Saluta tutti e sorride. Un sorriso sincero quello di Enrico Lo Verso che lascia trasparire la sua disinvolta innocenza. Enrico piace a tutti. Alle donne, certo, ma anche agli uomini perché è spontaneo nonostante il grande successo e la sua carriera che registra più di 25 anni di attività. Figlio di ingegnere e di un’insegnante, Enrico è cresciuto a Palermo e sin da giovanissimo ha frequentato il teatro, anche se deve la sua popolarità al cinema e a film quali “Il ladro di bambini”, “Lamerica”, “Farinelli – Voce Regina”, fino all’ultimo recitato con la mitica Sophia Loren: “Voce umana”, diretto dal figlio dell’attrice Edoardo Ponti.
Così, quando lo incontro a Tricase nella Sala del Trono di Palazzo Gallone per la serata in onore di Sophia Loren, organizzata da Gigi Campanile, direttore del SIFF Salento International Film Festival, con la proiezione del corto e del documentario “Sophia racconta la Loren” di Marco Spagnoli, la prima domanda naturalmente riguarda il film girato con lei.
Recitare accanto alla Loren: un sogno di molti. Tu che lo hai realizzato cosa ci puoi dire delle tue emozioni, delle tue sensazioni?
Ti posso solo dire che ho girato per tre giorni con lei e l’ho sognata per notti intere!
Cosa puoi aggiungere sul film?
Il film, già interpretato nel passato da Anna Magnani e Liv Ullman, presenta delle novità rispetto alle versioni precedenti. Come i flashback dei giorni felici che si incastrano perfettamente nel racconto e rendono ancora più vera la disperazione per quell’amore ormai finito e per l’abbandono da parte dell’amato.
Come sei stato scelto per la parte?
Grazie alla mia decennale amicizia con Edoardo Ponti al quale mi lega un profondo rapporto di stima e di rispetto. E’ stato lui che mi ha fortemente voluto come co-protagonista del corto in cui dirigeva la madre. Inoltre, lo dico qui per la prima volta, devo proprio a Gigi Campanile, l’organizzatore del SIFF, la mia amicizia con Edoardo perché è stato lui che me lo presentò a Los Angeles più di dieci anni fa.
In cosa sei impegnato attualmente?
E’ appena arrivato nelle sale il film “Nomi e cognomi” di Sebastiano Rizzo in cui recito accanto a Maria Grazia Cucinotta ed è stato girato in Puglia tra Giovinazzo, Molfetta, Modugno e Corato.
A proposito di Puglia: qual è il tuo rapporto con la nostra terra?
Per me la Puglia è una seconda casa. E soprattutto il Salento, la sua luce dorata, il Barocco, i colori e i profumi mi riporta alla Sicilia e a Palermo dove sono nato e cresciuto.
Quali progetti nel tuo futuro?
In genere non mi piace parlare del futuro. Preferisco riferirmi al presente. Ma nell’immediato è in partenza un bel progetto con Mauro Di Domenico – sorridendo lo indica dato che è lì a Tricase anche lui e poco prima ha coinvolto tutta la platea suonando la chitarra. Si tratta di un omaggio a Morricone, “La leggenda Morricone”, con musiche del Maestro eseguite dall’orchestra di otto elementi fra quintetto d’archi e sezione ritmica dei Solisti di Cinecittà, mentre io sono la voce recitante. Per l’occasione verranno riprodotte soltanto le musiche delle colonne sonore memorabili per film ma anche un brano che Morricone stesso ha regalato a Mauro. E ciò sottolinea la stima profonda che il grande musicista nutre nei confronti del chitarrista Di Domenico, un’artista di rara sensibilità.
Cosa puoi aggiungere sul film?
Il film, già interpretato nel passato da Anna Magnani e Liv Ullman, presenta delle novità rispetto alle versioni precedenti. Come i flashback dei giorni felici che si incastrano perfettamente nel racconto e rendono ancora più vera la disperazione per quell’amore ormai finito e per l’abbandono da parte dell’amato.
Come sei stato scelto per la parte?
Grazie alla mia decennale amicizia con Edoardo Ponti al quale mi lega un profondo rapporto di stima e di rispetto. E’ stato lui che mi ha fortemente voluto come co-protagonista del corto in cui dirigeva la madre. Inoltre, lo dico qui per la prima volta, devo proprio a Gigi Campanile, l’organizzatore del SIFF, la mia amicizia con Edoardo perché è stato lui che me lo presentò a Los Angeles più di dieci anni fa.
In cosa sei impegnato attualmente?
E’ appena arrivato nelle sale il film “Nomi e cognomi” di Sebastiano Rizzo in cui recito accanto a Maria Grazia Cucinotta ed è stato girato in Puglia tra Giovinazzo, Molfetta, Modugno e Corato.
A proposito di Puglia: qual è il tuo rapporto con la nostra terra?
Per me la Puglia è una seconda casa. E soprattutto il Salento, la sua luce dorata, il Barocco, i colori e i profumi mi riporta alla Sicilia e a Palermo dove sono nato e cresciuto.
Quali progetti nel tuo futuro?
In genere non mi piace parlare del futuro. Preferisco riferirmi al presente. Ma nell’immediato è in partenza un bel progetto con Mauro Di Domenico – sorridendo lo indica dato che è lì a Tricase anche lui e poco prima ha coinvolto tutta la platea suonando la chitarra. Si tratta di un omaggio a Morricone, “La leggenda Morricone”, con musiche del Maestro eseguite dall’orchestra di otto elementi fra quintetto d’archi e sezione ritmica dei Solisti di Cinecittà, mentre io sono la voce recitante. Per l’occasione verranno riprodotte soltanto le musiche delle colonne sonore memorabili per film ma anche un brano che Morricone stesso ha regalato a Mauro. E ciò sottolinea la stima profonda che il grande musicista nutre nei confronti del chitarrista Di Domenico, un’artista di rara sensibilità.
Difficile farlo aprire sulla sua vita privata. La sua riservatezza stupisce, ma la cosa più straordinaria è essere al cospetto di un uomo soddisfatto della sua vita personale, un traguardo non semplice da raggiungere al giorno d’oggi.
La serata si conclude a tavola davanti a una buona pizza e a quel punto Enrico si apre un po’ di più accennando a Elena, sua compagna da sempre e moglie da pochissimo, e a suo figlio Giacomo di 22 anni. Il resto rimane segreto: il registratore non registra, la macchina fotografica viene riposta, il blocnotes collocato nella borsa. Ciò che ci diciamo a tavola tra mille risate non fa parte dell’intervista. Grazie Enrico e grazie Gigi per averci fatto incontrare.