Concorso Letterario IL ROVO a Cagnano Varano: sabato 2 agosto 2025, alle ore 20:30, in Largo Purgatorio, nel centro storico del paese del Parco Nazionale del Gargano, si terrà la cerimonia conclusiva della XIV edizione del Concorso Letterario IL ROVO, ormai uno degli appuntamenti più significativi dell’estate culturale garganica.
Quattordicesima edizione del Concorso Letterario Il Rovo
Nato a Cagnano Varano da un gruppo di scrittrici, professioniste dell’educazione, professioniste e appassionate di letteratura, per fornire a residenti e turisti un’opportunità di partecipare a un evento culturale innovativo, ma anche per dare l’opportunità di vivere in modo diverso il Gargano oltre spiagge e sagre, il concorso letterario, senza alcun fine di lucro, è un progetto libero e indipendente. Inoltre è l’unico concorso letterario che promuove oltre alla poesia, il genere letterario del racconto breve, nobilitandone la presenza nel panorama letterario italiano.
Sopravvive e continua a fiorire grazie all’impegno costante dei suoi membri, che con spirito di abnegazione e autentica militanza culturale, portano avanti un’idea alta, nobile, inclusiva di Cultura. A sostenerlo, inoltre, è la sensibilità di sponsor locali e dell’amministrazione comunale.
A rendere possibile questa realtà culturale di rilievo è l’organizzazione, tutta al femminile, composta da otto donne, caparbie, coraggiose e capaci di scrollarsi di dosso la polvere dell’apatia dovuta a decenni di indolenza culturale. Sono Rita Pelusi, Ottavia Iarocci, Sarah Pelusi, Emilia Massaro, Palma De Simone, Caterina Pelusi, Sara Di Bari e Roberta Di Nauta, che operano incessantemente per la riuscita di un progetto che mette al centro la scrittura, l’etica e la bellezza della parola.
Nel corso della serata saranno proclamati e premiati i vincitori delle tre sezioni in concorso: Poesia, Prosa e Legalità. Le sezioni Poesia e Prosa sono a tema libero, per permettere ai concorrenti di esprimere al meglio la loro creatività, in piena libertà stilistica e contenutistica.
I vincitori assoluti delle tre sezioni verranno premiati con un riconoscimento in denaro pari a 500 euro ciascuno, a testimonianza del valore che il concorso attribuisce all’impegno creativo e all’eccellenza letteraria.
La sezione Legalità, dedicata alla memoria del Luogotenente Vincenzo Di Gennaro, vittima del dovere, esempio di dedizione allo Stato e alla giustizia, ha proposto quest’anno una traccia dal forte impatto civile, ispirata a una riflessione di Gianrico Carofiglio: “Salvare le parole dalla loro manomissione significa essere cittadini liberi”.
Un tema quanto mai attuale, che richiama alla responsabilità nell’uso della parola come strumento di verità, giustizia e costruzione democratica. Le parole, se rispettate e custodite, diventano fondamento della convivenza civile e della dignità umana.
La serata sarà coordinata dalla giornalista Rosalia Chiarappa, con interventi e letture affidati a Maria Rosa De Gasperi.
Il ROVO si conferma così anche quest’anno spazio di cultura autentica e partecipata, un presidio di libertà e bellezza che nasce dal territorio e dialoga con il mondo e vi aspetta il 2 agosto 2025 a Cagnano Varano, dove la parola ritrova il suo significato più alto: quello di unire, costruire, liberare.
Perché un concorso letterario
Primo Levi in “L’Altrui mestiere” dà una serie di motivazioni all’azione narrativa; sebbene non sempre l’autore abbia bene in mente il perché dell’atto narrativo, non risulta difficile elencare le motivazioni che lo spingono a scrivere. Egli scrive spesso per bisogno, ne sente la necessità, quasi fisiologica. Per questo motivo, fornire uno spunto di riflessione su tematiche inesplorate, si fa più necessario laddove mancano altri stimoli di questo tipo a promuovere la cultura e l’interesse per la letteratura.
Se si volesse continuare a parafrasare Primo Levi, si scrive anche per divertire e per divertirsi. Da troppo tempo ormai questa terra non presenta né l’una né l’altra variante di motivazione narrativa; non si scrive sul Gargano o troppo poco. E quel poco che si produce, non è conosciuto. Uno degli obiettivi di questa iniziativa è proprio rendere pubblica questa produzione artistica.
Perché il racconto breve
La scelta del racconto breve è quasi obbligata nella creazione di letteratura di finzione legata al territorio garganico, che questo Concorso vuole incoraggiare. Se da una parte il racconto breve si basa sulla tradizione degli antichi exempla medievali, in cui si rispecchiano le “parabole” delle nonne garganiche, dall’altra rappresenta lo stile letterario perfetto per incarnare la volontà di rinnovamento letterario che caratterizza questo concorso. Breve o brevissimo, il racconto è percorso da uno stile che ne è essenza stessa e risulta tanto più efficace quanto moderno. È privazione più che spiegazione; il lettore di racconti brevi, infatti, cerca emozioni e non informazioni.
Ad eccezione della saggistica, la letteratura legata a questo territorio non si è mai rinnovata. Diamo una ventata di freschezza a questa terra!
Perché la Poesia
La poesia è il canto per eccellenza. Attraverso la poesia si sono cantate le gesta dei grandi, prima che venissero scritte, queste appartenevano alla tradizione orale e venivano tramandate di bocca in bocca perché non cadessero nell’oblio. I versi hanno sempre accompagnato la vita dell’uomo e l’hanno resa nobile, elevandola, rendendo così il suo viaggio avventuroso e indimenticabile. Quanti versi hanno narrato la storia più intima dell’umanità? Quanti l’hanno resa unica e irripetibile, affidandola all’armonia del verso, sciolto o baciato che fosse, breve o lungo?
Anche grazie alla poesia vogliamo far conoscere una terra che sente, che parla, che trasmette. Il Gargano da ricordare.
Perché l’attenzione verso Giovani e Ragazzi
Raccontare di sé, raccontare la propria realtà, è un’opportunità che va data anche ai giovani autori. Essi sono il futuro del mondo e la loro opinione, i loro pensieri sono degni della massima attenzione da parte del mondo adulto.
La sezione Legalità
Questa sezione nasce a partire da un tristissimo evento accaduto nel 2019 nel paese che dà i natali al Concorso Letterario IL ROVO. A Cagnano Varano il 13 aprile 2019, durante un controllo a un pericoloso pregiudicato, venne ferito mortalmente e, in seguito, insignito della Medaglia d’oro al valore civile in memoria il 20 dicembre 2019, il Maresciallo Maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro. L’assassinio scosse tremendamente le coscienze e gli animi dei cittadini di Cagnano Varano e dell’intera provincia. Le organizzatrici di questo Concorso gli hanno voluto dedicare un’intera sezione, affinché il suo sacrificio consoli e sproni a perseguire la legalità, come abito, come modus vivendi per una convivenza civica.
IL ROVO
Il Rovo è una pianta che, tra le tante altre, caratterizza la vegetazione del paesaggio garganico. Si tratta di un’immagine nuova e prima di questo Concorso Nazionale di Letteratura, non sfruttata in altre occasioni, fresca e inquietante allo stesso tempo. Trattandosi di una pianta sempreverde, il rovo non perde mai le foglie, al massimo le cambia, è dunque una pianta resistente che rievoca una delle caratteristiche dei garganici, un po’ spigolosi e caparbi, e richiama allo stesso tempo, con la sua tormentata sinuosità, le fiamme della passione letteraria. Non bisogna dimenticare, tuttavia, che proprio dai rovi più folti e insidiosi nascono le more più dolci e più belle!
Il Concorso Letterario IL ROVO vive grazie alla passione delle sue organizzatrici e alla collaborazione, auspicabilmente sempre più tangibile, delle istituzioni e degli sponsor, che hanno il dovere morale di permettere a realtà come questa di generare una ventata di cultura, di novità e di riflessione nelle piazze e nei vicoli di zone perlopiù escluse dai circuiti turistici e caratterizzate dalla penuria di stimoli culturali.








Che bel pezzo, Rosalia… si preannuncia una serata importante. E già che sarai tu a presentarla sicuramente ti caricherà per i tuoi progetti di scrittura. Resto in attesa di grandi nuove 😘
Aggiungo una riflessione da esterna, sempre frutto del mio personalissimo osservare il mondo: credo che un concorso letterario non solo risponda al bisogno di scrivere che in tanti hanno, ma anche alla necessità crescente di saper raccontare, perché l’IA è già fra noi. Sempre meno keyword, sempre più motivazioni: al di là del progresso, sembra che tutto questo ci stia conducendo a ritrovare capacità che avevamo messo da parte, e che invece sono la cosa più importante. Tu cosa ne pensi?
Cara Patrizia sono convinta da sempre che scrivere parta dal cuore più che dal cervello e in questo l’IA di strada deve farne ancora!
Totalmente d’accordo!