Dopo lo spuntino sulla spiaggia, ci aspetta la passeggiata sul sentiero dell’amore come Michele Simone ha ribattezzato il percorso che da Baia dei Mergoli conduce a Vignanotica, tra il mare e la foresta di pino d’Aleppo, con il magnifico panorama della Baia delle Zagare sullo sfondo.

Tra discese ardite e risalite alla scoperta di Vieste

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D’obbligo le foto ricordo e una breve pausa prima di affrontare la rapida salita che dalla graziosa spiaggia di ciottoli di Vignanotica conduce al punto di ripartenza per Vieste e il suo centro storico di origine medievale caratterizzato da vicoli stretti con le tipiche scalinate esterne, i mignali, su cui si affacciano le case.

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Il nostro giro in città, accompagnati dalla preparatissima guida Francesca Toto, è cominciato dalla sommità sulla quale svetta il castello di Federico II, eretto nel XIII secolo per proteggere Vieste dai continui assalti dal mare.

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Qui niente foto alla struttura, perché sede militare, ma si può riprendere il panorama tutt’intorno e visto da qui lo scoglio di Pizzomunno, l’enorme monolite di roccia che emerge dalla sabbia dell’omonima spiaggia, è ancora più suggestivo.

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Dal castello si scende verso la Cattedrale dell’XI secolo con un soffitto impreziosito da affreschi del ‘600 e del ‘700 e la statua lignea della Madonna di Merino. A pochi passi la chianca amara, una lastra di calcare sulla quale il pirata Dragut Rais nel 1554 fece decapitare centinaia di cittadini dopo aver assaltato il borgo. Si affaccia sul mare la piazzetta dove si trova il Seggio, sede del vecchio municipio con l’orologio solare: da qui facciamo in tempo a scorgere gli ultimi raggi di sole che colorano di rosa l’orizzonte.

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ViesteLa sera troviamo Vieste vestita a festa per la Fanoja di San Giuseppe, il falò con il quale si saluta la lunga stagione invernale e si dà il benvenuto alla primavera, simbolo di rinascita e del ritorno della luce, acceso nella piazza Marina Piccola, affollata da gente che canta e balla sulle note della musica suonata da diversi gruppi folk del Gargano, in attesa dell’ospite d’onore Eugenio Bennato, a conclusione dell’evento organizzato da Pizzeche e Muzzeche. Intorno anche bancarelle che propongono gli invitanti piatti forti locali, dal pancotto alle verdure al caciocavallo podolico alla piastra.

Ma nella gastronomia viestana non manca certo il pesce che, sfilettato e presentato a dovere insieme a frutti di mare di ogni sorta, ha regnato sovrano sulla tavola del ristorante Vecchia Vieste (Via Mafrolla 32/Bis – Vieste Tel: +39 0884 707083 – www.vecchiavieste.com) gestito dallo chef Michele Lanave in locali dalle volte in pietra che hanno visto scorrere molta della storia del borgo.

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Il pesce da queste parti fa venire in mente i trabucchi, marchingegni aggrappati alle rocce diffusi sulla costa tra Vieste e Peschici, con cui si catturano i pesci con reti a trazione verticale: emozionante vedere all’opera Giuseppe & company che sulla piattaforma in legno si avvitano intorno all’argano per tirare su la rete a maglie strette sulla quale si dimenano grossi e argentei cefali, mentre vigili e attenti due gabbiani sulle antenne protese sul mare osservano la scena.

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Molti di questi veri e propri monumenti sono purtroppo andati distrutti ma è grazie all’opera dell’associazione La Rinascita dei Trabucchi Storici (www.trabucchidelgargano.org) che il trabucco Molinella insieme ad altri oggi viene salvaguardato e valorizzato.

A chiusura, una nota interessante: dopo anni in cui a Vieste il negozietto di souvenir è stato visto esclusivamente come dispensatore di cineserie, sono oggi molti gli artigiani che hanno ripreso le attività tradizionali e propongono ricordi di viaggio di qualità. Ce li ha fatti conoscere Valeria Caravella che, dopo aver vissuto in varie parti del mondo, ha deciso di tornare nella sua terra per valorizzarla e promuovere bellezze e qualità locali.

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Interessante il laboratorio di sculture in pietra calcarea Lithos (Corso C. Battisti, 37 – +39 0884 702241) dove Carlo e Raffaele Gentile utilizzano la pietra leccese, perché più malleabile di quella garganica, per creare forme nuove che si rifanno alla storia e agli elementi del posto, come le stele daune. Grande curiosità ha destato la visita nel laboratorio Artigianato Mediterraneo (Corso Umberto I, 4) dove Teo Palatella ha tenuto una lezione di calligrafia e lettering donando a ognuno di noi una suo ricordo vergato a mano.

ViesteCon tutti i sensi ampiamente soddisfatti da ciò che questo angolo di Puglia offre, i nostri sonni sono stati cullati nelle stanze semplici e confortevoli di Villa Vesta (strada statale 89 km 103+600 – +39 0884 705869 – +39 347 0480376 – www.villavesta.com), un bed and breakfast a conduzione familiare immerso in un’oasi di ulivi secolari in località Coppitella, a poca distanza dal centro di Vieste. Adesso l’appuntamento è a giugno, questa volta con la squadra di Città Meridiane al completo, anche se ancora senza peloso.

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