Cina: non solo scoperta, ma anche sorpresa. Quella più grande è stata la straordinaria compresenza di tradizioni arcaiche e sconcertante modernità tra matrimoni combinati dai genitori e treni e ascensori super veloci. La capacità del popolo cinese di convivere tra passato e futuro emerge soprattutto a Pechino dove in strada o tra le mura della Città Proibita passeggiano, lasciando frusciare i loro abiti impreziositi da ricami e disegni, eteree ragazze abbigliate come le concubine imperiali dal viso di porcellana, truccato sapientemente, i capelli nerissimi raccolti ad arte e ornati da cordoncini, pettinini e bijou. Tanto che sembra di essere al cospetto di una nuova edizione del celebre film “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, il primo a ottenere il permesso di girare all’interno del complesso imperiale.
Cina, tra tradizioni e futuro


Durante la visita al sito abbiamo ascoltato il consiglio della nostra guida Lulù: “non siate educati!”. Solo così siamo riusciti a farci largo nell’immensa folla sgomitante di pubblico cinese e internazionale affacciato sulla fossa in cui si ergono a grandezza naturale i guerrieri del primo imperatore della Cina. Più semplice ammirare le ultime scoperte, risalenti al 2019, ospitate in teche in un padiglione a parte. Da vicino è facile notare come i guerrieri hanno tratti somatici diversi, ma anche acconciature, abbigliamento e armature che cambiano in base al rango e al ruolo. Ed è probabilmente alle suole delle loro calzature che si è ispirato Tod’s per realizzare le sue a pallini…
Xi’an non è solo la città dell’Esercito di Terracotta, ma anche una delle più antiche della Cina e la tappa più a Oriente della Via della Seta, lungo la quale si snodavano i commerci tra l’impero cinese e quello romano.
All’interno delle sue mura si erge la Pagoda dell’Oca Selvatica, antico edificio buddhista simbolo della città. La pagoda fu eretta per custodire i 1300 testi sacri che il monaco Xuan Zang portò dall’India. Affascinante l’antico Quartiere Musulmano in cui abbiamo visitato la Moschea di Huajue Lane in cui ancora oggi una parte è dedicata al culto e si può osservare solo dall’esterno in quanto l’entrata è riservata ai musulmani in preghiera.


Ancora un treno veloce e poi un’imbarcazione ci hanno portati nella regione Sichuan sul fiume Minjiang al cospetto del Grande Buddha di Leshan, dichiarato patrimonio mondiale UNESCO e scolpito nella roccia durante la dinastia Tang per ridurre la pericolosità delle correnti dei fiumi che convergono in quel punto.

Il capoluogo del Sichuan è Chengdu, famosa per essere la sede del Giant Panda Base, ma anche per essere la “Città dei Broccati” e del piccante. La cucina di questa provincia sud-occidentale della Cina è nota per essere particolarmente saporita e per i piatti ricchi di peperoncino piccante: abbiamo avuto modo di testarlo nell’hot pot assaggiato in uno dei ristoranti più tipici di Chengdu.
E, finalmente, abbiamo fatto visita alla casa del simbolo della Cina, il Panda Gigante, un buffo orso-gatto, così è chiamato in cinese, con il manto bianco e nero e le movenze indolenti tra arrampicate sugli alberi e pasti a base di bambù. Ne abbiamo ammirati tanti e tutti piuttosto attivi e questa è davvero una gran fortuna!
Abbiamo anche avuto occasione di guardare nel loro ambiente protetto 4 teneri cuccioli nati da poco, prima di trasferirci nella sezione del parco in cui vivono i Panda Rossi, che possono sembrare un incrocio tra volpe e procione e invece sono piccoli carnivori di modeste dimensioni unici rappresentanti della famiglia degli Ailuridi. Ne abbiamo potuti ammirare sia in alto sugli alberi che vicini durante i loro giochi e i loro pasti a base di frutta: è stato proprio emozionante! Sicuramente uno dei ricordi più indelebili di questo viaggio in Cina e uno dei motivi più rilevanti per cui abbiamo scelto questo tour proposto da Archètravel (l’altro è quello di vedere dal vivo le montagne che hanno fatto da sfondo al film Avatar, ma questa è un’altra storia).




























Caspita che viaggio superlativo!! Se un giorno mi capiterà di farlo, penso che anch’io sceglierò di andare in gruppo con guida. Parlando in generale, che cosa tu e Michele avete apprezzato di più della Cina, e che cosa invece proprio no?
E i Panda Giganti sono pacifici? Avete potuto accarezzarne uno?
Un viaggio tanto desiderato che si è rivelato al di sopra delle aspettative! Il nostro primo viaggio in gruppo e non ti nascondo che eravamo un po’ preoccupati. Invece la compagnia è stata eccellente e ha reso anche la fatica di svegliarsi presto al mattino, di camminare per chilometri e di salire scale su scale più lieve.
La Cina è un mondo affascinante che nel giro di un ventennio ha stravolto la sua immagine con città avveniristiche e altissimi palazzi a perdita d’occhio. Abbiamo apprezzato la sua storia, la sua cultura, la sua cucina. Meno la perdita d’identità: pochissimo vero artigianato (almeno nelle zone turistiche in cui siamo stati). Magari una prossima volta sarebbe bello visitare regioni che sono rimaste autentiche per poter conoscere più a fondo questo immenso Paese.