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Posta Santa Croce si chiama la masseria che si raggiunge seguendo la strada che da Bisceglie porta verso l’interno. Ed è già nel nome la doppia origine di questa struttura che sembra spuntare improvvisamente nella campagna argentea di ulivi sulla lama in cui sorge il famoso Dolmen.

Nei pressi del Dolmen di Bisceglie

Infatti come “Posta di Santa Croce”, stazione dove un tempo trovavano ospitalità e ristoro pastori e greggi, risulta già da una cartina del 1686 oggi conservata presso l’Archivio di Stato di Foggia. Mentre si deve alla chiesa eretta nel 1811 di fronte all’edificio principale dedicata alla Santa Croce ed al Beato Pietro d’Alcantara, la seconda parte del nome.

Al vasto complesso edilizio appartiene anche la chiesetta rurale che fu inglobata nell’edificio tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800, così come la corte in cui venivano ricoverate le pecore e l’appartamento realizzato al primo piano a metà dell’Ottocento come piccola dimora padronale, completamente decorata da luminosi affreschi dei pittori locali Santoro, padre e figlio.

Persa la sua originaria funzione di “Posta”, la struttura venne trasformata in masseria e una delle stalle venne adibita a frantoio. Complesso è stato il lavoro di recupero delle strutture murarie che erano piuttosto deteriorate e già nel 1952 forti piogge causarono il crollo della cisterna in cui confluivano, grazie ad un sistema di canali sotterranei, tutte le acque piovane del terrazzo.

Oggi non solo è stata ricostruita ma anche in parte restituita all’originaria funzione, ci dice con giustificato orgoglio Pietro Consiglio che con la moglie Giusy ha voluto far rinascere questo meraviglioso luogo, appartenente alla stessa famiglia dalla fine del 1700, che grazie all’attento lavoro di recupero, a una ricerca approfondita su vecchie mappe e fotografie e al riutilizzo degli elementi originari, ha mantenuto intatto il suo fascino antico. Inoltre, per gran parte dei rivestimenti si è impiegata una pietra locale che è stata lavorata da due scalpellini francesi, Luc Tamborero e Gregoire Delau, provenienti dalla scuola di formazione dei “compagnons du devoir”, erede della tradizione delle corporazioni di arti e mestieri medievali e innamorati della Puglia.

Scelte ecologiche per gli intonaci e le pavimentazioni e utilizzo di materiali tradizionali, senza mai scadere negli eccessi del “rustico a tutti i costi”, negli arredi e nei colori che mantengono un equilibrio rigoroso. Sul tetto i pannelli solari garantiscono il riscaldamento dell’acqua e anche le canne fumarie sono state ripristinate per consentire l’utilizzo dei camini della casa. Uno di quelli più scenografici è quello della camera “Il carrubo”, una grande stanza matrimoniale con angolo cottura e comodo bagno, che una volta ospitava le pecore e il pastore che qui si riscaldava mentre affumicava i formaggi e che oggi ha accolto noi insieme ad Arturo. Al suo interno una scala in pietra conduce al terrazzo affacciato su un “mare” di ulivi e in cui trova posto un piccolo tavolo per teneri rendez-vous.

E Giusy e Pietro mostrandocela ci hanno subito svelato che l’avevano scelta per noi proprio perché la più romantica di tutte, ma come le altre dotata, oltre che di caffè, the, biscotti per la prima colazione, yogurt e anche taralli e pagnotta di pane del locale panificio San Luigi, anche di orecchiette, passata di pomodoro e una bottiglia di vino.

Tutte le 4 suites, infatti, sono self catering. Al piano terra, accanto alla Carrubo, “Lo iazzo” è l’appartamento più spazioso ed è accessibile ai disabili, con una grande camera da letto dotata di letto matrimoniale e un comodo divano letto matrimoniale, una stanza con angolo cottura con un ulteriore divano letto e il bagno. Si affaccia sul grande giardino anche “L’ulivo”, una camera matrimoniale con camino, una camera singola, una stanza con angolo cottura e un bagno. “Cerere”, l’appartamento interamente affrescato, è invece al primo piano ed è dotato di una camera matrimoniale con balconcino e pensatoio, una sala con angolo cottura, un terrazzino e una piccola libreria.

Grandi spazi anche quelli comuni in cui leggere depliants e libri sulla Puglia oppure semplicemente rilassarsi. Tutt’intorno, nei dieci ettari di terreno, ulivi secolari, ciliegi, distese infinite di fichi d’India e tante altre varietà di frutta da raccogliere direttamente dagli alberi e un giardino di erbe aromatiche a disposizione degli ospiti. Ultima chicca la casetta sugli alberi costruita per i loro tre bambini ma utilizzata da tutti i piccoli ospiti che qui possono scorrazzare liberi e spensierati insieme con i loro amici pelosi.

Agriturismo Posta Santa Croce – Ospitalità in masseria
Strada Santa Croce, Bisceglie (BT)
Info: +39 329 3570006 – www.postasantacroce.it – masseria@postasantacroce.it