La serata di venerdì 17 luglio Al Seminario di Conversano per il secondo incontro di “Un libro prima di cena”, rassegna organizzata da MadeInBlu e Città Meridiane, ha visto protagonista Tommy Dibari raccontare il suo “Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine” incalzato dalle domande di Mariablu Scaringella. Una storia densa di emozioni, forte e delicata al tempo stesso che, scritta da Tommy, mette in evidenza soprattutto i punti di vista di Martina. Martina è una bambina nata due volte: dalla mamma che l’ha partorita e da Doriana, la moglie di Tommy che l’ha voluta in una attesa che è stata una gravidanza reale, una gravidanza cardiaca come la definisce l’autore. Ma se per lo scrittore e per noi c’è bisogno di tante parole per spiegare il fenomeno della rinascita di Martina, a lei basta una frase: “se lo guardi bene, il cielo è un mare rovesciato”.
Lei non fa distinzione fra il cielo Dio padre e il mare la madre accogliente, perché per lei venuta davvero alla luce quando è stata accolta da Tommy e Doriana, tutto si è capovolto in nome dell’amore. E cielo e mare specchiandosi, non fanno che riflettere questo stato delle cose: a volte per cambiare la propria vita basta solo cambiare punto di vista. Lo hanno fatto Tommy e Doriana grazie alla loro scelta che ha portato nella loro esistenza di coppia una bimba per “fare famiglia”. E sono pronti a farlo ancora, ad adottare, a “salvare” con tanto amore, e magari con un contorno a base di zucchine, un altro bambino. Così, nel racconto man mano avvolto dal buio della sera, sono scivolati via i momenti tristi degli esami medici, dell’euforia subito spenta di gravidanze non portate avanti e poi l’attesa e l’arrivo di Martina, il bisogno di nutrirla d’amore, speranza e tutto il cibo che le piace di più.
“Noi abbiamo adottato lei, ma è soprattutto lei che ha adottato noi” – dice Tommy guardando amorevolmente la moglie seduta in prima fila con gli occhi un po’ lucidi, come tutti mentre ascoltano le parole del libro che prendono vita attraverso la voce di Lorenzo Vicenti del Teatro Osservatorio. Alla fine della presentazione tutti si sono fermati a chiacchierare con Tommy e tutte le domande o confidenze rimaste in gola sono esplose tra una dedica e l’altra sul bel libro pubblicato da Cairo editore. L’autore è stato dolcemente assediato anche durante la seconda parte della serata, quella dopo il cibo per la mente, dedicata al gustoso aperitivo preparato dal team del Seminario: un vero inno alla Puglia con focaccia, pane e pomodoro, formaggi e latticini, gli immancabili taralli fatti a mano e un delizioso primo piatto freddo a base di eliche Benedetto Cavalieri, acciughe, pomodori, basilico e pesto di mandorle sul quale è stato abbinato un fresco Rosato A Mano Whine.
Ora ci attende il prossimo appuntamento con “Un libro prima di cena” che sarà venerdì 24 luglio, sempre alle 19,30 Al Seminario di Conversano, con un’altra storia intrigante: Anna D’Elia, saggista, critico d’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ci parlerà della vita del pittore francese Edgar Degas raccontata nel suo libro “La scimmia di Degas” edito da Giazira scritture. In occasione della presentazione del libro saranno esposte opere realizzate da artisti selezionati da Mariablu Scaringella che, come sempre, modererà l’incontro e provenienti da tutta la Puglia sul tema preferito da Degas: le ballerine. Sarà un viaggio tra passato e presente attraverso lo sguardo della leccese Valentina D’Andrea e del foggiano Lorenzo Tomacelli che, insieme a Katia Vendola (Kamenthya), Anna Lucia Terlizzi e Nico Kochise, esprimono la loro idea su un tema classico ma intramontabile, adattandolo ai tempi attuali.
La trama
«Il 2 febbraio 1880, come il peggiore dei criminali, varcai la soglia della sala d’udienza nel Tribunale di Parigi. I capi d’accusa erano: sfruttamento di minore, sadismo, necrofilia, abusi, maltrattamenti e induzione alla prostituzione». Edgar Degas, di fronte a un pubblico accanito composto da artisti, modelle, cittadini e scrittori, è costretto a difendersi da solo. Ma chi lo ha portato alla soglia del baratro? Come è arrivato al punto più basso della sua esistenza? Tutto comincia a Napoli, quando il padre del pittore francese, in punto di morte, chiede a suo figlio di portare a Parigi Nannina, figlia di una badante creola che si era presa cura di lui fino alla fine. Inizia qui un rapporto travagliato fra Degas e quella che sarà una delle sue più famose modelle, soprannominata “la scimmia” per il colore della pelle e il suo aspetto quasi ferino. Un romanzo intenso, appassionato, che propone temi sempre attuali: la condizione della donna, il suo ruolo nella società, e lo scontro fra la visionarietà degli artisti e i limiti (a volte bigotti) del sentire comune.
Mentre il 31 luglio l’incontro con Cosimo Argentina e il suo “L’umano sistema fognario”, per sopravvenuta impossibilità dello scrittore di partecipare, sarà sostituito dalla presentazione del libro “Il blu, l’albero e a capo” di Angelisa Loschiavo di Giazira scritture.