La Basilicata è una regione che custodisce tesori d’arte e di cultura di elevato valore grazie al ruolo di crocevia di popoli che ha svolto nella storia, come terra di confine tra Oriente e Occidente e tra Nord e Sud: una sorta di tappa obbligata, luogo di transito e d’incontro, d’Italia, d’Europa e del Mediterraneo.

La 58esima edizione del Carnevale Montese

Testimonianze di ciò sono la lingua e le tradizioni che ci tramandano come in Basilicata si sono stratificate e mescolate influenze e culture, in qualche caso, tutte da scoprire. Per noi è stata una vera scoperta il Carnevale Montese, uno dei più famosi e seguiti tra quelli lucani, che con le sfilate delle maschere tipiche della tradizione che si svolgono il Martedì Grasso, chiude le attività carnascialesche di Montescaglioso, deliziosa cittadina di cui abbiamo parlato nel precedente post: https://www.cittameridiane.it/da-matera-a-montescaglioso-seconda-puntata/.

Carnevale Montese

Giunto quest’anno alla sua 58esima edizione, attira gente da tutta la Basilicata che insieme a “Carnevalone”, il vecchio a cavallo di un asino destinato a finire sul rogo come buon auspicio per il nuovo anno, la “Quaremma”, che è la moglie di Carnevalone e “Carnevalicchio“, partorito durante il rogo di Carnevalone e che rappresenta il rinnovarsi della natura, sfila per la strada principale della città.

Carnevale Montese

Non si fa in tempo a parcheggiare e a raggiungere il corteo, che si viene letteralmente assaliti da bambini e ragazzi vestiti di carta, cartoni, stoffe di vestiti non più utilizzati che chiedono insistentemente “na cos au Carnvalon, una cosa per Carnevalone”: una moneta ma anche caramelle e dolcetti.

Carnevale Montese

Il rito della vestizione comincia sin dalle prime luci dell’alba, poi tutti in sfilata insieme ai suonatori di campanacci agitati da maschere coloratissime per scacciare il male, “U’ zembr”, il caprone che simboleggia il demonio e “U’ Fus”, personificazione della “Parca romana”, figura mitologica che soprassiede al destino dell’uomo. Armati di un grande fuso in legno agganciato a una corda, simbolo del destino, i ragazzi attraversano il paese roteandolo sul selciato e disegnando un ampio cerchio. Attenti a non farvi toccare dal fuso! Pare che poi la sfortuna duri per un anno intero…

Carnevale Montese

Questa edizione del Carnevale a Montescaglioso ha visto la partecipazione di un pizzico di Puglia con l’Associazione per la Promozione Sociale di Acquaviva delle Fonti che con balli e costumi rosso acceso ha donato ulteriore colore e allegria all’evento.

Carnevale Montese

Poi arriva l’ora di pranzo e vie e piazze si svuotano. Si torna a casa per consumare il pasto tipico del Martedì Grasso. Ce ne parla la gentilissima signora Camilla Livia Andrisani che da noi interpellata ci illustra i piatti tipici del Carnevale Montese a partire dalla minestra tipica a base di farina impastata con acqua e poi strofinata tra le mani a formare piccole palline che viene chiamata “u pepp jardjedd” e che viene condita con sugo semplice al pomodoro. I “maccaron cu semlone”, cioè la farina integrale, sono invece conditi con il sugo di salsiccia e costine di maiale. Il giorno dopo, il Mercoledì delle Ceneri, si mangia invece la lasagna, che non è quella bolognese ma un tipo di pasta fresca fatta in casa tipo tagliatelle larghe e spesse, condita esclusivamente con mollica di pane fritto, per rispettare l’inizio della Quaresima.

Carnevale Montese

A questo punto andiamo via anche noi mentre a Montescaglioso continuerà la festa con la sfilata dei carri di cartapesta nel tardo pomeriggio e il falò a tarda sera del Carnevalone che viene bruciato nella piazza centrale dopo essere stato portato fin lì a spalla. La festa si conclude con quaranta rintocchi di campana, che segnano l’inizio della Quaresima.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here