco in pietra introduce al largo su cui, da una parte emerge la facciata della chiesa dedicata a Santa Maria dell’Assunzione e dall’altra il monumentale corridoio sospeso dell’Episcopio.

Città Bianca

Una curiosità: sull’arco che unisce l’Episcopio alla Curia c’è lo stemma della regina Bona Sforza che si dice abbia abitato questo palazzo affacciandosi sulla piazza in cui ancor oggi scandisce il tempo un’antica meridiana.

Ostuni

In stile gotico-romanico, la concattedrale della Città Bianca recentemente insignita del titolo di basilica minore, è tra le più belle di Puglia. Costruita tra il 1435 e il 1495 ha una incantevole facciata con tre rosoni, di cui quello centrale, unico nel suo genere e tra i più grandi d’Europa, ha il suo fulcro nel Cristo Salvator Mundi attorniato da sette cherubini, seguono 12 archetti trilobati simboli degli apostoli, che poi si moltiplicano e diventano 24. A includere tutto, una ghiera decorata da figure avvinghiate dai tralci delle viti e dalle spighe di grano, segni eucaristici della passione.

L’interno è a croce latina a tre navate e presenta forme settecentesche, con soffitto dipinto e cappelle barocche. Nell’abside c’è un coro in legno di noce riccamente intagliato risalente al 1600.

Stanchi di camminare? O magari avete voglia di girare per Ostuni guardandola da un’altra prospettiva? Potete fare come noi: visitare la Città Bianca a bordo di un calessino!

Città Bianca

Noi ci siamo saliti con il nostro Otto in Largo Trinchera, piazza sulla quale si affaccia la Cattedrale, e abbiamo fatto il giro del centro storico attraverso via Cattedrale giungendo nella centralissima Piazza della Libertà, dominata dal Municipio e dalla Guglia di S. Oronzo. Il tour prosegue verso Viale Oronzo Quaranta davanti alle torri aragonesi fino a Porta Nova concludendosi tra la Cattedrale, l’Episcopio e la Curia.

La visita al centro storico si completa vagando, quasi perdendosi, tra le casette dipinte a latte di calce, archi sospesi e ambienti “a grotta” scavati nella roccia in cui sono stati ricavati locali ricchi di atmosfera.

Città Bianca

Passeggiando, tra un edificio e l’altro, appare la linea blu del mare all’orizzonte dove si estende il Parco Nazionale Regionale delle Dune Costiere, con sei chilometri di rena ricoperta di macchia mediterranea.

Città BiancaTra il mare e il borgo, i terrazzamenti e gli orti che a partire dal Medioevo si svilupparono sui resti di una necropoli messapica nei pressi della Madonna della Grata.

Li abbiamo visitati in compagnia di Domenico Melpignano, che fa parte della Cooperativa Bio Solequo guidata da Antonio Capriglia e che ci ha raccontato le storie dei “Giardini” così come erano chiamati gli orti, della chiesa e della stessa cooperativa.

I campi, in cui oggi sono piantate diverse varietà di cereali e di ortaggi, sono stati presi in concessione nel 2014 sia dal Comune che da privati cittadini e salvati dallo stato di abbandono in cui si trovavano e sono votati alla produzione agricola biologica e al recupero di antiche produzioni.

L’intera superficie di questi orti è attraversata da canali, che convogliano le acque piovane in cisterne e canaletti: vere e proprie opere di ingegneria idraulica, risalenti al Medioevo.

La chiesa è dedicata alla “Madonna della Grata”, che nel dialetto ostunese indica la schiena. Infatti leggenda vuole che un contadino, durante il lavoro nei campi, avesse un forte dolore alla schiena e chiedesse l’intercessione della Vergine che gli concesse la guarigione. Per ricordare il miracoloso evento, grazie a una colletta dei contadini, venne costruita in quel luogo una cappella.

Città Bianca

Il racconto di Domenico continua con la storia della Cooperativa Bio Solequo che non solo ha in comodato d’uso questi terreni, dove coltiva i suoi prodotti che rivende in loco attraverso Gruppi di Acquisto Solidale e presso negozi locali, ma è attiva anche nella promozione del commercio equo e della finanza etica. Inoltre organizza eventi culturali e attività educative per far conoscere queste risorse ambientali e valorizzarle.

In tal senso si sta impegnando anche il Comune con un percorso partecipativo finalizzato alla redazione di proposte da candidare al bando regionale “Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale”, per la riqualificazione degli orti urbani a margine tra città e campagna a valle della città storica.

Museo di Civiltà Preclassiche della Murgia Meridionale
Via Cattedrale 15
tel. +39 0831 303973 – www.ostunimuseo.it
dal lunedì al venerdì 10:00-17:00 – sabato e domenica 10:00-19:00

Parco Archeologico di Santa Maria di Agnano
ex SS 16 Ostuni – Fasano, al Km. 878/II
tutte le domeniche e i giorni festivi ore 9:30-13:00 (orari BUS) oppure su prenotazione scrivendo a info@ostunimuseo.it o telefonando al +39 0831 336383

Parco Naturale Regionale Dune Costiere
ss16, km 870
tel. +39 348 1638228 – www.parcodunecostiere.org

Bio Solequo Coop – I Giardini della Grata
Sede Legale: Via Leonardo da Vinci 6
Produzione agricola: Contrada Madonna della Grata sn, Contrada Cervarolo
tel. +39 0831 305303 – info@biosolequocoop.com

In collaborazione con il Comune di Ostuni

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Comments

  1. In giro a Ostuni a 4 gambe e a 4 zampe per il nostro progetto #258paesidipuglia abbiamo scoperto un sacco di cose interessanti tra cui i giardini della Grata e la Bio Solequo Cooperativa.

  2. Otto si è divertito un mondo e gli è piaciuto un sacco anche il giro in calessino con il vento che gli scompigliava le orecchie! 😜

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