Uno scrittore di successo, Enrico Morgano, all’inseguimento quasi ossessivo della sua ispirazione, parte a cercare bellezza e purezza in Patagonia dicendo al suo editore che soltanto il quel luogo “l’inchiostro tornerà a scorrere nelle mie vene e il sangue nella mia penna”.
Comincia così il libro “In viaggio con l’ombra. Diari dalla Patagonia”, edito da David and Matthaus e scritto a quattro mani da Tina Ceraso, manager romana originaria di Giungano e il dottor Roberto Pellecchia, cardiologo e specialista in Geriatria, con la passione per la scrittura.
Non è il primo testo scritto dal dottore che ha al suo attivo altri quattro libri dedicati alle spiagge e alle bellezze della Costiera Amalfitana, Cilentana e Sorrentina. Ma questo è il primo romanzo elaborato a distanza attraverso mail, telefono e software che permettono di leggere contemporaneamente la stessa pagina. Così è nato, pagina dopo pagina, l’intreccio sentimentale, piuttosto intricato, tra i quattro personaggi che s’inseguono per migliaia di chilometri lungo i territori dell’Argentina e che alla fine s’incontrano tutti allo stesso posto con un finale a sorpresa.
Il viaggio di Morgano, che deriva da quello effettuato realmente dall’autore tre anni fa, ha il colore dell’assenza, nonostante a sua insaputa sarò inseguito e tallonato dalla ghost-writer assegnatagli dall’editore. E qui la storia si complica perché la donna è convinta di riconoscere nello scrittore, che utilizza uno pseudonimo nei suoi libri, l’amore della sua giovinezza. Parte così anche lei, andando incontro ad avventure e disavventure.
Questo libro è dedicato a tutti coloro che pensano che viaggiare non abbia più senso, perché tutto è stato già visto e raccontato. Pagina dopo pagina cambieranno idea, felici di seguire nel loro rocambolesco itinerario i protagonisti fino alla città più meridionale del mondo: Ushuaia. Qui, nell’ultimo angolo di pianeta ancora semi-inesplorato, nella più “primitiva” delle mete possibili, i due si perderanno in un mondo dove tutto è bianco. E in questo paesaggio irreale tra ghiacciai di riflessi azzurri e iceberg grandi come isole, l’ossessione di Morgano di ritrovarsi e quella altrettanto intensa della ghost-writer Francesca Apoldio di riallacciare i fili spezzati della sua vita e dei suoi sentimenti, si rincorreranno.
Il quinto e immenso protagonista del libro è il mondo bianco della Terra del Fuoco in Argentina, grandioso e silente. E sulla copertina del libro, c’è l’immagine di uno dei più famosi fari della Patagonia, quello di Éclaireurs, alto 11 metri, in funzione dal 1920, che si erge al largo della costa della baia di Ushuaia, in una foto scattata dallo stesso Pellecchia che svela l’altra passione del medico scrittore, la fotografia.
Ma per descrivere il candore assoluto dei meravigliosi panorami argentini, diventa indispensabile citare il Moby Dick di Melville: “E’ questa elusiva qualità a far sì che il pensiero del bianco, quand’esso sia separato da più benigne associazioni e accoppiato con un qualunque oggetto in se stesso terribile, accresca questo terrore fino al limite estremo”.
Del resto il colore del bianco è quello del lutto, perché spegne e annulla in sé tutti i colori. Ma il bianco è anche un modo di ricominciare a vivere. La purezza del non colore è un modo per cercare una via, per perdersi e infine tornare sé stessi. Il libro di Tina e Roberto, quindi, va letto come un’avventura per rompere il ghiaccio e sentirsi in sintonia con la natura. Un viaggio alla fine del mondo e ritorno.
Tina Ceraso Roberto Pellecchia
In Viaggio con l’ombra
David and Matthaus
19,90 €