L’arte della calligrafia ha sempre più seguaci. Il fatto, in tempi sempre più digitali, ci incuriosisce e ci affascina al tempo stesso. Per questo ne parliamo con Teo Palatella, pittore, ceramista ma soprattutto calligrafo di Vieste che abbiamo incontrato a Vico del Gargano per una interessante intervista realizzata nello studio fotografico 28mm Studio di Pasquale D’Apolito che ci ha gentilmente ospitati.
L’arte della calligrafia
Com’è nata questa tua passione per la calligrafia?
Fin da bambino amavo disegnare e quando ho imparato a scrivere mi sono dedicato alla calligrafia con apprezzabile sorpresa degli insegnanti della scuola elementare che frequentavo: piaceva la mia scrittura armonica e lineare e a tratti addirittura decorativa.
Cosa ti piaceva disegnare?
Trascorrevo le estati presso una rimessa nautica di famiglia al porto e lì passavo le giornate a illustrare le imbarcazioni: navi, pescherecci, battelli da pesca e barche a vela diventavano i soggetti delle mie raffigurazioni a penna. E sempre a penna riportavo il nome dell’imbarcazione. Questo aspetto è diventato nel tempo sempre più importante attraverso la scelta del font e il posizionamento del nome del natante, oggetto di una mia ricerca sempre più approfondita insieme alla passione per lo studio delle lettere.
Dove ti ha portato questo percorso?
Dal 1986 al 1994 ho realizzato circa 2000 disegni tra acquerelli, illustrazioni, chine e dipinti a tempera. Agli inizi degli anni Novanta un mio disegno venne scelto come logo del “Rally della Pace” che si svolse a Vieste. L’illustrazione originale venne realizzata su carta e successivamente stampata su 5000 volantini distribuiti in tutta la diocesi colpendo per l’immediatezza visiva del logo: una stretta di mano su fondo azzurro. Da quel momento in poi ho realizzato varie scenografie per diversi recital parrocchiali e scolastici e anche numerosi vessilli e bandiere per il gruppo di supporters che segue la squadra locale di calcio. Alla fine degli anni Novanta ho anche partecipato alla realizzazione di alcuni murales nelle città di Vieste, Civitanova Marche, Taranto e Macerata firmando i miei lavori con il tag “Joker”. Dopo aver terminato gli studi scientifici ho iniziato a lavorare come venditore seguendo le orme di mio padre Gaetano, prima nel settore dolciario e poi in un negozio di vendita al dettaglio di argenteria, complementi di arredo e bomboniere di alta gamma.
Insomma ti sei allontanato per un po’ dalla tua vera passione?
Sì ma nel 2008 ho ripreso a studiare pittura e ho realizzato diversi quadri di carattere paesaggistico iniziando a delineare quello che è il mio stile pittorico attuale, pulito e armonico, improntato sulla realizzazione di marine e paesaggi. Nei quadri non compaiono mai figure umane e scene di vita ma solamente scorci e panoramiche.
Come spieghi questa scelta?
Queste assenze caratterizzano una ricerca pittorica che predilige scenari non contaminati dalla presenza dell’uomo ma bensì dalle sue opere architettoniche solo ed esclusivamente se queste ultime risultano essere in armonia con la natura. Nasce con questo intento la serie di 100 acquerelli denominata “Cento Città” in cui ho illustrato cento città affacciate sul Mar Mediterraneo.
Quando nasce Artigianato Mediterraneo, la bottega nel centro storico di Vieste, dove ci siamo conosciuti esattamente un anno fa?
Nel 2011 ho voluto dare una svolta alla mia vita abbandonando volontariamente la professione di venditore per dedicarmi a tempo pieno alla gestione dell’attività di vendita al dettaglio trasferendola nel borgo antico della città dove ho cominciato a proporre articoli realizzati interamente a mano in terracotta e ceramica rivisitati in chiave moderna: mi sono così affacciato per la prima volta al mondo dell’artigianato. Per questo ho scelto il nome “Artigianato Mediterraneo”, che si lega fortemente alla matrice mediterranea dei colori che predominano sulle mie creazioni ispirati dai viaggi compiuti nel Medio Oriente, in Nord Africa e nel Mediterraneo in generale.
Quando ci siamo visti a Vieste avevi promesso che avresti eliminato ogni cineseria per vendere solo ed esclusivamente linee artigianali. Promessa mantenuta?
Sì. Il negozio è ora una bottega artigiana e i prodotti in vendita sono autoprodotti, originali e made in Italy. Inoltre ho sperimentato soluzioni stilistiche abbinando al disegno non solo elementi quali la decorazione, la calligrafia e il lettering ma anche nuovi materiali come la pietra di Apricena, la pietra di Trani, l’alabastro di Volterra, il gres porcellanato, la pietra lavica e il vetro di Murano.
Per questo alla fine del 2015 ho voluto frequentare a Deruta presso lo studio Goretti il corso di ceramica artistica dove ho appreso le tecniche di decorazione e cottura della maiolica locale. Da questi studi sono nati prodotti colorati, moderni e originali che sono particolarmente apprezzati dalla mia clientela che spesso ne richiede anche versioni personalizzate.
Potresti definirti un figlio d’arte?
Un figlio d’arte no, ma un nipote sì perché mio zio Domenico Palatella è stato un pittore impressionista tra i più prolifici e conosciuti dell’intero territorio garganico che seppur prematuramente scomparso annovera nel corso della sua carriera circa cinquanta mostre personali e la realizzazione di circa mille dipinti a olio dagli anni Settanta al primo decennio del Duemila. Ho voluto seguire le sue orme pur con tecniche tutte mie dovute alla conoscenza di Mark Felhman, pittore impressionista americano specializzato nella pittura en plein air che mi fatto dono di una brush pen e di un set di colori con i quali ho realizzato diversi acquerelli, esposti anche nella mostra di pittura “Portarte” dove sono stato invitato personalmente dall’artista dauno e docente all’Accademia di Belle Arti di Foggia Michele Circiello.
E ora che tecniche usi?
Ho sperimentato una tecnica pittorica innovativa che non prevede l’uso degli strumenti tradizionali poiché la stesura del colore avviene attraverso una serie di saccapoche di piccole dimensioni realizzati artigianalmente che tralasciano linee di colore fluido e perlaceo. Il risultato è un’illustrazione dinamica e vivace.
E il tuo incontro con la calligrafia quando avviene?
Nel gennaio del 2017 ho frequentato un corso nel beneventano dove ho appreso i segreti della calligrafia medioevale e ho trascritto diversi scritti in lingua longobarda utilizzando piume d’oca, pennini in bambù, inchiostri artigianali e pergamene d’epoca. E dal febbraio dello stesso anno ho iniziato una collaborazione permanente come calligrafo e decoratore presso lo studio grafico FD Creative di Vieste portando a termine diversi progetti grafici e artistici.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
A gennaio ho disegnato in collaborazione con il grafico J.Toniolo le icone grafiche per la linea di cosmetici made in Puglia “Aquapulia”. E attualmente sono alle prese con due progetti. Il primo prevede la realizzazione in collaborazione con il marketing consultant Sante Calderisi di una piattaforma web dove verranno proposte linee di prodotti di alto artigianato artistico come bomboniere dipinte a mano numerate e personalizzate. Il secondo è quello di organizzare performance calligrafiche dal vivo presso lo studio fotografico 28mm di Vico del Gargano in collaborazione con il fotografo Pasquale D’Apolito, che ci ha ospitato per questo nostro incontro.
Artigianato Mediterraneo
Corso Umberto I, 4 – Vieste
Info: +39 345 6121346
www.facebook.com/artigianatomediterraneovieste/
Un’intervista davvero molto interessante 😊 Non conoscevo quest’artista e devo dire che è stata una piacevole scoperta. Appena andrò a Vieste, una delle tappe sarà sicuramente la sua bottega artigiana 😉
Grazie Silvia. Teo Palatella oltre che essere un bravo artigiano è anche una bellissima persona che abbiamo avuto la fortuna di conoscere grazie ad amici comuni in occasione di un press tour organizzato lo scorso anno a Vieste. E’ nata così l’idea dell’intervista per i nostri #incontri, realizzata un anno dopo a Vico del Gargano.