La Fondazione Pino Pascali inaugura il 2017 con tre mostre, che apriranno il 25 febbraio alle ore 19 la nuova stagione espositiva del museo.

La prima, nel salone centrale, è White Tale che si configura come un dialogo tra uno scultore, Iginio Iurilli e un fotografo, Francesco Bosso, intorno al concetto di ‘bianco’, inteso come assoluto, trascendente, spirituale. Iurilli lavora sul concetto di materia espansa con sculture di polveri di quarzo, gesso, sale marino costruendo un alfabeto linguistico mediterraneo. Bosso presenta, invece, una visione minimalista, mostrando il paesaggio in una sublime semplicità. Immagini fotografiche di una natura in cui il concetto di sacro si dissolve lentamente nel biancore della purezza.

La mostra è a cura di Antonio Frugis e il catalogo ospita un saggio del critico Walter Guadagnini. Come scrive in catalogo la direttrice del Museo Pascali, Rosalba Branà: Il mare, l’acqua, il sale sono gli elementi che compongono il dialogo tra uno scultore e un fotografo, un dialogo muto che fa pensare al personaggio di Baricco in ‘Oceano Mare’ Plesson, il quale dipinge il mare con l’acqua di mare e quando sulla tela anche le leggere ombre d’acqua lasciate dal pennello si asciugano e ritorna il bianco, si viene immersi in un silenzio illimitato…

La mostra antologica Cristiano De Gaetano: Speed of Life, a cura di Christian Caliandro, si dipana, snodandosi come un racconto vivo nelle sale laterali del Museo.
Il progetto espositivo illustra le fasi della ricerca e dell’opera dell’artista tarantino scomparso prematuramente nel 2013 a 37 anni, in quello che è stato concepito dal curatore e dal museo come un doveroso omaggio alla sua storia e alla sua ricerca. A partire dai lavori fotografici e alle opere in cera pongo attraverso la scoperta di tecniche e stili e indagine dei temi legati alla memoria, all’autobiografia e all’identità, fino all’ultima – e quasi inedita – produzione in ceramica, il lavoro sperimentale di De Gaetano si propone come riferimento originale ed eterodosso per l’arte di oggi.

Il catalogo ospita i testi di Antonella Marino, critico d’arte e dello scrittore Marcello Fois, insieme a quelli di Rosalba Branà e Christian Caliandro.
Tra le opere più importanti in mostra: le stampe fotografiche della serie Size S size L (2004), Nurse (2005), Uncle (2006), Family in the Old City (2007), Woman in Flowers #2 (2007), Ice Age (2007), Collapse (2008), Morgan le Fay III (2008), Brothers (Frida e Giordano, 2009), Ombre (2010) e l’autoritratto in ceramica Untitled (2011).

La serata culmina nella Project room con il “Mare Morbido” di Mariantonietta Bagliato, a cura di Gaia Valentino e promosso dalla galleria Bluorg di Bari. L’installazione, un mare realizzato in stoffa, prende spunto dall’attualità, quasi cercando una soluzione fiabesca ad una tragedia sempre più frequente. Le stoffe realizzate sono scampoli di vita quotidiana dal potere evocativo in cui ciascuno può ritrovare se stesso, esattamente come nel mare, che diventa umano, come il confine che rappresenta e che va superato.

La mostra è il primo appuntamento del ciclo di appuntamenti ShowCase, una serie di mostre che coinvolgono le gallerie del territorio nella presentazione di solo show o progetti curatoriali – disegnati dalle gallerie stesse – nelle stanze della Project room, nel basement del museo.
Con questo progetto, che chiama in causa artisti provenienti da tutta Italia, la Fondazione Pino Pascali vuole dare spazio, all’interno di una sede istituzionale, alle gallerie e ai soggetti attivi in Puglia, ma che operano all’interno del sistema dell’arte su scala nazionale e non solo, offrendo allo stesso tempo agli spettatori un saggio importante della ricchezza presente sul territorio.

Inaugurazione: 25 febbraio 2017, ore 19
Le mostre rimarranno aperte fino al 7 maggio 2017.
Orario: dal martedì alla domenica ore 10-13 / 16-21. Lunedì chiuso.

Info: 080 4249534 – 333 2091920 – www.museopinopascali.it

(La biglietteria chiude mezz’ora prima del museo – biglietto 2 euro più eventuali riduzioni a chi ne ha diritto).

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