Una lancia rosso fuoco, alta 18 metri, svetta al centro dell’atrio d’ingresso al Museo Castromediano di Lecce e sfida il cielo. Evoca la speranza che un’umanità “disorientata” recuperi il valore di quella scintilla del sapere, che Prometeo rubò agli uomini per renderli liberi nella conoscenza.
Costas Varotsos al Museo Castromediano
Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa è questo il titolo della mostra dell’artista Costas Varotsos e mette in scena la disillusione, ma anche la consapevolezza di dover riflettere sul presente e ripensare il ruolo dell’Uomo. La mostra include un nucleo di opere, provenienti dalla collezione dell’artista, a partire dagli anni Ottanta, ma si compone altresì di due nuove installazioni, concepite appositamente per il Museo Castromediano e poste negli spazi esterni: l’atrio di ingresso e il giardino interno.
Qui campeggia, la figura mitologica di Prometeo, eroe gigante, realizzato attraverso la sovrapposizione di molteplici frammenti di vetro, così come avviene in altre sue opere monumentali, quali il Poeta a Nicosia. Ancora una volta la scultura di Varotsos è confine e intersezione di spazi e di luce, unione di opposti, forza dinamica che interagisce con il contesto, così a indicare la forza dell’Uomo che si avvale della sua conoscenza, ma per intessere un dialogo virtuoso con la Natura e con i suoi simili.
L’arte esprime l’esigenza di ristabilire un confronto costruttivo e mai sopraffazione. L’intero percorso espositivo, che si dipana all’interno delle sale è esemplificativo in tal senso, con opere di forte impatto come Dialogue, con punti di vista opposti ma speculari; Globe, con i suoi spicchi di mondo; Europe con i suoi frammenti cromatici alla costante ricerca di unità e, ancora, Labyrinth, Black Venus, Blows.
Protagonista è spesso il vetro con la sua tempra, ma soprattutto la sua trasparenza, barriera invisibile che permette di guardare oltre e fa convergere diversi punti di vista, entrando in relazione con i paesaggi del Museo Castromediano e attualizzandone i contenuti storici e mitologici.
Con la mostra Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa l’artista greco è tornato nel Salento, a dieci anni dall’intervento a Otranto sul relitto della motovedetta albanese Katër i Radës, ovvero L’Approdo. Opera all’Umanità Migrante, una delle sue opere più significative, dedicata appunto al tema delle migrazioni. L’esposizione è stata resa possibile grazie alla stretta e più che decennale collaborazione tra Varotsos e i curatori del progetto: Giusi Giaracuni, storica dell’arte e assistente dell’artista, Luigi De Luca direttore del Polo biblio-museale di Lecce.
La mostra resterà aperta sino al 12 gennaio del prossimo anno.
Info:
Elpís. Prometeo o del sogno infranto di Europa di Costas Varotsos
Museo Sigismondo Castromediano
Viale Gallipoli, 28 – Lecce
Aperto da martedì a domenica, dalle 8.30 alle 22.00
Tel. 0832 373572.
Antonella Lippo