Il Lido è un’isola dalla superficie di poco più di 4 chilometri quadri, lunga circa 12 chilometri, e ha 10 chilometri di spiagge premiate anche quest’anno con la Bandiera Blu.
Spiaggia fine e acqua cristallina a Venezia
La spiaggia del Lido di Venezia è conosciuta principalmente per le sue caratteristiche dune di sabbia, dal colore dorato e particolarmente fine, e per le sue acque molto limpide e cristalline che sono state per noi davvero una piacevole scoperta di cui abbiamo approfittato per fare (forse) gli ultimi bagni di stagione.
Le spiagge libere del Lido sono quella di San Nicolò e degli Alberoni alle estremità del lido, mentre gli stabilimenti balneari si trovano principalmente al centro dell’isola, con la presenza delle caratteristiche ‘capanne’, grandi cabine con una veranda e una tenda aggiunte alla struttura di base, con i colori che riprendono quelli degli stabilimenti di appartenenza, affittate per periodi diversi, al giorno, per una settimana, per un mese o per tutta la stagione, dividendosi le spese come fanno le famiglie veneziane, che rappresentano l’80 per cento dei fruitori.
Quelle più famose sono le cabanas dell‘Excelsior, l’hotel di ben 196 camere ospitato in un magnifico palazzo veneziano dalle influenze moresche che nacque nel 1908 con l’idea di creare l’albergo più lussuoso del mondo. Tutti ricorderanno certo la spettacolare Sala Stucchi, immortalata da Sergio Leone nel film C’era una volta in America, con Robert de Niro. Fra i suoi ospiti più illustri ricordiamo Sir Winston Churchill, il Duca e la Duchessa di Windsor, Marlene Dietrich, Barbara Hutton, John Steinbeck, Ingrid Bergman e l’Aga Khan. E nel 1932 fu proprio la terrazza dell’Excelsior a ospitare la prima Mostra del Cinema di Venezia.
Non dimentichiamo che qui al Lido nel 1857 sorse il primo vero stabilimento della città veneta, e che l’isola veneziana con la fine del secolo divenne una delle stazioni balneari d’Europa più alla moda, frequentata da reali e figure importanti del mondo letterario come Shelley e Byron. Ne parlò anche Thomas Mann nel suo romanzo Morte a Venezia poi divenuto il celebre e omonimo film di Visconti nel 1970. Passeggiando al tramonto sulla sabbia si viene rapiti da questa atmosfera che riporta alla memoria i fasti di un tempo.
Per il nostro bagno abbiamo preferito le spiagge che si dipanano ai piedi dei famosi Murazzi, le dighe in pietra d’Istria che furono costruite durante il governo della Serenissima per preservare gli argini dell’isola dalla erosione del mare.
Qui sono tante quelle libere accessibili ai 4 zampe con documenti in regola, sacchettini igienici e guinzaglio (tranne quando si fa il bagno) obbligatori. Per cui abbiamo pensato di fare un sopralluogo in attesa di tornare con il nostro Otto.
Per trovare una Bau Beach attrezzata bisogna invece andare a San Nicolò, a nord del Lido, dove c’è Pachuka (via Klinger 1 – tel. 041 770147).
La prossima volta ci ripromettiamo oltre che di “visitare” i lidi in cui poter accedere con Otto, di spingerci fino alla spiaggia degli Alberoni, un’oasi protetta dal WWF molto suggestiva per il suo carattere semiselvaggio, con una pineta di circa 30 ettari alle spalle delle alte dune, ideale habitat per diversi uccelli marini tra cui i rari gruccioni e fratini.
Vogliamo sottolineare un elemento molto interessante. Un’ordinanza del Sindaco di Venezia stabilisce obbligatoriamente che tutti gli stabilimenti balneari del Lido espongano i limiti delle concessioni in modo tale che venga riconosciuto il diritto di tutti i bagnanti a sostare sulla spiaggia senza per questo dover pagare un biglietto di accesso.
La troviamo una iniziativa lodevole e una dimostrazione di grande accoglienza che non tutti i Comuni sul mare riservano ai loro residenti e ai turisti.
Qualche consiglio. Dal Lido il modo più rapido per raggiungere San Zaccaria e da lì spostarsi in tutte le direzioni, è la linea 20 del vaporetto che, partendo dal molo alle spalle dell’albergo Quattro Fontane che ha accolto le nostre notti sull’isola, con pochissime fermate tra cui San Servolo e San Lazzaro degli Armeni, conduce direttamente alla meta.
Incluso nel costo del biglietto lo splendido panorama che si para davanti agli occhi. Da una parte, a dividere il canale della Giudecca dal canal Grande, la Punta della Dogana, sulla cui punta capeggia una torre sormontata da un gruppo scultoreo, che rappresenta due Atlanti che sorreggono un grande globo dorato sul quale ruota la statua di Fortuna indicando la direzione del vento.
Dall’altra la vista spazia sull’intero bacino di San Marco: sembra di essere dentro un quadro del Canaletto, con le sue atmosfere sospese e una Venezia immersa in una luce brillante e senza tempo.
Nel dipinto, l’arte e la realtà si sovrappongono perfettamente perché Canaletto dipinge i palazzi e le chiese di Venezia che si riflettono sull’acqua della laguna. A destra è ben visibile il Palazzo Ducale, dietro di esso, si scorge, la cupola della Basilica di San Marco, mentre verso sinistra, si notano l’alta colonna con la statua di San Teodoro e il campanile. Tutto è ancora esattamente così, nella luce piena e accesa di un caldo settembre.
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